polizia 28Sono scattate stamani, all’alba, le manette per quattro persone ritenute responsabili del reato, in concorso, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, per le quali il Giudice per le Indagini Preliminari, d.ssa Monica Marino, su richiesta del Procuratore Aggiunto Dott. Sebastiano Ardita e del Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, dr. Fabrizio Monaco, ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Trattasi di: C. Salvatore, nato a Locri (RC) il 28/10/1988; C. Claudio, nato a Locri (RC) il 17/06/1993; E. Gaetano, nato a Reggio Calabria il 08/05/1992; S. Vincenzo, nato a Careri (RC) il 18/07/1971.

Le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile di Messina, coordinate dal Sostituto Procuratore dr. Monaco, hanno fatto emergere evidenti responsabilità in merito al trasporto di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo marijuana che gli odierni arrestati, tutti di origine calabrese, trasferivano dalla Calabria in Sicilia.

Intercettazioni telefoniche e ambientali raccontano dei trasferimenti della marijuana in carichi che si aggiravano, ogni volta, sui 5 chili, facilmente trasportabili in valigie e trolley sui traghetti che collegano le due sponde. Risale al 6 ottobre del 2015 l’arresto di Gaetano Errigo, sorpreso agli imbarcaderi messinesi dai poliziotti della Squadra Mobile con più di 5 chili di erba pronta ad essere smerciata. Era stato fermato presso la rada San Francesco, a piedi, con al seguito un comune trolley nero. Dentro i poliziotti avevano trovato 9 confezioni sotto vuoto ed una avvolta in un sacco di plastica contenenti 5 chilogrammi e duecento circa di derivato della canapa indiana, il tutto custodito in un sacco di carta per mangimi.

Il quadro d’insieme ricostruito dai poliziotti conferma che non si era trattato di un caso isolato. Gli odierni arrestati, tre dei quali studenti universitari presso la locale facoltà d’Economia e di fatto residenti a Messina, non erano spacciatori improvvisati. Le conversazioni intercettate, per quanto camuffate da un linguaggio criptico e dall’uso di termini relativi a capi d’abbigliamento che sostituivano quelli relativi a qualità e peso della sostanza stupefacente da trasportare, rivelano un ripetuto traffico di valigie di “robbe nuove”, e dei rischi e degli escamotages da usare nel caso di controlli delle forze di polizia o di poliziotti in transito su traghetti e aliscafi.

I quattro arresti sono stati eseguiti stamani dai poliziotti della Squadra Mobile di Messina, coadiuvati da quelli della Squadra Mobile di Reggio Calabria, del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Meridionale e dei Commissariati di Pubblica Sicurezza presenti nella provincia di Reggio Calabria. Al momento, altre due persone interessate dall’odierna ordinanza di misura cautelare sono irreperibili ed attivamente ricercati.

Nel corso degli arresti di stamani, i poliziotti hanno trovato in casa dei fratelli C. Salvatore e C. Claudio, qui a Messina, un chilo e 800 grammi di marijuana e l’occorrente per il confezionamento delle singole dosi: un bilancino di precisione, buste in cellophane e una macchinetta per il sottovuoto. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i due sono stati trasferiti in carcere.

 

 

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