centrale-elettrica-a2aIn merito alla notizia trapelata stamane sull’autorizzazione alla creazione di un termovalorizzatore all’interno della centrale termoelettrica A2A di San Filippo del Mela, le associazioni ambientaliste ed i comitati della Valle del Mela hanno diffuso la seguente nota: “Molti cittadini si sono svegliati con una fosca notizia diffusa da alcuni organi di stampa locali, secondo cui il mega-inceneritore del Mela avrebbe ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale e quindi la sua realizzazione sarebbe più vicina. Si tratta di una notizia palesemente falsa che chi ha divulgato farebbe meglio a smentire. Cos’è successo in realtà? Lunedì scorso si è tenuta l’ultima Conferenza dei Servizi AIA sul progetto di A2A; anche se i verbali di questa Conferenza non sono ancora stati resi pubblici, una cosa è certa: nessuna Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) è potuta essere stata concessa da questa Conferenza. Innanzitutto il provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale dev’essere firmato dal Ministro dell’Ambiente e non esiste alcun provvedimento del genere; ma soprattutto la concessione dell’AIA in questa fase è esclusa dalla normativa vigente che regola le procedure AIA e VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) congiunte a cui è sottoposto l’inceneritore”. Tale normativa è riassunta sul portale del Ministero dell’Ambiente in siffatti termini: “Nel caso di progetti sottoposti sia a VIA che ad Autorizzazione Integrata Ambientale in ambito statale è previsto che il provvedimento di VIA fa luogo dell’Autorizzazione Ambientale Integrata. Le attività istruttorie relative all’AIA risultano quindi opportunamente integrate e coordinate nell’ambito della procedura di VIA”. In altre parole, l’Autorizzazione Integrata Ambientale è concessa dal provvedimento di VIA, che non si è ancora conclusa. Ad essersi conclusa lunedì scorso è invece l’istruttoria AIA, che però svolge un ruolo non conclusivo all’interno della procedura VIA. É necessario leggere il Testo Unico Ambientale per capire a cosa serva l’istruttoria AIA: individuare le prescrizioni che l’impianto dovrebbe rispettare per adeguarsi alle migliori tecnologie disponibili nel proprio campo di appartenenza (vale a dire l’incenerimento). Le prescrizioni possono essere più o meno severe, ma in nessun caso un’istruttoria AIA può concludersi dichiarando l’impianto non autorizzabile: quello è semmai un compito che spetta alla VIA, che deve valutare, a differenza dell’istruttoria AIA, anche la compatibilità ambientale dell’opera. Esse ricordano che il provvedimento VIA è predisposto dal Ministero dell’Ambiente di concerto con il Ministero dei Beni Culturali. Proprio quest’ultimo ha già rilasciato all’interno della procedura VIA parere negativo vincolante. Nell’ambito della Conferenza AIA, Comitati ed associazioni ambientaliste hanno inviato una diffida nella quale si ribadisce l’obbligo, sancito dalla legge, di recepire le prescrizioni stabilite per gli impianti di valorizzazione energetica dal Piano regionale dei rifiuti, molte delle quali non sono rispettate dal progetto di A2A. “Chiaramente la battaglia è ancora aperta ed è necessaria la partecipazione di tutta la popolazione in questa importante battaglia a tutela del nostro territorio della nostra salute”, hanno dichiarato le associazioni ed i comitati, le quali metteranno in atto tutte le azioni, anche giudiziarie, per bloccare la realizzazione di questo mostro ecologico.

Foti Rodrigo

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