mancuso bruno

“Sono da condividersi integralmente le considerazioni del Prof. Michele Limosani sul sistema di gestione dei rifiuti che si vuole adottare per la città di Messina, in quanto fanno riferimento ad una visione innovativa e moderna della gestione di un settore che da atavico problema potrebbe trasformarsi in risorsa”.

E’ il commento del Senatore Bruno Mancuso sulla questione rifiuti nella Città dello Stretto. “Appare di corto respiro e non strategica la soluzione che si sta portando avanti di un nuovo soggetto societario che altro non è che la sommatoria di esperienze e strutture preesistenti come la ATO3 e Messina-Ambiente, che non hanno certo brillato per produttività e gestione manageriale, una in liquidazione l’altra a rischio fallimento.

Esse lasciano un’eredità di gestione interamente pubblica caratterizzata da bassa qualità del servizio erogato, disservizi continui legati ad una gestione politica dell’organizzazione, mancati investimenti in nuova tecnologia, difficile da promuovere in mancanza di autonomia finanziaria della nuova società. Nessun sforzo – prosegue Mancuso – è stato mostrato nell’ottimizzazione dei processi e ingegnerizzazione della produzione, né nell’innovazione del processo da parte delle società di gestione.

Ben altra, quindi, doveva essere la proposta da perseguire.

La gestione dei rifiuti non può essere identificata come “bene comune”, né essere paragonato a quello delle risorse idriche perché, come ci insegnano le esperienze in molte altre realtà, solo una gestione manageriale capace di attrarre investimenti privati ed attivare una filiera finalizzata al riuso ed al riciclo, superando il sistema obsoleto delle discariche, può portare risultati positivi di lunga durata ed ottimizzare il servizio. Senza contare che la costituzione di Messina Sevizi Bene Comune, società in house partecipata solo dal comune di Messina, non tiene minimamente conto della nuova dimensione territoriale costituita dalla città metropolitana, investita dalla normativa regionale di un ruolo di coordinamento e supervisione dei servizi pubblici essenziali”.

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