Modello di impianto a digestione aerobicaIl Comune di Milazzo, dopo aver curato direttamente sia il servizio che la riscossione delle bollette (materia che sino al 2010 è stata dell’A.T.O.) adesso punta alla gestione in house del comparto rifiuti attraverso un impianto dedicato al trattamento dell’umido. Impianti simili esistono già in Sicilia, ma non in provincia di Messina. L’iter è stato già avviato e la Giunta Municipale ha approvato una delibera, che individua l’area dove dovrà sorgere quello che viene denominato l’impianto a “digestione aerobica”, una tecnica che prevede che tutta la frazione di umido e residui verdi viene digerita in apposite biocelle sigillate con apporto forzato di aria. Il terreno, circa 4000 mq, sorge in contrada Masseria ed in passato era stato individuato come Centro comunale di raccolta e utilizzato come cantiere dall’ATO. L’esecutivo, presieduto dal Sindaco Pino, ha anche dato disposizioni all’Ufficio Ambiente per la creazione di un gruppo di lavoro, che dovrà predisporre la progettazione preliminare da inviare alla Regione e agli altri enti preposti per le autorizzazioni.

Impianto a gestione aerobicaA quel punto si potrà procedere all’installazione delle biocelle. “Anche in questo settore l’Amministrazione Comunale ha voluto operare una svolta innovativa e rispettosa dell’ambiente – spiega il Sindaco Carmelo Pino – destinata a rivoluzionare radicalmente la gestione dei rifiuti della nostra città. Da un lato si eviterà di andare in discarica (tranne che per una quota residua) e soprattutto potremo incentivare concretamente la raccolta differenziata. Abbiamo avuto modo di verificare, infatti, che, affinché la raccolta differenziata funzioni realmente, è indispensabile non separare il secco, bensì la frazione di umido e darle una destinazione. Lasciando l’umido nell’indifferenziato, non si riuscirà mai a raggiungere la quota del 65 per cento. Una volta separato, i rifiuti cosiddetti “umidi” dovranno evitare di andare in discarica, ma essere gestiti. Da qui la decisione di puntare, così come peraltro previsto nel piano Aro, su un impianto in grado di assorbire tutto quanto costituisce la frazione umido e la gestione dei residui di potatura e alberatura”. L’Assessore all’Ambiente Salvatore Gitto ha spiegato come avverrà lo smaltimento di tali rifiuti. “La ditta incaricata raccoglierà l’umido non più dai cassonetti, ma (altra novità) col sistema del “porta a porta” e invece di andare in discarica, lo porterà nell’area, dove si trovano le biocelle per il processo di trasformazione. I rifiuti miscelati con i residui verdi a conclusione di un processo, che durerà circa un mese, diventeranno compost utilizzabile nei vivai o per bonificare aree dismesse. Si tratta – tengo a sottolinearlo – di un sistema ad impatto zero sia come emissioni odorigene, sia come smaltimento di reflui. Abbiamo visitato alcune località, che hanno adottato questa tecnologia rendendoci conto di come sia perfettamente compatibile con aree di pregio”. L’ultimo, ma sicuramente importante riferimento riguarda il risparmio sui costi e quindi anche sulle bollette dei rifiuti. “Il risparmio sarà consistente, perché al di là delle cifre della raccolta differenziata – conclude Gitto – in discarica andrà l’80 per cento in meno di quanto raccolto attualmente e quindi avremo una drastica diminuzione dei costi di trasporto e conferimento. E’ presto per fornire delle cifre, ma ritengo che il risparmio in bolletta possa arrivare anche al 30 per cento su una tariffa che è tra le più basse d’Italia”.

Foti Rodrigo

 

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