ANGELO DEL FANGO - NON C'è FANGO CHE TENGA - GENOVA 2014Caro Tito, non possiamo fare a meno di evidenziare e lodare tutti coloro che (giovani e meno giovani) volontariamente e gratuitamente da ogni parte d’Italia e persino dall’estero hanno sempre cercato di aiutare le popolazioni colpite (più o meno pesantemente) da calamità socio-naturali, come alluvioni e terremoti. Dico “calamità socio-naturali” poiché tali disastri sono, in gran parte, come sappiamo, causati da una generalizzata e continua incuria umana e sociale più o meno dolosa, più o meno colpevole. Come, in questi giorni a Genova, città già martoriata da frequenti e gravissime alluvioni (ben 5 in 60 anni). Una vera, autentica follìa!

Genova ott. 2014 angeli del fango
Genova. Ottobre 2014, A ngeli del fango.

Dall’immane alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 questi volontari vengono ancora adesso chiamati “Angeli del fango” ovvero “la meglio gioventù” (dal titolo del film di Marco Tullio Giordana, 2003), poiché aiutano gli alluvionati a liberare dal fango e dai detriti case, cantine, negozi, uffici e specialmente biblioteche e altri beni storici e artistici di pregio. A questi “Angeli del fango” in piazza Giuseppe Poggi a Firenze è stato dedicato un monumento che documento con la foto inserita in questo testo assieme ad altre immagini relative all’alluvione di Genova di questi giorni, diffuse dal web.

genova angeli del fango - ottobre 2014
Genova – Angeli del fango. Anno 2014

Ovviamente, la nostra solidarietà è tutta per chi ha subìto una simile catastrofe. Capisco cosa significhi un’alluvione che, poi, provoca, a catena, altri disastri economici e demografici. Ad esempio, il mio paese, Badolato, nella sua lunga storia ha dovuto soffrire parecchie calamità naturali, come alluvioni e terremoti. Le ultime (terremoto del maggio 1947, alluvioni del 1951 – 1953 – 1959 ed altre più recenti) hanno segnato profondamente la vita del paese, impoverendolo sotto tutti i punti di vista tanto che ne paghiamo ancora adesso le amare conseguenze a distanza di tanti decenni. Medesimo e contemporaneo doloroso destino è capitato, più o meno, a quasi tutti i paesi della nostra costa jonica.

ANGELI DEL FANGO - GENOVA OTTOBRE 2014
Angeli del fango a Genova – 2014

Purtroppo, le classi politiche che si succedono alla gestione del potere e dell’economia nazionale non prestano vere attenzioni alla fragilità del nostro territorio ma anzi contribuiscono (specie con il rilascio di licenze edilizie inadatte e con la cementificazione continua e sempre più accentuata) allo sfacelo idrogeologico che ci costa non soltanto enormi somme di denaro pubblico ma morti, feriti, dispersi e una disgregazione umana, familiare, demografica così irrimediabile da lacerare troppo dolorosamente il tessuto sociale di tutte le nostre regioni. Infatti, non c’è ormai lembo di terra italiana che non lamenti un disastro ambientale sia di tipo naturale che sociale o ecologico.

Monumento agli angeli del fango
Monumento agli angeli del fango

Tuttavia, a riguardo, dobbiamo riflettere come e quanto ognuno di noi pesa e contribuisce a tali disastri, con la pretesa di voler fare cose non corrette politicamente (richiesta concessioni edilizie impossibili, ad esempio) e comportamenti tali che ci rendono compartecipi o addirittura complici delle cosiddette “calamità sociali”. Purtroppo, gli squilibri avvengono anche a causa della rincorsa al “consenso” da parte dei politici-amministratori e per la mancata educazione civica ed ambientale di cui soffriamo come popolo riguardo alle necessità di convivenza e al rispetto del nostro ambiente.

Tutti noi, nessuno escluso, dovremmo fare, a livello individuale e collettivo, un serio esame di coscienza, pure perché ne va della salute nostra e del pianeta dove dovranno vivere pure i nostri più diretti discendenti. Ecco perché, qualche mese fa, segnalavo la necessità del primo “sciopero nazionale catartico” per il 4 ottobre 2014 (giornata dedicata al patrono d’Italia san Francesco d’Assisi, il poeta del Cantico delle Creature e dell’Armonia). Dovremmo fermarci completamente almeno una giornata per ascoltare noi stessi e la Natura la quale sta vivendo un tempo orribile.

angeli del fango - genova 2014 NON C'E' FANGO CHE TENGAInfatti, le varie conferenze sul clima lanciano continui e drammatici allarmi sul cambiamento delle stagioni e sugli effetti che subiamo in modo catastrofico e tragico. La terra sta perdendo il suo consueto ritmo e noi stiamo perdendo il nostro cuore e la nostra mente (specialmente con le guerre, frutto del più generale squilibrio e delle ingiustizie). Occorre un ritorno all’ordine naturale e al riequilibrio. Speriamo, perciò, che, dopo così tanti ripetuti disastri in ogni dove, l’attuale classe dirigente locale, nazionale e planetaria corra ai ripari per riequilibrare le sorti del mondo. Prima che sia davvero troppo tardi per rimediare!

In particolare, ci auguriamo che la classe dirigente italiana vari effettivamente il tanto decantato progetto di diffusi ed efficaci interventi a favore del territorio, rafforzandolo adeguatamente e bonificandolo affinché simili tragedie non abbiano a ripetersi con tutta questa immane gravità. Tali interventi, come viene spesso ripetuto, potrebbero rilanciare l’occupazione e ben sappiamo come e quanto sia necessario ridurre drasticamente disoccupazione e rischi per l’incolumità delle popolazioni e dell’intero pianeta. Ci sarà mai una generazione (come questi “Angeli del fango” e come “la meglio gioventù”) che diventerà decisiva per salvare il salvabile?!?… Speriamo di sì! Saluti e baci, Domenico Lanciano (14 ottobre 2014)

Domenico Lanciano Giornalista
Domenico Lanciano Giornalista

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