Cosenza – “La lettura della riflessione pastorale di Monsignor Nunnari, apparsa sulle testate giornalistiche locali, scuote l’anima ed invita alla riflessione; specialmente in chi, come me, ha l’arduo compito del governo della comunità locale, che sarebbe poco efficiente se accanto ad esso non ci fosse una voce amica ma rigorosa, dolce ma potente, come quella del nostro Pastore. La Chiesa fornisce alla Amministrazione, infatti, un supporto morale e di valori. La Chiesa forma le coscienze all’onestà, al dovere e quindi alla efficienza operativa, con il principio della solidarietà che deve prevalere sull’individualismo in tutti i campi, mette in mostra e fa emergere i valori del Sud; dedizione al lavoro, spirito di sacrificio, valori della vita, della famiglia, amicizia, casa, religiosità che hanno radice nella cultura della fede, evangelizzandoli come presupposto per una crescita economica, ma anche della coscienza morale, sociale e civile.

Ma la degenerazione del costume morale avanza e spinge il nostro Monsignore ad una più intensa partecipazione alla vita sociale e civile della città per un impegno comune con tutte le forze più vive della società per sconfiggere i fenomeni di criminalità mafiosa che non sono il Mezzogiorno; ne sono invece una malattia, un cancro che la coscienza generale del Sud, assieme a quella di tutto il Paese, deve detestare e respingere.

Si deve in verità riconoscere che da noi la reazione dovrebbe essere e potrebbe essere più forte e determinata a livello popolare se venisse superata quella atavica omertà che non è complicità o connivenza ma piuttosto segno di impotenza e di passiva rassegnazione nei riguardi di chi si presenta e viene ritenuto come più forte e temibile. Ma non sarà la forza dell’uomo terribile ad avere la meglio. Non lo permetteremo.

Ringrazio, pertanto, Mons. Nunnari, in questa sua dimensione di uomo di rottura, che non si limita a denunciare il male, che non vuole più svolgere nella società il compito della mediazione, quando mediare significa di fatto continuare ad appoggiare blocchi sociali che stanno imbarbarendo la vita della comunità. Non può esistere una Chiesa o un Municipio al di sopra delle parti, è una illusione giustificatoria di equivoci rapporti e compromissioni. Si devono fare scelte chiare perché si sappia da che parte si sta.

Solo così potrà arrivare la liberazione definitiva dalla mafia, che si realizza nella democrazia compiuta che esprime solidarietà cristiana.

Grazie Monsignor Nunnari per tutti gli insegnamenti, nella speranza di saperli eseguire”. (Iole Perito)

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