Digital CameraCisl Fp e Uil Fpl attaccano l’amministrazione e proclamano lo sciopero generale per domani. Nessuna certezza, solo ipotesi sulle possibilità di recuperare risorse per far proseguire i servizi sociali. A tre giorni dalla scadenza del bando, oltre 100 lavoratori dei Servizi sociali di Cisl e Uil hanno deciso di proseguire nell’occupazione della sala consiliare del Comune. L’incontro tra il vice sindaco, il presidente del Consiglio, i capigruppo, i rappresentanti sindacali e i lavoratori – infatti – non hanno portato a nulla se non a un aggiornamento al pomeriggio di domani.

“L’assessore Signorino ha solo accennato a possibilità di recuperare risorse – spiegano Calogero Emanuele, Saro Contestabile della Cisl Fp e Giuseppe Calapai della Uil Fpl – le proposte dei capigruppo vanno nella direzione di un gruppo di lavoro che in questi tre giorni deve lavorare per trovare la soluzione per non interrompere i servizi”.

Cisl Fp e Uil Fpl denunciano come vi sia confusione anche sulle gare di affidamento, alcune in fase di celebrazione e altre sospese senza capire quali criteri siano stati seguiti per decidere quali gare dovevano essere sospese.

“Registriamo da più parti – proseguono Emanuele, Contestabile e Calapai – uno strano accanimento sul destino di Casa Serena per motivi che ci sfuggono ma che sicuramente costringeranno l’Amministrazione a ricoverare gli anziani in altre strutture, private, che pare siano già state individuate”.

Intanto sono saltate le sedute della Commissione Bilancio e del Consiglio, mentre la Giunta non riesce a completare i lavori programmati perché tutti sono stati chiamati a dipanare la matassa dei Servizi sociali.

“Non è dato sapere qual è la strategia dell’Amministrazione – aggiungono – certo è che l’amministrazione Accorinti, con il suo Assessore Mantineo, hanno decretato il fallimento dei Servizi Sociali di Messina e con essi la chiusura di Casa Serena. Quindi, a questa amministrazione spetta la citazione nel Guinness dei primati”.

I sindacati ricordano come ci sia voluto un forte pressing del Presidente del Consiglio comunale, dei Capigruppo e degli stessi rappresentanti sindacali per trovare una soluzione tampone che consenta di arrivare al 31 dicembre.

“Una situazione assolutamente insoddisfacente che obbliga e impone di dare corso ad una programmazione certa per gli anni a venire già a partire da gennaio del 2015. Gli amministratori, tutti, hanno l’obbligo di ricercare soluzioni, sapendo che una volta eletti devono fare gli interessi della collettività e se si fallisce bisogna avere il coraggio di tirare i remi in barca e lasciare spazio a chi meglio sa amministrare una città ormai allo sfascio”, concludono Emanuele e Calapai.

La protesta continua, viene mantenuta l’occupazione dell’aula consiliare e domani sciopero generale di tutti i lavoratori che manifesteranno a Palazzo Zanca.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *