foto contatoreDopo aver occupato per l’ennesima volta un appartamento in via Aurelio Saffi, attualmente disabitato, Hajra Natasa, 36enne di origine serba, si era ‘attrezzata’ per risparmiare sull’energia elettrica. La donna era stata arrestata insieme al marito meno di cinque giorni fa per lo stesso motivo e, dopo la direttissima, era stata condannata a 8 mesi di reclusione. Nonostante questo, ha deciso di riprovarci ma questa volta senza consorte, pensando probabilmente che le forze dell’ordine avrebbero chiuso un occhio.

Ieri i Carabinieri della Stazione di Messina Arcivescovado hanno però dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina per i reati di invasione di edifici e furto aggravato di corrente a carico della 36enne che è stata arresti domiciliari. In tempi di crisi il fenomeno dei furti di energia è sempre più frequente a discapito non soltanto delle società fornitrici, ma anche dei clienti ‘regolari’ che sulla bolletta si ritrovano da pagare delle quote fisse per il recupero dell’energia erogata ma non recuperata per ragioni sconosciute.

 

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