giovanni-calabreseIl Sindaco di Locri Giovanni Calabrese scrive al Prof. Giorgio Imperitura, Presidente Assemblea dei Sindaci della Locride, all’ Avv. Giuseppe Strangio, Presidente del Comitato dei Sindaci della Locride e ai Sindaci dei Comuni della Locride, di seguito il testo integrale della lettera: <<Illustri Presidenti dell’Assemblea e del Comitato, Cari colleghi Sindaci della Locride, ho lasciato passare qualche giorno dall’incontro “straordinario” del Comitato dei Sindaci, tenutosi lo scorso venerdì 31 luglio, prima di esprimerVi il mio già noto disagio politico nel continuare questa devastante e drammatica esperienza politica all’interno dell’Associazione dei Sindaci della Locride.

Nel corso della recente riunione, convocata d’urgenza per “mettere ordine” nei conti dell’Associazione, considerata l’improcrastinabile esigenza di “saldare il conto” delle spese legali per la costituzione di parte civile in un noto processo di mafia, ci è stato presentato anche il “conto consuntivo”. Quest’ultimo, ci tengo a precisare, da me votato per solo senso di responsabilità e con formale dichiarazione di voto nei confronti di un’iniziativa che rappresenta l’ultima beffa ed umiliazione per il sottoscritto e, ritengo, per la maggioranza dei colleghi Sindaci, e soprattutto per i cittadini da noi rappresentati.

Per come detto, in chiaro modo, quella sera, è inaccettabile che ci venga presentato un bilancio senza un preavviso e, soprattutto, fa male sapere che un’Associazione, i cui organismi – Assemblea e Comitato – possono contare massimo dieci incontri nell’ultimo triennio, debba però spendere 37 mila euro di spese del personale per tre collaboratori esterni.

Sicuramente incomprensibile la spesa per il “responsabile finanziario” quantificata in 9 mila euro per un’Associazione che non ha mai avuto un bilancio finanziario, inaccettabile la spesa per il Segretario dell’Associazione quantificata in 19 mila euro, considerato il numero esiguo di riunioni tenutosi nel triennio 2011/2014, incredibile risulta ancora, la spesa per l’addetto alla sala quantificata in altre 9 mila euro.

Non ritengo ci sia altro da aggiungere!!!!!

Tutti i Comuni non siamo in regola con le quote associative, ma ritengo che nessuno dei colleghi eletti negli ultimi anni fosse a conoscenza di tale assurdo impegno finanziario.

A ciò si aggiunge il malcontento, spesso manifestato, circa la gestione politica dell’Associazione che non ha portato ad alcun risultato ed ultimo, in ordine di tempo, la partecipazione alla Convention dell’Anci con il Presidente Oliverio dove “poveri siamo andati e pazzi siamo tornati”!!!!

Pertanto, ritenendo inutile la mia presenza a tali organismi, considerata l’acclarata inefficacia dell’azione politica prodotta e della assoluta mancanza di risultati, Vi comunico la mia formale ASTENSIONE da tutti gli inutili futuri incontri associativi per il periodo relativo alla mia permanenza nel ruolo di Sindaco e di conseguenza componente del Comitato e dell’Assemblea.

Auspico che nuove forme associative, con territori omogenei e con giusti propositi, possano nascere nella locride con l’obiettivo di riprendere quel dialogo con le istituzioni sovraordinate che purtroppo, per loro disinteresse e per nostra incapacità, non si è riusciti ad avviare con grave danno per il territorio.

Spero che anche questa volta la mia azione non venga fraintesa e considerata come un attacco nei confronti di qualcuno, ma Vi prego di considerarla come una forma di ribellione ad un sistema politico che negli ultimi anni ha assistito in modo silenzioso alla disfatta di un territorio che tutti “utilizzano” come serbatoio elettorale di scorta per poi distribuire quattro briciole in laute prebende ai soliti noti portatori di voti che nessun interesse hanno mai avuto per la Locride e per i suoi cittadini.

Tutti noi, incensati da politici di riferimento politico e partitico, abbiamo commesso errori, ma errare è umano perseverare è diabolico.

Io, per amore e rispetto del popolo che mi ha eletto, mi fermo qui e seguo altre strade per pretendere la giusta attenzione ed il doveroso rispetto nei confronti di un popolo che desidera avere gli stessi diritti che la Costituzione Italiana garantisce a tutti e non solo ad alcuni.

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