sciopero 12Caro Tito, sul nuovo e antico fenomeno della grande “cleptocrazia” denominato “Mafia Capitale” (Roma) le notizie si accavallano ed imperversano nei telegiornali, nei “talk show”, in internet, nei quotidiani cartacei e un po’ ovunque nelle conversazioni e nei dibattiti. Proprio come è già accaduto per “le mafie” lombarde (Expo 2015 e dintorni) o per quelle veneziane (Mose e dintorni). Praticamente ogni settore pubblico, ogni città, ogni regione ha le sue mafie, i suoi comitati di affari, i suoi ladri, i suoi predoni i quali, superando di gran lunga ormai le categorie mafiose tradizionali, contribuiscono ad impoverire notevolmente lo Stato togliendo risorse economiche alla vera produttività e, quindi, diritti ai lavoratori, alle scuole, ai disoccupati, ai precari, alla sanità, agli anziani e via dicendo. Per i ladri da milioni di euro la pena dovrebbe essere, a mio parere, addirittura l’ergastolo (non l’irrisoria elevazione della pena da 4 a 6 anni) poiché le gravi conseguenze di tali ruberie sono spesso invisibili, ma non si è finora mai calcolato quante persone muoiono per mancanza di cure o per suicidio da mancato lavoro … quel lavoro che potrebbe essere aiutato o finanziato proprio anche con le somme rubate alla collettività.

bus sciopero generale 12.12.2014C’è una criminalità (non soltanto economica) così tanto diffusa ed imponente da darci l’idea che il nostro Paese è in perenne “ostaggio” più o meno come lo era nel più profondo medioevo da parte delle numerose orde di barbari che assalivano l’Italia da nord come da sud, da est come da ovest. Stante pure la crisi che perdura, tali situazioni divengono sempre più insostenibili per una normale vita civile (anche nei confronti delle altre nazioni) e per reggere la tenuta legale, etica e democratica della nostra Repubblica.

2new job copyLo sciopero generale dell’imminente venerdì 12 dicembre 2014 sarà pure contro questi centri “cleptocratici” nazionali ed esteri (palesi ed occulti) che condizionano la vita dei popoli.

Tale giornata potrebbe essere un’altra e – spero – più determinante ed utile occasione per far riflettere tutti sulla china fin troppo pericolosa su cui si è posizionata l’Italia. Probabilmente siamo già sull’orlo del baratro (non lo sappiamo e non ce lo dicono). E, quando si è in tale orribile condizione, non si può fare altro che raccogliere tutte le residue energie per risanare popolo e istituzioni.

corteo sciopero generale 12.12.2014CostaJonicaWeb.it lunedì 4 giugno scorso ha pubblicato una mia breve nota intitolata “L’Università delle Generazioni: Sciopero generale proposto per giovedì 4 ottobre San Francesco patrono d’Italia”. Quando ancora nemmeno si pensava o si parlava di fare uno sciopero generale (poi dichiarato per questo 12 dicembre) asserivo: “C’era una volta lo sciopero generale…”. Dicevo così, poiché ormai da fin troppo tempo non lo si è usato più (nemmeno quando la crisi era più acuta e disperante) e, quindi, proponevo di fermare l’Italia proprio nel giorno dedicato al Santo di Assisi in uno “sciopero generale catartico” … purificatorio … proprio per riflettere sulla nostra troppo precaria e pericolosa condizione nazionale (ma anche planetaria) e per cercare una pacifica e dignitosa via d’uscita.

art. 4 r.i. lavoroQuindi, spero proprio che, adesso, nello sciopero generale del 12 dicembre indetto dai grandi sindacati nazionali CGIL, UIL, UGL e da altre sigle minori, possiamo tutti fermarci a riflettere e considerare pure la nostra personale posizione.

Infatti, oltre che una riflessione pubblica, dobbiamo assumerci – molto responsabilmente, nessuno escluso – impegni personali e sociali per risalire la china ed evitare nei fatti e non più nelle parole la deriva anche democratica.

pane e lavoro 3Tra tanto altro, il 12 dicembre è pure una data altamente simbolica per l’Italia. E’ la ricorrenza del 45° anniversario della strage di Piazza Fontana a Milano (sofferta nel pomeriggio del 12 dicembre 1969 alla Banca Nazionale dell’Agricoltura). Questa efferata strage è stata la prima di una lunghissima e sanguinosa serie contro il popolo italiano e le sue istituzioni democratiche e repubblicane. Adesso non è forse più tempo di bombe e di terrorismi interni o indotti dall’estero ma l’attacco esiste ancora, sebbene sotto altre forme, non meno gravi e delittuose (in quanto provocano altri tipi di morti e di disastri individuali e collettivi). Pure per questo, lo sciopero del 12 dicembre 2014 è un motivo in più per “insorgere” … per risorgere e per rifondare popolo e istituzioni! Rifondare l’Italia potrebbe essere uno dei nostri principali imperativi ed ognuno deve dare il proprio concreto contributo. Siamo come nel secondo dopoguerra… è tempo di ricostruzione!

