“Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all’ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”.

Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.

Ma una città come Messina, – scrivono proseguono Guglielmo e Fileccia – con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina-Fiumefreddo, della Catania- Palermo, della metro di Catania, del viadotto Ritiro, di quelli in corso per la manutenzione delle autostrade e di quello per la ferrovia per Trapani.

Come tecnici – concludono Guglielmo e Fileccia – siamo preoccupati per la diffusione di falsi problemi, che non fanno altro che ingenerare preoccupazione tra i messinesi, ma chi ha votato Basile ha un’angustia in più: dopo la marcia indietro sul ponte, su quale altro punto fondamentale del proprio programma Basile cambierà idea? Quale altro tradimento aspetta i suoi elettori?”.