davL’ACI ha dedicato il ventunesimo numero della propria rivista bimestrale “Onda Verde” (gennaio-febbraio) alla mobilità sostenibile. Al suo interno vi è una sezione dedicata alla valutazione della sicurezza stradale e del tasso d’incidentalità nel territorio comunale messinese, esito di un’analisi effettuata dal Corpo di Polizia municipale locale, sezione “Ricerche, Studi e Formazioni”.

I dati sono consultabili alle pagine 52-55 e risalgono ovviamente allo scorso anno, a seguito di un report stilato nell’agosto 2018.

Si tratta di un’analisi statistica atta a cogliere appieno il territorio di competenza, per offrire elevati standard di sicurezza in materia di tutela pubblica. Ciò è stato reso possibile dalle attività di rilevazione dei sinistri stradali affidata al suddetto Corpo di Polizia municipale, in particolar modo in caso di gravi incidenti con necessaria ricostruzione delle dinamiche e delle responsabilità.

davL’area di interesse è l’intera zona urbana del Comune di Messina, ad eccezione della tangenziale che collega Tremestieri a Villafranca.

Indubbiamente il contributo maggiore è stato offerto soprattutto da un ampio e dettagliato database relativo a tutti gli incidenti avvenuti dal 1998 ad oggi.

Al termine del 2017 il numero di sinistri stradali catalogati al suo interno equivaleva a 33.319.

Comparando l’anno 2017 con il precedente si rileva un aumento del 5,3% di incidenti (1.172 rispetto ai 1.113 del 2016), ribaltando la tendenza al calo che aveva invece contraddistinto gli anni dal 2010 al 2016 con una riduzione del 34,64%.

davAll’incremento dell’incidentalità non ha però seguito un eguale aumento di feriti, permasto sostanzialmente stabile rispetto al 2016 con soli diciotto contusi in più. Nota positiva è la diminuzione del 68,8% di incidenti mortali, equivalenti a quattro, rispetto al 2010: un dato che ha reso Messina la seconda città italiana dopo Verona con la migliore variazione percentuale. Ciò le ha consentito di raggiungere per l’anno in questione l’obiettivo di riduzione della mortalità al 50% stabilito dalla Commissione Europea. Una tendenza riduttiva iniziata già da tempo, confermata dai dati a noi giunti dal 1998 sino ad ora: ad esempio nel periodo 2011-2017 c’è stata una media annua di 7,28 deceduti corrispondente al 44% in meno in confronto al 2010.

Le cause di questi risultati positivi possono essere ricondotte a vari fattori: i migliori sistemi di sicurezza dei veicoli, il frequente controllo degli eccessi di velocità con ben 3.017 verbali, l’identificazione dei responsabili degli incidenti a seguito di una precisa ricostruzione delle dinamiche ed il conseguente ritiro di 387 patenti. Inoltre l’azione preventiva messa in atto nelle scuole avrà senz’altro avuto il suo peso: corsi di educazione stradale e alla legalità hanno coinvolto oltre dodicimila alunni in circa millecinquecento ore di lezione. Ulteriore probabile fattore influente è stato il miglioramento del trasporto pubblico, con conseguente aumento di passeggeri e minore uso dell’auto, apportando un incremento del 272% nell’acquisto di biglietti durante il periodo 2011-2017.

davPer quanto riguarda le conseguenze dei sinistri è stato rilevato come negli anni 2010-2017 le prognosi riservate siano più che dimezzate, mentre i decessi hanno riguardato principalmente pedoni e quasi nel 50% dei casi soggetti al di sopra dei 60 anni. Le differenze di genere mostrano un maggiore coinvolgimento degli uomini rispetto alle donne, con un rapporto di 3-1 negli incidenti mortali e di 2-1 in quelli con feriti. Com’era presumibile, oltre la metà dei decessi dovuti ad incidenti avvengono nel weekend, dato certamente correlato al maggiore tempo libero e alle numerose attività di svago.

In conclusione, la recente crescita di sinistri stradali, specialmente quelli con feriti, sebbene lieve torna a far discutere. Tuttavia bisogna attendere i dati del 2018 per confermare una negativa inversione di tendenza o meno. Resta comunque soddisfacente l’obiettivo raggiunto del dimezzamento di incidenti mortali stabilito dalla Commissione Europea entro il 2020, conseguito da Messina grazie alla notevole riduzione del 63,64% rispetto all’anno antecedente. Simili indicazioni e propositi vanno resi fattivi attraverso un coordinamento operativo tra più enti: Prefettura, scuola, ANAS e Polizia devono essere compatti nell’indirizzare alla mobilità responsabile e sicura. Ma è soprattutto sull’istruzione che bisogna puntare, educando alla legalità e al rispetto delle norme stradali per la tutela di tutti.

Foto dal web – Cristina Trimarchi

 

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