CROSIA Da sx Nava Semel e prof.ssa Vulcano“Costruiamo ponti di pace in Internet”. Percorso transnazionale per l’acquisizione dell’inglese. Tra i parteners: Olanda Grecia e Polonia. Gli alunni crosimirtesi hanno intervistato via skype Nava Semel, scrittrice ebrea, figlia di due deportati di Auschwitz.  “Netbridging peace” – Costruiamo ponti di pace in internet”. E’ questo il titolo di un’azione formativa, di grande spessore culturale, pianificata dall’Istituto comprensivo Crosia Mirto, guidato dal dirigente scolastico, Rachele Donnici. Si tratta di un percorso transnazionale (Ted) per l’acquisizione, fruizione e padronanza dell’uso di L2 Inglese, in quanto strumento di trasmissione verticale, orizzontale e trasversale di competenze comunicative per una nuova cittadinanza.

Un’esperienza che nasce come percorso di “alfabetizzazione funzionale“ alla comunicazione tra utenti di gradi scolastici, età e nazionalità diversi.

Nel caso specifico sono coinvolti studenti dell’Istituto comprensivo di Crosia – Mirto, (Scuola secondaria di primo grado), seguiti dai docenti referenti Franco Ausilio e Carmela Vulcano; Rsg Regionale Scholen Gemeenshap Enkhuizen dell’Olanda; Scuola secondaria di I grado di Varsavia; Alexandra Karabajaki della Grecia; Mrs Nava Semel, scrittrice israeliana (ebrea di seconda generazione); genitori e agenzie formative, quali, Indire, Etwinning, Ufficio scolastico regionale della Calabria.

E’ stato già realizzato il primo evento di un percorso programmato intorno al tema comune della pace, nell’intento di costruire e intrecciare ponti nella rete per accorciare le distanze, abbattere le barriere culturali. Gli alunni, i genitori, la dirigente Donnici, la rappresentanza dei docenti hanno potuto interagire via skype con la scrittrice, Nava Semel, la quale ha concesso alla professoressa Vulcano la versione in inglese di una sua raccolta di poesie per bambini ‘The courage to be afraid‘ – ‘Il coraggio di aver paura‘, della quale la stessa docente della scuola calabrese, insieme ai suoi alunni del Corso C della scuola media cittadina, provvederanno a stilare la traduzione in italiano corredata dalle domande che gli studenti rivolgeranno alla scrittrice relativamente ai testi letti e analizzati. Inoltre, la raccolta di poesie è stata condivisa tra i partners del progetto di pace: Olanda, Grecia e Polonia; i quali provvederanno a stilare la versione di traduzione nella lingua di appartenenza. Il progetto persegue importanti obiettivi, fra cui promuovere iniziative di collaborazione, creare opportunità di “ascolto”, consolidare il raccordo di continuità formativa / informativa tra ordini e gradi diversi, rafforzare la dimensione europea dell’istruzione, consolidare l’importanza del diritto alla parola, interiorizzare il concetto di “comunicare”, in quanto condizione indispensabile per la crescita della persona e per l’esercizio pieno della cittadinanza, potenziare il confronto virtuale on line: “Forum“ funzionale alla condivisione di Principi comuni condivisibili all’interno di un laboratorio virtuale strutturato per gruppi aperti e paralleli, intorno a input da sviluppare e concretizzare nell’elaborazione pratica del programma ‘Cittadini per l’Europa’ e promuovere il senso di cittadinanza attiva, di rispetto, fiducia, volontà di lavorare insieme, la consapevolezza di individuo portatore di diritti da esercitare; l’ascolto e la consultazione, la trasparenza e la condivisione della L1 di appartenenza.

Il progetto si sviluppa secondo la metodologia dei gruppi di lavoro in orizzontale e verticale all’interno delle scuole partners così articolato: osservatore multimediale, referente istituzionale, mediatore didattico; che si riuniscono periodicamente per individuare i percorsi formativi ed i nuclei tematici; gestiti da un tutor-mediatore tra il gruppo e l’insegnante di riferimento. Ogni tutor attribuisce i compiti, nonché le scansioni temporali nei tempi di realizzazione e consegna degli elaborati. Il prodotto finito è riconsegnato e scambiato tra i vari gruppi al fine di verificare la ricaduta a livello emotivo, didattico e umano. Difatti attraverso lo scambio di testi contestualizzati nell’argomento stabilito, gli studenti italiani, polacchi e olandesi elaboreranno i contenuti attraverso la seguente metodologia:

 problematizzazione

 la dimensione sociale dell’apprendimento cooperativo tra pari,

 consapevolezza di riconoscere le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle,

 riflessione per sviluppare una consapevolezza plurilingue e una sensibilità interculturale, in termini di unicità e singolarità dell’identità culturale per l’affermazione di:

– Cittadinanza unitaria e plurale

– Profonda memoria e condivisione delle radici storiche

– Consapevolezza di appartenere a grandi tradizioni comuni, di matrice europea che accetta, riconosce ed apprezza le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

– didattica laboratoriale che predispone all’ operatività, al dialogo, alla ricerca, alla progettualità; alla consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti; insegna a chiedere aiuto quando ci si trova in difficoltà e saper fornire aiuto a chi lo chiede,

– una didattica che promuove la motivazione e la fiducia nelle proprie capacità; stimola la creatività, l’innovazione; a partire dall’uso flessibile degli spazi e delle risorse.

E’ prevista, infine, una valutazione/autovalutazione/montoraggio/ ricaduta. Del percorso sono state demandate alla formulazione di una serie di criteri di misurazione riferiti

o Quadro Comune di Riferimento delle Competenze Europee (CFEC) che fornisce gli indicatori per la “Competenza Europea” sulla base delle “competenze chiave in una società basata sulla conoscenza” per studenti tra 12 – 19 anni

o Quadro comune di riferimento europeo per le lingue: apprendimento, insegnamento e valutazione

Tali indicatori sono stati inseriti in griglie condivise tra partners e digitalizzate da uno degli studenti della scuola secondaria di I grado. <<L’obiettivo finale del nostro progetto>>, ha commentato la professoressa Vulcano è <<aprire la mente degli studenti, potenziare l’autostima e la continua ricerca delle novità in processo di conoscenza in continuo divenire>>.

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