Il sindaco metropolitano Basile risponde alla nota del Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali.

Il sindaco della Città Metropolitana di Messina, con una nota inviata al Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali e, per conoscenza, alla Prefettura di Messina, chiarisce la situazione relativa al funzionamento del Consiglio Metropolitano, in risposta alla segnalazione di una totale paralisi funzionale dell’organo politico dovuta alla mancata predisposizione degli atti fondamentali per l’esercizio della rappresentanza democratica e istituzionale.

Nel documento si evidenzia che, dopo le elezioni del 27 aprile scorso e l’insediamento del 7 maggio, alcuni consiglieri, tra cui Carmelo Pietrafitta, lamentano di non poter svolgere pienamente le proprie funzioni rappresentative a causa dell’assenza di uno Statuto e di un Regolamento specifico per il funzionamento del Consiglio.
In particolare, il consigliere Pietrafitta ha sottolineato un “grave vulnus democratico” e un “blocco totale” delle attività amministrative dell’Ente, chiedendo l’intervento degli organi di controllo e diffidando il Sindaco a superare le resistenze che ostacolano l’esercizio del ruolo dei consiglieri.

Tali affermazioni, precisa Basile, sono infondate e non rispecchiano la realtà dei fatti.
Lo Statuto della Città Metropolitana di Messina, così come il Regolamento di funzionamento del Consiglio, sono attualmente in fase di elaborazione.
Si tratta di una procedura che richiede un lavoro accurato e puntuale, tant’è che nessuna delle nove ex Province siciliane ha ancora adottato uno Statuto definitivo dopo le recenti elezioni.

In questa fase, tutte le amministrazioni stanno collaborando con ANCI Sicilia per uniformare i contenuti degli Statuti ed evitare criticità derivanti da interpretazioni divergenti delle norme regionali.
Fino all’approvazione dello Statuto, si applica lo Statuto dell’ex Provincia regionale di Messina, adottato con deliberazione del Consiglio provinciale n.113 del 28 ottobre 2010, che disciplina i diritti e le prerogative dei consiglieri provinciali e, di conseguenza, anche di quelli metropolitani.

Pertanto, i consiglieri possono esercitare pienamente i propri diritti, come la presentazione di proposte di deliberazione, la richiesta di convocazioni, le interrogazioni e le mozioni, nonché l’accesso alle informazioni e ai documenti amministrativi, in conformità alle norme vigenti. Per quanto riguarda la segnalazione sulla mancata assegnazione di locali ai consiglieri, Basile ribadisce che sono state individuate le stanze destinate ai gruppi politici e che, a breve, si procederà alla loro assegnazione.

“La mia amministrazione – evidenzia Basile – è sempre stata improntata al rispetto delle norme per garantire il corretto funzionamento del Consiglio Metropolitano e la tutela dei diritti dei consiglieri, assicurando un’attività amministrativa trasparente e conforme alla legge. L’obiettivo è quello di operare, tutti insieme, per il bene della comunità e la crescita sociale ed economica del nostro territorio”.

 

(A seguire la nota di risposta del sindaco metropolitano Basile)

Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica
Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali
Servizio 3 ”Coordinamento attività di vigilanza e controllo sugli Enti Locali-Ufficio Ispettivo”

 

