LabDemCi dispiace che le critiche espresse da LabDem Messina prima dell’approvazione in Giunta del Conto Consuntivo 2014, tese a evitare spiacevoli future sorprese, siano state ignorate.

Non si comprende infatti perché invece di evidenziare un avanzo a sette zeri non si sia iniziato già l’anno scorso a utilizzare tale disponibilità per riconoscere almeno una parte dei debiti fuori bilancio censiti, come peraltro richiesto dalla Corte dei Conti in ottemperanza all’articolo 193 del testo Unico Enti Locali.

E ancora, perché non si sia provveduto a sanare le posizioni delle società partecipate, continuando a predisporre i Conti Consuntivi del Comune di Messina senza rispettare le richieste della magistratura contabile. Prima tra le altre, quella di chiudere i bilanci delle partecipate e di inserire le risultanze nel Consuntivo di Palazzo Zanca.

Non si capisce se i tagli effettuati alle passività pregresse, che risultano maggiori rispetto alla mole dei crediti eliminati dal Bilancio, siano stati effettuati con la certezza e la prudenza necessaria, visto che la Corte dei Conti ha evidenziato discrasie e disallineamenti contabili in proposito. Tutte questioni ancora da verificare.

Il vicesindaco Guido Signorino dichiara che si è ridotto l’utilizzo dell’anticipazione di cassa, ma noi non comprendiamo cosa si voglia affermare quando comunque continua a essere elevato il livello delle anticipazioni di cassa utilizzate, pur a fronte di una presunto cospicuo avanzo.

Avanzo le cui caratteristiche, per definirlo tale, dovrebbero coniugarsi con certezza e liquidità. Inoltre, i saldi di tali anticipazioni sono influenzati dal periodo considerato, dalle variabili di gestione come il sostanziale ritardo nei pagamenti generalmente concentrato sul finire dell’anno e i flussi temporali delle entrate ottenute a vario titolo.

Però sui costi del servizio bancario incidono non solo i saldi, ma anche il livello generale delle condizioni praticate, che fortunatamente in questi ultimi anni è o dovrebbe essere al minimo storico.

Per quanto concerne poi la presunta rapidità dei pagamenti, ci sia permesso di esprimere qualche facilmente documentabile dubbio. Non si capisce, per esempio, perché le cooperative sociali e vari altri creditori frequentemente invadano i corridoi di Palazzo Zanca per i ritardi nei pagamenti, anche di diversi mesi.

In ogni caso, attendiamo i documenti contabili per verificarne pienamente tutti gli aspetti e per confrontare analiticamente il conto residui del 2014 con quello del 2013. A noi di LabDem e ad altri amici vicini alle posizioni politiche del PD, tutto ciò sembra uno sforzarsi per sostenere la decisione di coprire i buchi neri del passato e per non affrontare le emergenze strutturali della città, che dovrebbero invece vedere seduti allo stesso tavolo Comune, Regione, ministeri del Lavoro e delle Finanze e i sindacati per trovare una soluzione vera ai problemi che ci affliggono e che sono tutt’altro che superati.

Ci si scusi per la mancanza di fiducia, ma le dichiarazioni del vicesindaco Signorino sugli avanzi sembrano simili a quelle relative al Consuntivo 2013, che poi fu rivisto al ribasso e che comunque fu oggetto della pesante stroncatura della Corte dei Conti.

In ogni caso, stante la non elevatissima attendibilità dei documenti contabili del Comune, il ricorso ai servizi ispettivi del ministero dell’Economia chiesto anche da altri oltre che da noi di LabDm, appare quanto mai opportuno. Intanto, continua la telenovela…

 

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