10 ottSono in tutto 121 i migranti che ieri mattina sono arrivati a Messina dopo essere stati soccorsi nel canale di Sicilia dalla nave della Guardia Costiera “O. Corsi”, mentre tentavano di raggiungere l’Italia a bordo di un gommone malconcio. Si tratta di soli uomini, tutti provenienti dall’Africa Centrale, tra loro 31 minori non accompagnati .

Sul molo Marconi, ad accoglierli, la consueta macchina dei soccorsi. Dopo lo screening sanitario e le procedure di identificazione, sono stati trasferiti presso il centro di accoglienza “Pala Nebiolo”.

Le attività d’indagine avviate subito dopo lo sbarco dagli uomini della Squadra Mobile di Messina, hanno consentito l’individuazione dei due scafisti che conducevano il gommone. Si tratta di SIDIBEH Musa, nato in Gambia 25 anni fa e del 18enne senegalese JOOF Sadies.

Sono state le testimonianze degli stessi migranti che hanno permesso agli investigatori di ricostruire le fasi del viaggio.

Un viaggio costato dai 100 ai 700 dinari, iniziato la sera del 7 ottobre, quando dopo mille peripezie, si sono ritrovati tutti su una spiaggia di Garabulli, in Libia. Lì, un gruppo di libici armati, li ha fatti salire su di un gommone malconcio col quale hanno preso il largo alla volta delle coste siciliane.

I due scafisti sono stati trovati in possesso di un telefono satellitare sul quale era stato memorizzato il numero della sala Operativa del Comando Generale della Capitanerie di Porto, con il quale avevano allertato i soccorsi.

Con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina i due scafisti sono stati sottoposti a fermo di P.G., e su disposizione del Sostituto Procuratore Dr.ssa Antonella Fradà, trasferiti presso il carcere di Gazzi.

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