Gaetano Andriolo con allo sfondo il castSi può definire “buona la prima” per la commedia-musical “Café Chantant”, liberamente ispirata alla nota opera di Eduardo Scarpetta ed andata in scena dalla compagnia “Tabula rasa” al Teatro Trifiletti. Recitata in due atti, l’opera ha subìto una metamorfosi da una prima parte prosastica ad una seconda quasi esclusivamente canora grazie ad un cast formato da Gaetano Andriolo, Adriano Russo, Rosemary Calderone, Agata Ragusi, Rosario Torre, Giuseppe Cultrera, Giacomo Maria Lo Surdo, Loredana Andaloro e Lycia Rotina, che istrionicamente hanno mostrato un’apprezzabile capacità di adattamento al coup de théâtre.

Gaetano Andriolo e Adriano Russo

L’interpretazione prevalentemente in dialetto ha fatto comprendere al numerosissimo pubblico di trovarsi dinanzi ad vaudeville in salsa siciliana, nel quale si è voluto rappresentare un quadro di vita agli inizi del XX secolo con tutte le sue destabilizzanti inquietudini dovute alla transizione culturale, economica ed artistica con uno speculare riflesso allegorico agli attuali anni del XXI secolo. L’accentuazione dei gesti e dei movimenti conservano nella loro leggerezza inafferrabile il ritmo brioso della vita nelle sue imprevedibili sfaccettature. A fare da tratto d’unione fra i due atti, come una dea ex machina, è stata Rosemary Calderone, che con la sua sapiente bravura ha proiettato i coprotagonisti nel rutilante e patinato mondo dello spettacolo astraendoli dalla condizione indigente, nella quale si trovavano.

Gaetano Andriolo, Rosemary Calderone, Giuseppe Cultrera

A fare spiccare l’antitesi ha contribuito finanche la scenografia dapprima sobria e successivamente sontuosa, adornata peraltro dalle ballerine di can-can afferenti al corpo di ballo “Olympus Floridia”. Per spiegare meglio la portata della commedia è intervenuta la regista Patrizia Di Bella: “C’è un discorso storico a priori, poiché Scarpetta in primis realizzava la sua commedia e successivamente lasciava il passo allo show, mentre i differenti scenari simboleggiano rispettivamente il presente di dolore e l’alternativa diversa nelle decisioni da prendere nei momenti critici senza abbandonarsi allo scoramento, costituendo quest’ultima un’esortazione verso ciascuno di noi a prendersi la responsabilità della propria vita impegnandoci a vivere il piacere dell’attimo migliorando la nostra esistenza.

Giuseppe Cultrera e Adriano RussoI personaggi incarnati da Rosemary Calderone e Rosario Torre rappresentano la chiave di volta per risolvere il problema, mentre le due donne (Agata Ragusi e Loredana Andaloro) hanno accettato la sfida a differenza dei consorti, i quali si crogiolano nel travaglio della coppia e della professione”. Della medesima visione è Rosemary Calderone: “Ho rivestito il ruolo di femme fatale con una certa spontaneità, poiché fa parte della mia poliedricità racchiudente anche la figura della show-girl”. Il carattere sovrano della rappresentazione scenica imperniata sull’ilarità delle vicende è palesata con convinzione da Gaetano Andriolo, presidente del sodalizio drammatico: “La vita di tutti i giorni è un teatro e la si può esprimere con una battuta”. Gli fa eco il vicepresidente Giuseppe Cultrera: “La vita è un café chantant con quella leggerezza ed allegria, alle cui spalle c’è un lavoro preparatorio per rilevare come molti ragionamenti ed azioni del quotidiano abbiano una connotazione d’illogicità.

Gaetano Andriolo

Approfitto nel contempo per ringraziare il gruppo degli attori, perché sono persone meravigliose, nonché la costumista Angela Salmeri, la scenografa Valeria Italiano, i truccatori Andrea Torre e Antonietta Salmeri, la web designer Lorena Sottile ed infine la scuola Olympus per avere dato vita ad un così magnifico spettacolo”. Altre performance artistiche attenderanno la neonata associazione teatrale, che non mancherà di riservare agli astanti momenti di gaia spensieratezza.

Foti Rodrigo

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