Mesi di tensione, incontri al vertice, politica e sindacati mobilitati e l’intransigenza del Commissario straordinario Luigi Croce. Nonostante la posizione nettamente favorevole alla chiusura della struttura socio – assistenziale di Montepiselli, espressa dal titolare pro-tempore di Palazzo Zanca, Casa Serena non chiuderà.

Il vertice d’urgenza convocato in Prefettura lo scorso 31 dicembre tra il Commissario straordinario, il viceprefetto aggiunto, il dirigente del Dipartimento Servizi Sociali ed i sindacati getta acqua sul fuoco, grazia ospiti e lavoratori e concede una proroga di 30 giorni.

Un mese per dotare la struttura di adeguati parametri di sicurezza, nel rispetto della vigente normativa.

Da Nello Pergolizzi, coordinatore cittadino di Futuro e Libertà per l’Italia, arriva pieno sostegno nei confronti di una scelta che consente di evitare la chiusura della struttura ed il forzato trasferimento degli anziani ospiti.

Pergolizzi però punta il dito e registra, di fronte ad un crescente interesse nei confronti della casa di riposo di Montepiselli, una totale e colpevole disattenzione nei confronti di altri edifici, egualmente carenti sotto il profilo strutturale e di agibilità, che continuano ad essere ignorati perché lontani dagli onori dalla cronaca “Chiudere Casa Serena – sostiene Pergolizzi – sarebbe stata una scelta azzardata ed incomprensibile, ma altrettanto incomprensibile sarebbe stato liquidare la vicenda, come nelle intenzioni del Commissario Croce, definendo abusiva qualsiasi presenza all’interno della struttura di Montepiselli a partire dal 1° gennaio 2013.

Intransigenza – ripete l’esponente Fli – che ha esasperato gli animi ed ha contribuito a trasformare Casa Serena in “pietra dello scandalo”, quando in città esistono decine di strutture comunali pubbliche che versano in condizioni peggiori”.

Si tratta prevalentemente di istituti scolastici dove assenza di standard di sicurezza, previsti per legge, costituisce una tacita regola “La quasi totalità di queste strutture risultano essere prive del certificazione prevenzione incendi insiste Pergolizzi – nulla di diverso rispetto a quanto si esige per consentire a Casa Serena di continuare ad operare, realtà stranote che però si preferisce continuare ad ignorare.

Il Comune, nonostante il momento difficile che la città sta attraversando, possiede risorse sufficienti per fornire adeguati parametri di sicurezza, perché dalle casse del Comune circa 800.000 euro saranno destinati a sanare l’emergenza.

Futuro e Libertà plaude e sostiene la scelta di dotare Casa Serena di un periodo di proroga, sufficiente per adeguare la struttura del necessario sistema antincendio, ma allo stesso tempo invita a porre in essere un adeguato piano di messa in sicurezza per tutti gli edifici comunali “Occorre far presto – conclude il coordinatore cittadino del Fli – affinché gli interventi di messa in sicurezza della struttura si concludano entro il 31 gennaio. Le emergenze che caratterizzano gli edifici pubblici di Messina sono numerose e variegate: Casa Serena custodisce il nostro passato, le scuole comunali il nostro futuro, entrambe le realtà vanno tutelate e preservate”.

Chiudere tempestivamente la questione Casa Serena ed aprire la strada alle tante emergenze che affollano la città di Messina: questa dunque la priorità.

 

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