asp messinaCon riferimento ai recenti articoli apparsi sugli organi di stampa in merito alla vicenda riguardante la Comunità Terapeutica Assistenziale di Oliveri, gestita per la parte sociale – assistenziale dall’ATI “Villa Gaia Onlus Società Cooperativa – Sogno di Mezza Estate Coop. Sociale”aggiudicataria di una procedura di gara, si ritiene dover precisare che alla scadenza naturale del contratto del 31.08.2014, questa Direzione, dopo aver valutato le condizioni negoziali, gli aspetti economici e le esigenze sanitarie, si è determinata alla stipula di un nuovo contratto annuale, rinnovabile per un ulteriore anno, rimodulando in parte le precedenti pattuizioni.

Ancor prima della scadenza annuale, l’Azienda ha ritenuto di dover riprogrammare i servizi assistenziali riferiti alla salute mentale, analizzando prioritariamente l’offerta di residenzialità psichiatrica, di fatto tutta concentrata sulla zonatirrenica in una ristretta fascia di territorio sulla quale insistevano quattro Comunità Terapeutiche Assistenziali(Messina – Terme Vigliatore – Naso ed Oliveri) evidenziandola sussistenza di palesi carenze nella zona ionica. Pertanto, al fine di garantire una equa ed uniforme offerta psichiatrica su tutto il territorio provinciale si è decisa l’attivazione di una CTA nel Distretto di Taormina.

In conseguenza, l’Azienda ha provveduto a preannunziare al partner privato, operante ad Oliveri con una rimunerazione non collegata al numero degli assistiti effettivamente presenti, la volontà di non rinnovare il contratto in essere anche nella considerazione di voler assumere il totale onere assistenziale con una gestione propria e diretta, in analogia a quanto già previsto per le CC.TT.AA. di Messina, Terme Vigliatore e Naso.

Al riguardo dell’Ordinanza emessa dal Tribunale del Lavoro di Messina si deve precisare che l’ASP, pur avanzando reclamo avverso tale decisione, ha inteso dare esatta esecuzione al decreto cessando la condotta antisindacale e provvedendo alla rimozione degli effetti derivanti dalla nota interna, inviata dal Direttore del Dipartimento Salute Mentale alla responsabile della CTA di Oliveri, protocollo nr.5185 che, evidentemente, non trattasi di atto deliberativo.

In ultimo spiace dover constatare che sia stato necessario effettuare un “blitz” ad Oliveri quando, piuttosto, si sarebbero potute assumere le giuste informazioni direttamente in Azienda per voce del suo Legale Rappresentante ed apprendere che, lungi dal voler attuare una “deportazione” le scelte aziendali erano tutte dedicate ad una migliore organizzazione dell’assistenza dei malati psichiatrici ispirata a principi di efficacia, efficienza, trasparenza, uniformità di cure ed economicità.

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