davForse non tutti sono a conoscenza della presenza di una particolarissima struttura a Messina, celata perla di una delle zone più degradate della città, Maregrosso.

Si tratta dell’estrosa abitazione del cavalier Cammarata, una casa-monumento ricca di insoliti bassorilievi lapidei dipinti ed inclusa dalla Fantasy Worlds nella listadelle cento abitazioni fantastiche nel mondo.

davGiovanni Cammarata nacque a Messina nel 1914 e dopo aver svolto per anni il muratore nel 1970 iniziò a decorare originalmente la propria casa, posta in quella che lui definì “Via delle Belle Arti n.20”. L’edificio è stato a lungo abbandonato, bistrattato ed in parte decimato nel 2007 per far spazio ai parcheggi dei supermercati adiacenti. Qualcuno ne auspicava addirittura la demolizione, fortunatamente evitata per l’intervento di alcune associazioni cittadine.

sdrCiò che permane dell’abitazione è la facciata, le cui colorate decorazioni sono visibili esternamente, restituendoci fantasiose immagini di uomini ed animali. Pochi residui, eppure testimonianze di un estro che non va dimenticato.

Ma i tempi dell’oblio sembrano esser terminati, dando al luogo l’enfasi che merita, grazie anche all’impegno del Consiglio della Terza Circoscrizione che ne ha sottolineato l’importanza in commissione cultura giorno 3 dicembre.

davDurante l’incontro, presieduto dall’esponente del M5S Alessandro Geraci, sono state avanzate proposte per la rivalorizzazione della struttura ora rinchiusa in una rete di metallo ed esposta incurantemente all’azione corrosiva del tempo e delle intemperie.

Il mese scorso era persino sopraggiunta la troupe del noto programma Rai “Linea Verde” per dedicare un servizio alle peculiarità di Messina, tra cuicasa Cammaratada alcuni definita “un’opera d’arte inconsapevole”.

burstCondotto da Chiara Giallonardo, Marcello Masi e Federica De Denaro, la puntata è andata poi in onda stamane per renderla finalmente visibile all’Italia intera.

Dopo un giro nel centro cittadino a bordo di una Fiat Cinquecento elettrica, ideata dall’ingegnere messinese Nicola Venuto la cui azienda si è specializzata originalmente nel produrre versioni elettriche di macchine d’epoca, si è proseguito alla ricerca di eccellenze locali.

davTra di esse, la nave più tecnologicamente avanzata del gruppo Caronte &Tourist, basata su tecnologie che la rendono unica nel Mediterraneo: motori a doppia alimentazione (sia a diesel a basso contenuto di zolfo che a LNG, un metallo liquefatto)moderano l’impatto ambientale del mezzo con una riduzione del 30% di CO2, del’85% di azoto e un quasi azzeramento di zolfo.

Inoltre la nave consente ai propri passeggeri di ricaricare le proprie auto elettriche, confermando la volontà di tutela delle acque anche attraverso la siliconica che costituisce lo scafo, un materiale non più inquinante come le vecchie pitture che caratterizzano la maggior parte delle imbarcazioni.

davIl viaggio alla scoperta dei fiori all’occhiello della città è proseguito visitando l’impianto STEM (Solare Termoelettrico Magaldi) a San Filippo del Mela, ove è in atto una sperimentazione finalizzata a creare energia pulita utilizzando sabbia, vetro, acciaio ed ovviamente il sole per generare energia termica. Si è poi parlato del cirneco dell’Etna, una peculiare razza canina primitiva, che rappresenta un emblema storico della Sicilia,sua culla di origine, e del quale esiste un allevamento in loco.

Nel corso della puntata in un rinomato locale che si affaccia sul porto è stato cucinata una variante del tipico arancino siciliano, il cosiddetto “arancino anti-invecchiamento” cucinato da un importante chef e fondato sostanzialmente su riso rosso, mandorle e granella di pistacchio.Inoltre sono stati mostrati i particolari rustici messinesi, nonché i dolci tipici locali, visitando alcuni dei principali negozi della zona centrale ed adoperando anche gli innovativi bus elettrici che entrano in funzione proprio nel mese di gennaio. Infine ci si è recati all’Orto Botanico, ove si è discusso delle ricchezza floreale che lo caratterizza ed è stato realizzato un tutorial in particolar modo sulle piante carnivore.

L’attenzione agli elementi distintivi della città è stata dunque fondata su fattori variegati: dalla tecnologia alla cucina, dall’ecologia all’arte. In prossimità di casa Cammarata, che aspirava a rendere il proprio quartiere un’area dedicata all’arte(e ancora gli street artists rendono omaggio alla sua idea), è stata altresì mostrata un’ex fabbrica con trasformatori di corrente che ha subìto un piacevole cambiamento negli ultimi dieci anni: attraverso il coinvolgimento di circa 200 artisti, numerosi scarti di fabbrica sono stati tramutati in opere d’arte. Da questo originale progetto è sorta una proposta di legge che mira a certificare quelle aziende che riducono all’origine i propri scarti tramite strategie creative.

Progetti nobili sono stati enfatizzati dalla nota trasmissione Rai, che ha illustrato una Messina alternativa alle consuete negative pagine giornalistiche cui siamo abituati. Terminiamo l’articolo con le parole del cavalier Cammarata, che riassumono il suo ambizioso progetto di riqualificazione della città attraverso l’arte: «Se diamo in mano un pennello ad un bambino non prenderà mai una pistola».

Cristina Trimarchi

 

 

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