Per i parcheggi a pagamento arriva finalmente il via libera della Giunta, che ha approvato due provvedimenti consentendo agli uffici di definire le procedure per l’affidamento dell’appalto di natura pluriennale, così come inizialmente emerso nel progetto di finanza che alcuni privati avevano presentato a Palazzo dell’Aquila. Le novità annunciate vanno dagli stalli a pagamento al Borgo ed al Tono alla sosta a “media permanenza” (massimo 10 ore) nel centro urbano. Complessivamente gli stalli definiti “a reddito” saranno 1482, pressoché lo stesso numero di quelli a sosta libera regolamentata da disco orario, fatta eccezione ovviamente per i residenti autorizzati. Ecco il dettaglio: Centro città: 1228 “stalli blu”, di cui 750 a pagamento con tariffa ordinaria (8:30-13:30 e 15:30-20:30), e 478 per la sosta a pagamento con tariffa ridotta sempre negli stessi orari. Dei 750, 222 stalli prevedono la sosta “ad alta rotazione”, ovvero per un massimo di due ore. Il totale complessivo ammonta a 1228 posti, di cui 319 interesseranno la zona della movida al Borgo, mentre altri 189 in aggiunta saranno allocati nella fascia costiera di Ponente. A completare il quadro dei 1482 i posti ricavati per le aree di carico e scarico merce (con tariffa oraria) e quelli nell’area antistante il cimitero. I posti invece liberi (anche sempre e comunque regolamentati) sono 1485. Altra novità riguarda la sosta lunga nelle aree limitrofe il centro urbano in apposite zone già istituite dal Piano Urbano del Traffico, per consentire l’interscambio utilizzando il servizio navetta. Il bando di gara nei prossimi giorni sarà presentato all’U.Re.Ga. “Ci abbiamo messo tanto, – ha detto il Sindaco Giovanni Formica – però rivendico il merito alla mia Amministrazione di aver previsto, come tutte le altre città europee, parcometri, sensori della sosta, bike sharing con 72 biciclette, navette, un doppio cerchio di tariffazione. Avremo un servizio, che durerà 7 anni e garantirà qualità e sicurezza ai lavoratori. Com’era stato concepito prima con i gratta e sosta, non l’avrei mai fatto nell’era dei tablet”.
Foti Rodrigo