73Dopo l’8 settembre della sanità pubblica messinese, in tanti si accreditano quali contestatori del Dr. La Paglia, ma è meglio distinguere subito il fieno dalla… paglia.

Lo scrive il Sindaco Cateno De Luca che continua: <<Qualche “ giornalista “ scrive su facebook che “la richiesta di rimozione di La Paglia risale alla scorsa primavera” e cita due sindacalisti della UIL come autori della stessa,

Il predetto, non si sa a che titolo, vorrebbe così appuntare la medaglietta, oltre che al Sindacato, anche a se stesso di riflesso.

Si guarda bene però dal citare le fonti di ciò che scrive, cosa che ogni bravo giornalista dovrebbe tenere a mente.

Allora i fatti glieli ricordiamo noi, rammentando al poveretto non solo che non è una gara a chi ha chiesto prima o dopo la rimozione del Direttore Generale La Paglia, ma che il Sindaco ha fatto come sempre e non solo in primavera il suo dovere, che è quello di intervenire in tutti i modi e con tutti i mezzi per attenzionare l’urgenza dell’intervento sulla gestione della Pandemia da parte delle Aziende Sanitarie.

Risulta, ed è noto a tanti che in primavera fu il dr. Mario Macrì (nota 1)- e non Calapai o Tripodi come sostiene qualcuno – a chiedere la rimozione del Direttore dell’ASP, e che per questo e per altre azioni sindacali “vere” il dr. Macrì fu sconfessato dalla UIL (nota 2) che procedette ben presto alla “epurazione “ del dirigente sindacale e di chiunque si oppose a tale scelta, calpestando ogni regola di democrazia. Epurando anche chi espresse dissenso rispetto a tale scelta come la dr. ssa Strano.

Entrambi potranno confermare.

In conclusione, dalle note che ho avuto modo di leggere e che allego al presente post risulta un dato oggettivo:

Mentre da una parte un dirigente sindacale UIL accusava il DG La Paglia di fare nomine senza evidenza pubblica (nota 1), dall’altro la Segreteria Generale della stessa UIL prendeva le distanze e si scusava per l’accaduto. (Nota 2).

È proprio vero che… A squagghiata da nivi si vidunu i puttusa!>>

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