DSC03061I Carabinieri della Stazione di Mesoraca hanno arrestato in flagranza di reato F.B. cl’82 per aver cagionato alla propria consorte delle lesioni gravi a seguito di un litigio per futili motivi.

Durante un servizio di regolare perlustrazione, la pattuglia capitanata dal Comandante di Stazione, Maresciallo Logallo, nel transitare in una via del centro storico, si imbatteva in una giovane donna con in braccio la figlioletta, di 5 anni che cercava di divincolarsi dalla presa di un uomo, poi identificato per suo marito.

Immediatamente bloccato il soggetto, questi si appalesava come particolarmente agitato mentre sulla donna erano fin troppo visibili ematomi facciali e rivoli di sangue. Condotti in Caserma la donna spiegava l’accaduto: per motivi di scarsa importanza l’uomo aveva, a seguito di un litigio, cominciata a picchiarla, dapprima con le mani nude e poi con una mazza, tanto sulle gambe quanto sul volto; da qui la decisione della donna di scappare di casa con la piccola figlia per cercare di sfuggire alla furia violenta del consorte e provare a raggiungere la Caserma, poco distante, alla ricerca di un disperato aiuto.

Fortunatamente però, le grida della donna avevano richiamato l’attenzione dei militari la pattuglia in zona che quindi intervenivano celermente. Quanto osservato direttamente dai Carabinieri, ovvero gli strattonamenti per la pubblica via erano quindi da ricollegare al tentativo dell’uomo di bloccare la donna per non farle chiamare aiuto; persino all’interno della Caserma l’uomo cercava ad alta voce di convincere la donna a non raccontare l’accaduto, ma i militari hanno messo in atto tutte le condizioni necessarie affinchè la giovane donna si sentisse al sicuro e potesse raccontare libera da condizionamenti i fatti.

Al termine della escussione, i militari hanno chiamato il 118 per poter condurre la donna presso l’Ospedale di Crotone, ove le venivano riscontrati ematomi diffusi sul corpo ed una frattura nella zona facciale, con 30 giorni di prognosi. A seguito di perquisizione domiciliare veniva inoltre rinvenuto e posto sotto sequestro penale anche il bastone utilizzato per l’aggressione, sui cui erano presenti ed ancora ben visibili abbondanti tracce di sangue.

Immediatamente avvisato dell’avvenuto arresto il Sostituto Procuratore di turno, questi disponeva che l’arrestato rimanesse detenuto nella camere di sicurezza della Caserma di Petilia Policastro in attesa del giudizio direttissimo che si terrà domani mattina.

La vicenda, squallida e sicuramente non inconsueta in contesti di particolare degrado sociale, consente ancora una volta di richiamare fortemente l’attenzione su chiunque, vittima o testimone, venga a conoscenza di violenze domestiche e contro le donne: non chiedere aiuto, o trincerarsi dietro un muro di omertà, equivale a dar man forte a chi vigliaccamente picchia o maltratta i propri cari ed implicitamente a permettergli di continuare a farlo senza limite. Chiamare il 112 può e deve essere la risposta giusta per richiedere aiuto: i Carabinieri interverranno immediatamente.

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