foto-spot-carabinieri-contro-le-truffe-2L’Arma dei Carabinieri sta promuovendo una campagna nazionale di prevenzione contro alcune tipologie di truffe, particolarmente infamanti perché colpiscono principalmente anziani o persone particolarmente vulnerabili, con la diffusione di tre “spot” allo scopo di sensibilizzare e informare l’opinione pubblica.

Questa tipologia di reato è particolarmente odiosa perché, oltre al danno, la vittima viene presa dal senso di colpa di essere caduta nel raggiro, come si evince dal forte numero oscuro dei casi registrati. Al riguardo, infatti, i casi denunciati sono solo una minima parte, tant’è che sovente svariate truffe non vengono nemmeno denunciate dalle vittime, per vergogna o timore di essere considerate ingenue o sprovvedute.

Le truffe prese in considerazione in questa campagna riguardano: la cosiddetta truffa da parte di sedicenti appartenenti alle “forze di polizia”, “avvocati” o “medici” che contattano la vittima prescelta, comunicandogli che un parente in quel momento si trova in pericolo e richiedendo somme di denaro per poterlo aiutare.

 

Altra tipologia di truffa valutata e quella attuata da sedicenti “tecnici” o “operatori di società fornitrici di servizi” quali energia elettrica, acqua o gas, che, esibendo dei falsi tesserini, si presentano presso le abitazioni delle vittime per presunti controlli tecnici e richiedono somme di denaro per il saldo di bollette non pagate e/o eventuali interventi tecnici, o ancora la stipula di nuovi contratti.

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Ma la truffa più comune risulta la famigerata “truffa dello specchietto”, dove il copione, quasi sempre lo stesso e oramai tristemente noto. I malviventi, in genere più di uno, vanno alla ricerca di un anziano o donne ovvero di un conducenti molto giovani cui rappresentare la “solita” sceneggiata. Affiancano o seguono l’automobile condotta dalla vittima mentre sta parcheggiando o effettuando manovre e, come attori navigati, simulano di aver subito un danneggiamento allo specchietto o ad una fiancata della propria automobile attribuendone la responsabilità all’ignara vittima designata. Non è difficile comprendere quanto sia complicato affrontare quella situazione per le vittime inesperte o i giovani automobilisti, incalzati sapientemente dai truffatori che gli mostrano i danni riportati sulla propria autovettura. Tutto studiato nei minimi particolari per rendere verosimile la farsa, convincendo poi, con le buone o le cattive, la vittima a farsi i consegnare, a titolo di risarcimento, delle somme di denaro.

Anche nella provincia peloritana, il Comando Provinciale Carabinieri di Messina ha promosso presso tutti i Comandi Arma dipendenti tale iniziativa avviando specifica campagna di prevenzione e informazione (soprattutto nel corso di manifestazioni e incontri con giovani nelle scuole e circoli e associazioni ricreative) allo scopo di sensibilizzare tutte le categorie di persone particolarmente a rischio, e denunciare o segnalare prontamente al 112 ogni avvenimento riconducibile a tali tipologie di reato e permettere un tempestivo intervento dei Carabinieri e dare un immediata tutela alle vittime più vulnerabili.

È evidente, infatti, che il sostegno e la disponibilità che i Carabinieri, nel corso del proprio intervento, possono fornire alla vittima del reato sono determinanti, sia per restituire fiducia alla persona colpita dall’evento, sia per stimolarne la collaborazione, talvolta fondamentale per le attività investigative.

 

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