p.c. Alla Prefettura di Messina
Area II – Raccordo con gli Enti Locali

A riscontro della nota avente ad oggetto ”Città metropolitana di Messina componente del consiglio metropolitano recante l’oggetto segnalazione di totale paralisi funzionale del consiglio metropolitano per mancata predisposizione degli atti fondamentali per l’esercizio della rappresentatività democratica ed istituzionale- diffida ad adempiere e richiesta di urgente intervento degli organi di controllo esterni“.
Si riscontra la nota di codesto Dipartimento relativa all’oggetto acquisita al prot. n.24091 del 04/06/2025, e si rappresenta quanto segue.
A seguito delle elezioni svoltesi il 27 aprile u.s. il successivo 7 maggio si è tenuta la seduta per il formale insediamento dei consiglieri eletti ed il consiglio metropolitano si è regolarmente insediato.
Il consigliere di cui si argomenta lamenta che i componenti del Consiglio Metropolitano di Messina “non hanno – a tutt’oggi” – alcuna possibilità di svolgere la loro funzione rappresentativa e di esercitare il proprio munus publico“.
Specificatamente il consigliere Pietrafitta attribuisce alla mancanza dello Statuto e del regolamento per il funzionamento del Consiglio Metropolitano la causa del verificarsi di “un inaccettabile vulnus democratico ed il totale blocco di ogni attività amministrativa dell’Ente” ed “il grave impedimento istituzionale che in atto si verifica” e conclude diffidando lo scrivente Sindaco ad abbandonare “ogni possibile resistenza o superando l’incuranza che fino ad oggi impedisce al neo eletto Consigliere Metropolitano di potersi materialmente attivare ed esercitare il fondamentale ruolo democratico per il quale la legge lo ha costituito” ed invocando l’intervento di codesto Assessorato e del Prefetto per “ovviare allo stato di crisi rappresentativo -funzionale dell’istituzione locale”.
Il consigliere metropolitano prof. Carmelo Pietrafitta, formula una segnalazione meramente strumentale che, oltre a non corrispondere alla realtà dei fatti è priva di fondamento giuridico.
Preliminarmente si informa codesto Assessorato che lo Statuto della Città Metropolitana di Messina, come anche il regolamento per il funzionamento del Consiglio metropolitano sono in fase di predisposizione e che, per quanto è nella conoscenza dello scrivente, ad oggi nessuna delle tre città metropolitane e nessun Libero Consorzio, dopo le elezioni del 27 aprile u.s., ha approvato il proprio Statuto atteso che la redazione degli atti che hanno carattere normativo necessita di un lavoro attento, preciso e puntuale, a meno che non si vogliano formulare in maniera approssimativa.
Ad oggi tutte le nove ex provincie siciliane, con il coordinamento di ANCI Sicilia, si stanno confrontando, attraverso i rispettivi Segretari Generali, per dare agli adottandi Statuti un contenuto il più possibile uniforme ed omogeneo al fine di evitare le criticità che potrebbero sorgere laddove una stessa materia trovi differenti discipline negli Statuti dei diversi enti a causa delle difficoltà di interpretazione che caratterizzano alcune norme della L.R. n. 15/2015.
Ferma restando dunque l’attività di elaborazione dello Statuto e del regolamento per il funzionamento del Consiglio in corso di realizzazione, la temporanea mancanza del regolamento per il funzionamento del Consiglio Metropolitano in nessun modo potrebbe impedire l’esercizio dei diritti e delle prerogative dei consiglieri atteso che essi trovano il proprio fondamento in primo luogo nelle disposizioni di legge.
I consiglieri, nell’ambito della loro attività pubblica, sono titolari di diritti e prerogative riconosciute dalle norme ordinamentali e finalizzate ad un esercizio della funzione in modo consapevole, con la piena possibilità di presentare proposte di deliberazione al rispettivo consiglio, chiedere la convocazione dello stesso, presentare interrogazioni e mozioni (potere di sindacato ispettivo), ottenere dagli uffici e dagli enti e/o aziende strumentali tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili per l’appunto, all’espletamento del proprio mandato.
E’ di tutta evidenza che i diritti fondamentali e le prerogative dei consiglieri, quali il diritto di accesso ai documenti amministrativi, di sindacato ispettivo, di iniziativa della convocazione dei rispettivi consigli etc., trovando il loro fondamento nella legge e nello Statuto e possono essere esercitati anche in assenza di un regolamento per il funzionamento del relativo consiglio che ha principalmente la funzione di disciplinarne nel dettaglio le modalità di esercizio.
Nella fattispecie che ci occupa dunque, i consiglieri metropolitani possono esercitare tutti i diritti e le prerogative che gli riconoscono le leggi regionali e lo Statuto della Città metropolitana. Quanto a quest’ultimo l’art. 3 della L.R. n 15/2015 al comma 3 stabilisce che “fino alla data di approvazione dello statuto della Città Metropolitana, da adottarsi entro il termine di un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, si applica lo statuto della ex Provincia regionale corrispondente”.
Come noto a codesto Assessorato, dopo l’entrata in vigore della L.R. n.15/2015 la conferenza metropolitana non ha mai approvato lo Statuto di questa Città Metropolitana e pertanto ad oggi è vigente, giusto rinvio operato dal citato art. 3, lo Statuto approvato con deliberazione del consiglio provinciale n.113 del 28 ottobre 2010 che all’art.29 disciplina i diritti e le prerogative di consiglieri provinciali ed è pienamente applicabile ai neo eletti consiglieri metropolitani.
La disamina normativa condotta evidenzia come nessuna violazione di legge sia stata perpetrata da questo ente in ordine al rispetto delle norme che disciplinano i diritti e le prerogative dei neoeletti consiglieri metropolitani.
Ed infatti, il consigliere Pietrafitta non lamenta alcun episodio concreto di avvenuta limitazione o lesione dei suoi diritti e prerogative di consigliere limitandosi a denunciare in maniera generica fantasiose “manovre occulte di palazzo” e ”vulnus democratici” ”totale blocco di ogni attività amministrativa dell’ente” inesistenti, tanto più se si evidenzia come lo stesso consigliere in data 10 giugno u.s. abbia presentato una interrogazione acquisita al prot. gen. n. 248999, alla quale lo scrivente Sindaco ha dato prontamente riscontro.
In ultimo, quanto alla segnalata mancata assegnazione di locali destinati ai consiglieri, si è provveduto alla individuazione delle stanze da assegnare a ciascun gruppo politico presente in Consiglio ed allo spostamento presso altra sede, degli uffici cui le stanze medesime erano destinate e dunque a breve si provvederà all’assegnazione ai gruppi consiliari.
La presente è indirizzata per l’opportuna conoscenza anche alla Prefettura di Messina cui la segnalazione del consigliere prof. Pietrafitta era parimenti indirizzata.
Tanto si doveva e si rimane a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

riscontro cons Pietrafitta – Regione-signed