Consiglio Comunale MilazzoSi sono svolte questa mattina nell’Aula consiliare le riunioni delle tre Commissioni consiliari per l’elezione del presidente e dei vicepresidenti. I lavori sono stati coordinati dal presidente Gianfranco Nastasi e poi dal vice Maurizio Capone. Prima della votazione i capigruppo delle liste appartenenti alla coalizione dell’ex Sindaco Pino hanno chiesto che, sulla scorta di una apposita previsione normativa, la presidenza fosse assegnata alla minoranza.

Tale tesi non ha trovato conforto però nella maggioranza in quanto – come ha replicato il consigliere Fabrizio Spinelli – tale norma non è stata recepita nel regolamento comunale. I tre presidenti venuti fuori dall’urna sono lo stesso Fabrizio Spinelli nella prima commissione “Affari generali ed istituzionali) con vice Alessandro Oliva e Nino Italiano. Nella 2° commissione “Gestione del territorio” il presidente è Pietro Formica (vicepresidenti Valentina Cocuzza e Santi Michele Saraò). Nella 3° commissione “Salvaguardia sociale e promozione umana”, presidente è stato eletto Francesco Alesci (vicepresidenti Stefania Quattrocchi e Carmen Manna). Sempre in giornata si è svolto un incontro fra il Sindaco Formica ed i vertici della Raffineria, l’ing. Pietro Maugeri e il dottor Luca Franceschini, per stipulare un protocollo sul sistema di selezione dei lavoratori, un metodo che sia trasparente e che privilegi i cittadini delle aree circostanti la raffineria. Il primo cittadino ha spiegato la necessità di stabilire regole chiare per garantire pari diritti a tutti i cittadini in un periodo non facile per l’occupazione.

“Questo protocollo è una cosa che dobbiamo assolutamente adottare affinché si sancisca definitivamente l’impegno nel coniugare lavoro e territorio, in un momento in cui è necessario guardare all’occupazione come il prioritario dei problemi, senza per questo pregiudicare l’universale diritto alla salute di tutti, cittadini e lavoratori; anzi proprio attraverso questi strumenti si contribuisce a far sì che la compatibilità sul territorio di aziende come la RAM sia garantita proprio dalla trasparenza che esse dimostrano svolgendo la propria attività nel rispetto delle comunità nelle quali si calano”.

Nel corso della riunione è stato affrontato anche il problema della responsabilità etica dell’impresa e cioè del modo in cui l’impresa intende contribuire alla ricchezza del territorio che la ospita: anche qui si ritiene che fissare i punti cardine degli interventi, delle iniziative da finanziare rappresenti un nuovo modo di intendere la collaborazione non più basata come una sorta di “regalie”, quelle che provengono dalla Ram, bensì di azioni nell’interesse della comunità.

Foti Rodrigo

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