Cmdb, alla luce di quanto emerso in occasione della seduta del consiglio comunale che ha bocciato il piano di liquidazione ATM ed a seguito di ulteriori elementi emersi in queste settimane, valuterà l’opportunità di sottoporre all’attenzione dell’autorità giudiziaria, al fine di fare emergere tutti quei punti oscuri che a nostro avviso determinano la probabile illegittimità della procedura di liquidazione seguita.
In particolare, a nostro avviso:
1) non sussistono i presupposti per la liquidazione dell’azienda speciale ATM poiché l’ultimo bilancio redatto dall’azienda per l’anno 2018 risulta in attivo e nell’ultimo quinquennio non vi sono 4 bilanci in passivo, come richiede la normativa;
2) nella relazione redatta dai liquidatori risulterebbe un disavanzo di 24 milioni di euro, inserito dal Comune nel piano di riequilibrio per cui si è manifestata la volontà, mai revocata, di ripianare il passivo;
3) l’azienda vanta crediti nei confronti della Regione siciliana (vedi ordinanza del tribunale di Messina del 4/7/2019) e del Comune, e nonostante ciò è stata prevista la liquidazione volontaria dell’ATM nel Salva Messina;
4) la richiesta di liquidazione coatta amministrativa inviata dal collegio dei liquidatori dell’ATM è a nostro avviso illegittima in quanto in aperta violazione con la delibera che dispone la liquidazione volontaria mai revocata e con l’inserimento del passivo nel piano di riequilibrio.
Da evidenziare infine che la richiesta della liquidazione coatta amministrativa può essere avviata solo su richiesta dell’ente controllante, di uno o più creditori o dai vertici dell’azienda stessa e non dai liquidatori nominati unicamente per l’iter di una liquidazione volontaria.