«Il contratto di servizio in essere tra la Regione Sicilia e Trenitalia per il trasporto su rotaia penalizza la provincia di Messina». A denunciarlo è la Cisl Messina che ha riunito il Dipartimento Mobilità per una analisi dello stato attuale supportato dai dati raccolti dai sindacalisti nei diversi settori di competenza. «Messina deve avere di più considerato che è il territorio provinciale più vasto dell’intera isola» sostiene il segretario generale Tonino Genovese che ritiene indispensabile un potenziamento dei collegamenti anche in considerazione della situazione critica e al limite dell’agibilità delle autostrade che collegano il capoluogo peloritano al resto dell’isola.
«Un’autostrada tanto pericolosa e massa male da essere chiusa dalla Prefettura, un incidente al giorno che blocca per ore automobilisti e pendolari, cantieri e deviazioni continue. Ci rendiamo conto di come non esista il diritto alla mobilità per i cittadini messinesi? La situazione delle Autostrade siciliane è vergognosa ed è un dovere di tutta la Politica messinese e siciliana trovare delle soluzioni, a cominciare proprio dal potenziamento del servizio di trasporto ferroviario», aggiunge Genovese che si rivolge a tutti i rappresentanti messinesi all’Ars e le Istituzioni comunali della provincia: «Serve una pressione forte sulla Regione Sicilia e sul presidente Nello Musumeci affinché intervengano su Trenitalia per rimodulare il trasporto ferroviario locale nella provincia di Messina, incrementandolo sia in termini quantitativi che qualitativi».
Dai dati analizzati durante l’incontro è emerso come il territorio provinciale messinese zoppica su un trasporto su rotaia vetusto ed inadeguato. «Il contratto di servizio stipulato dalla Regione Sicilia con Ferrovie dello Stato per il servizio da offrire all’interno dell’isola – spiega Enzo Testa, responsabile del Dipartimento – prevede oltre un miliardo di euro sino al 2026 con un trend di costante crescita dei chilometri che verranno rimborsati dalla Regione Sicilia a Trenitalia. Un chilometraggio maggiore che, però, non ha una ricaduta proporzionale per il territorio di Messina».
Per la Cisl deve essere rivisto il “peso” di Trenitalia anche sul trasporto locale nell’ambito complessivo della mobilità della Città metropolitana. «In tutta la Sicilia – continua Testa – ogni giorno vengono effettuate 377 tratte, con la maggiore frequenza dei servizi che dovrebbe avvenire, per contratto, attorno alle aree urbane. Ma questo non vale per il territorio messinese, dove ci sono 7 coppie di treni tra Messina e Patti, più tre che prolungano sino a Sant’Agata Militello, mentre sino a Giampilieri ce ne sono una decina».
Cosa ben diversa, invece, avviene a Palermo. «Infatti – aggiunge Testa – sulla linea Palermo-Giachery ci sono in servizio 29 coppie di treni, 18 sulla Palermo-Termini e 12 coppie di treni sulla Palermo-Agrigento. A Palermo, inoltre, sono rimasti i 6 treni “Jazz” previsti dal contratto di servizio mentre devono trovare anche una destinazione le 26 nuove vetture elettriche che dovranno arrivare».
E per Messina? «Da qui al 2026 sarebbero previsti 58 milioni per le manutenzioni e l’ammodernamento degli impianti di Messina, Palermo e Siracusa anche se sembra che ancora una volta l’investimento per la nostra città potrebbe essere dirottato su un altro territorio. Con le dovute proporzioni, troppo poco per un territorio che ha necessità di un trasporto su rotaia potenziato ed efficiente».
Per la Cisl va riavviato il confronto tra Comune di Messina e Trenitalia «per integrare, attraverso maggior numero di frequenze di treni e l’introduzione del biglietto unico integrato, il servizio della Metroferrovia a supporto e sostegno della mobilità urbana oggi ad esclusivo carico di ATM».