guglielminoAnalisi e lancio di un progetto pilota. Promuovere le nascite e combattere la sterilità attraverso una rete integrata dei soggetti coinvolti: dai pazienti ai medici di base ai consultori, dall’ospedale al centro di medicina della riproduzione, dalla scuola all’università, dai quartieri ai luoghi di lavoro, per informare i cittadini. Sempre più urgente l’inserimento della Procreazione Medicalmente Assistita nei Livelli Essenziali di Assistenza.

Sarà la Città dello Stretto ad ospitare la seconda delle cinque tappe del congresso “Le mille facce della fertilità” che analizza e lancia un vero e proprio progetto pilota: incrementare le nascite e combattere la sterità attraverso una rete integrata dei soggetti coinvolti, medici e pazienti. L’iniziativa è promossa e organizzata, in collaborazione, dall’Associazione di pazienti Hera Onlus di Catania, da AGITE (Associazione Ginecologi Territoriali) e dagli Ordini provinciali dei Medici che ospiteranno le “giornate” nelle rispettive sedi. Dopo Ragusa (6 maggio), tocca appunto a Messina (venerdì 13 maggio, via Bergamo, inizio dei lavori alle ore 9). Seguiranno le date di Catania (14 maggio), Caltanissetta (19 maggio), Palermo (10 giugno). Il progetto vanta inoltre il patrocinio di SIFES (Società Italiana di Fertilità e Sterilità e Medicina della Riproduzione), Università di Catania, SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), Collegio delle Ostetriche della Provincia di Catania e della Provincia di Messina, Associazione Opegam, Associazione Axada, i Comuni interessati.

Dalle iscrizioni pervenute online si prevede la presenza di centinaia di partecipanti. Interverranno i rappresentanti delle istituzioni, le associazioni dei pazienti e gli addetti ai lavori, ovvero ginecologi, biologi, giuristi, ostetriche, andrologi, psicologi. Nel team degli organizzatori dell’intero progetto spicca il ginecologo Antonino Guglielmino (direttore del Centro UMR di Catania), affiancato per l’evento messinese da Luisa Barbaro (responsabile AGITE provinciale di Messina), Giacomo Caudo, Maria Santo. Insieme a loro, tra i relatori, Salvatore Vitale, Umberto Alecci, Marino Sebastiano, Lilli Klein, Santi Inferrera, Francesco Corrado, Stella Ciarcià, Pietro Rizzo, Francesco Lanzafame, Onofrio Triolo, Antonino Abate, Umberto Musarra, Bruno Magliarditi, Francesco Abate, Salvatore Sanzariello, Annalisa Liprino, Vincenzo Benedetto, Sandrine Chamayou, Gabriella Miceli, Daniela Nibali, Francesco Cancellieri e Mario Gambera, presidente di Hera, pioniera in Italia nella tutela delle coppie infertili e delle loro legittime aspettative, riconosciute grazie alle tante battaglie sostenute dall’associazione nelle aule dei tribunali e davanti ai giudici della Corte Costituzionale.

Il congresso parte dal calo preoccupante delle nascite, con un tasso di fecondità sceso in Italia ai livelli minimi di 1.29, ben al di sotto della “soglia di sostituzione” 2.1, che garantisce il mantenimento della popolazione a crescita zero, ossia il numero di figli (due) che una donna dovrebbe avere per “sostituire” se stessa e il partner nella generazione successiva. Nel periodo dal 2008 al 2014 le nascite sono così diminuite del 13,5 per cento, passando da 576.000 a 502.000 (dati Istat). E le partorienti sono sempre più attempate, età media 32 anni al primo figlio. È questo l’esito di una genitorialità compromessa dalla scarsa consapevolezza che i tempi biologici della riproduzione non coincidono necessariamente con gli attuali stili di vita e l’inserimento nel mondo del lavoro. Il quadro è aggravato dal parallelo diffondersi di cause e concause che fanno ormai della sterilità una vera e propria malattia sociale, rendendo ormai indispensabile l’inserimento della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Necessaria appare altresì la configurazione di una rete integrata che, nell’ambito del Sistema Sanitario territoriale, veda agire in sinergia il Centro di Medicina e Biologia della Riproduzione con il Consultorio, il Medico di Medicina Generale, l’ospedale e tutti gli operatori delle strutture presenti sul territorio, al fine di individuare e definire ruoli e funzioni di ogni componente nel percorso di cura che la coppia deve affrontare per superare il proprio stato di sterilità. L’emergenza è evidente, tanto da richiedere un’adeguata promozione della capacità riproduttiva come valore fondante della vita stessa, e quindi della società.

Se il Piano Nazionale per la Fertilità predisposto dal Ministero della Sanità ha previsto il “Fertility Day”, in Sicilia è già partito l’ambiziosoprogetto pilota “Le mille facce della fertilità”: cinque giornate congressuali programmate in altrettanti capoluoghi di Provincia al fine di pianificare, nella gran parte della Regione, un’azione di sensibilizzazione incisiva e capillare, che muova appunto dai medici di base ai consultori, dall’ospedale al centro di medicina e biologia della riproduzione, dalla scuola all’università, dai quartieri ai luoghi di lavoro, per raggiungere e informare i cittadini. Rispetto alle manifestazioni affini organizzate in questi giorni in altre città italiane, da Torino ad Acerra, le “cinque giornate” siciliane si segnalano per l’estensione nel territorio regionale, il largo coinvolgimento dei soggetti citati, la proiezione capillare nei gangli vitali della società, a partire – s’è detto – dalle aule scolastiche.

La riflessione muoverà da quello che appare il principale obiettivo del Piano Nazionale per la Fertilità, ossia creare una rete fra le strutture sanitarie presenti nel territorio, al fine di approdare alla riproduzione in età anticipata e trovare al contempo soluzioni adeguate alla sterilità, delineando un percorso diagnostico e di cura per la risoluzione delle esigenze riproduttive delle coppie che non riescono ad avere figli. Il Centro di Riproduzione si rivolgerà ai colleghi dei consultori, ai MMG e ai ginecologi ospedalieri, così come ognuna delle altre figure professionali si rivolgerà di volta in volta alle altre. Nelle diverse sessioni dei congressi saranno affrontati tutti i percorsi terapeutici della Riproduzione Assistita, dal semplice monitoraggio ecografico dell’ovulazione alla diagnosi preimpianto e alla donazione dei gameti per le tecniche eterologhe. Sarà individuato e descritto l’inquadramento della coppia infertile e tutto l’iter diagnostico. Si farà il punto sui risultati della Riproduzione Assistita in Sicilia e in Italia; sarà chiarito se ancora ci sono limiti alle pratiche riproduttive assistite in Italia e quali sono le prospettive per le coppie siciliane; sarà discussa e aggiornata la questione inerente l’inserimento dei percorsi terapeutici assistiti all’interno dei LEA.

Così in Sicilia si anticipa il “Fertility Day” nazionale. Non a caso il ciclo “Le mille facce della fertilità” si concluderà il 12 giugno con la festa dell’Associazione Hera, che nel 2016, sotto la presidenza di Mario Gambera, celebrerà i 20 anni di attività, spesi all’insegna della tutela della genitorialità come diritto fondamentale di ogni coppia. Una festa di genitori e figli, che premia l’impegno medico-scientifico ma soprattutto sociale e civile di Hera.

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