Domani a Forte Ogliastri il Convegno nazionale “Scrigni di biodiversità. Dalle esplorazioni in Africa di Vittorio Bottego all’attualità dei musei faunistici”
Il Convegno, tra esperti nazionali del settore e referenti dei musei faunistici della città, si pone come obiettivo la valorizzazione delle importanti collezioni faunistiche custodite in numerose scuole messinesi e istituti privati, sotto il coordinamento del Museo della Fauna dell’Università degli Studi di Messina, diretto dal prof. Filippo Spatola e curato dal dott. Mauro Cavallaro, al fine di costruire un percorso scientifico e didattico, da inserire tra quelli turistico-culturali da proporre.
Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma ospita un’importante sezione dedicata al Capitano Vittorio Bottego, esploratore del Regio Esercito che operò in Africa nel tardo Ottocento, e a cui, tra le due guerre mondiali, fu intitolato Forte Ogliastri.
Dopo i saluti del Sindaco Federico Basile, nel corso dell’incontro, moderato dall’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, relazioneranno il prof. Filippo Spadola, Direttore del Museo della Fauna dell’Università degli Studi di Messina; il prof. Davide Persico, Direttore scientifico del Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma; il maggiore Vincenzo Randazzo, Presidente dell’Associazione Centro Studi Le Tre Torri; il dott. Mauro Cavallaro, Conservatore del Museo della Fauna; e la prof.ssa Marina Morabito, Coordinatrice CDS Scienze Ambientali, Marine e Terrestri dell’Università degli Studi di Messina.
VITTORIO BOTTEGO
Capitano di Artiglieria Esploratore, nacque a Parma il 29 luglio 1860; morì in combattimento in Etiopia il 17 marzo 1897.
Prese parte alle campagne di guerra del 1887, 1888, 1889 e 1890. Ottenne la medaglia d’argento al valor militare per la spedizione del 1893 nell’alto bacino del Giuba.
Comandante di una spedizione scientifico-militare, fu decorato della medaglia d’oro al valor militare con R.D. del 2 gennaio 1898 con la seguente motivazione:
«Dimostrò sagacia ammirevole nel dirigere una spedizione scientifico-militare nell’Africa equatoriale attraverso paesi inesplorati e fra popolazioni ostili e bellicose; con eccezionale coraggio si difese con soli 86 uomini dall’attacco di un nemico forte di circa un migliaio di combattenti, morendo eroicamente sul campo. Gobò (Paesi Galla), 17 marzo 1897».