preghiera sui campiCaro Tito, penso che l’Italia vuole essere un Paese normale, come quando i nostri genitori e i nostri nonni o bisnonni, subito dopo la seconda guerra mondiale nei loro cortei di protesta e di proposta, innalzavano cartelli e striscioni con la scritta “Pane e lavoro” i due maggiori e più semplici elementi fondanti della dignità di un qualsiasi popolo. A parte tutto ciò che è legittimo e sacrosanto, dobbiamo però fare un veloce ed incisivo accenno alla nostra condizione storica di meridionali che è divenuta pessima dopo la cosiddetta “Conquista del Sud” da parte dei Savoia e, quindi, dopo la mala “Unità d’Italia” del 1861 che ci costringe ad essere perenne “colonia” del Nord.

quarto_stato_ok1Alcuni storici, tra i più avveduti, parlano addirittura di “guerra civile italiana” in cui il Nord prevale pretestuosamente sul Sud rapinandolo a mano armata, falsamente sbandierando gli ideali del Risorgimento (si dice sempre più di “Risorgimento tradito”). Così come è accaduto negli Stati Uniti d’America, più o meno nel medesimo periodo (1861-1865), e pure lì i contrasti irrisolti esplodono sempre più spesso in moti di ribellione (specialmente con la vasta comunità nera, come in queste settimane). Né in Italia né in USA né in altri Paesi (dove c’è una profonda divisione politica, economica e sociale) potrà mai esserci “normalità civile” senza una urgente quanto indispensabile pacificazione tra le parti, risarcendo quei popoli che hanno sofferto una sadica colonizzazione.

libro dichiarazione onu 1948Adesso tutta l’Italia più saggia ed il Sud in particolare devono prestare molta attenzione ad una tragica ricaduta di quella colonizzazione da parte del Nord. Temo che il paradosso di una nuova strisciante “guerra civile” (nessuno oggi può garantire che sarà incruenta) sta per accadere se è vero come è vero che la Lega Nord di Matteo Salvini si prepara ad “invadere” politicamente Roma Capitale e il Meridione. Lo sta facendo con l’adesione (son so quanto veramente libera e comunque “complice” per il mio punto di vista) di sempre più personaggi della politica locale in cerca d’Autore, di protagonismo e di … poltrone. Sarebbe un paradosso tragicomico ed una immane beffa storica, ma a volte i paradossi si avverano e si ripetono pure le grandi beffe, con tutte le tristi conseguenze del caso. Attenzione!… Potremmo subìre una seconda tragica “Conquista del Sud” da parte dei poteri forti del Nord sotto mentite spoglie e con la quasi certa complicità di poteri forti del Sud, saldatisi con scopi più che affaristici. Chi c’è veramente dietro la Lega Nord?.. Lo potremmo immaginare leggendo tra le righe della cronaca nostra contemporanea, persino degli esigui TG.

dichiarazione diritti umani 1789 parigiCi potrà pur essere questa seconda “Conquista del Sud” (per la quale sono iniziate già le grandi manovre) e quasi certamente ci sarà visto che il Sud non ha più energie per reagire ma ha ancora adesso tanti “traditori” … però l’Italia, se vuole essere una nazione normale, deve pur sempre fare i conti con il Sud colonizzato e dissanguato (e oggi ridotto ancora di più ai minimi storici, specialmente con uno svuotamento democrafico e socio-economico-culturale insostenibile pure per lo stesso Nord e la stessa Europa che sta a guardare). Lo Stato italiano non ha trattato nemmeno le colonie africane tanto atrocemente come ha trattato il nostro Sud, desertificandolo e spegnendolo.

diritti_umani per tuttiSe non ci sarà una vera pacificazione nazionale, l’Italia si porterà sempre appresso la zavorra-Sud che per quanto spremuta e vessata continuerà a costituire un peso insostenibile e pericoloso (come ha ampiamente dimostrato in questi 153 anni di mala unità nazionale).

 Lo sciopero generale del 12 dicembre 2014 per noi del Sud ha un’altra parola d’ordine: Riequilibrio Nord-Sud !!!… Tale riequilibrio è parte costitutiva e irrinunciabile alla “Rifondazione d’Italia”… avendo sullo sfondo l’improcrastinabile la “Rifondazione del Mondo”. Una rifondazione basata non più sulla competitività, spesso ostile, ma sulla cooperazione, la collaborazione, la solidarietà, visto anche che la vita del nostro pianeta è appesa ad un filo. La competitività ci sta portando al naufragio planetario.

wordE’ come se la nostra nave stesse imbarcando acqua e noi continuiamo a farci guerra e dispetti, invece di correre ai ripari aiutandoci vicendevolmente gli uni gli altri. Povere future generazioni, se non interveniamo immediatamente! … Rifondare l’Italia e il Mondo, riequilibrare i popoli e i territori, pacificare gli animi, avviare l’utile e costruttiva collaborazione … ecco sono queste le vere grandi “sfide” di sopravvivenza umana e umanitaria che devono scuoterci ed indurci (me per primo) ad atteggiamenti quotidiani ed esistenziali più adatti alla dignità di tutti e di ognuno.

Queste e tante altre sono le riflessioni da fare e le determinazioni da prendere in occasione di questo “Sciopero generale del 12 dicembre 2014”. Non è uno sciopero generale come gli altri … è uno sciopero generale “capitale” e “strategico” per la sopravvivenza nazionale e globale.

 Buon sciopero a tutti! Rifondiamo bene l’Italia! Riequilibriamo e rifondiamo bene il Mondo!

 Saluti e baci, Domenico Lanciano

Domenico Lanciano Giornalista
Domenico Lanciano Giornalista

Mercoledì 10 dicembre 2014, ricordiamoci che il 10 dicembre 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” evocativa di quella francese del 1789.

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