striscioni LAVORO 1Caro Tito, come essere tiepidi o addirittura indifferenti di fronte alla dilagante disoccupazione giovanile che ha appena superato, secondo i più recenti dati ISTAT, addirittura il 40% con punte (palesi o nascoste) inimmaginabili ed inammissibili specialmente nel nostro Sud!… Pare che ciò non si verificasse dal 1977. E’ veramente una vergogna di Stato, questa del continuo scippo di un futuro dignitoso ai nostri giovani!… Ognuno di noi deve fare assolutamente qualcosa, pure perché non possiamo rimanere “complici” di un simile “furto esistenziale” che segna assai negativamente la vita di intere generazioni!… Personalmente, in questi ultimi 30 anni ho cercato di dare (davvero a raffica) contributi di idee alla ricerca di soluzioni per un così immane problema, che ho lungamente sofferto troppo anche io. Adesso intendo rilanciare una proposta avanzata in Agnone del Molise il 30 aprile 1989 (vigilia del Primo Maggio) durante la “Prima Antifesta del Lavoro” … manifestazione da me promossa proprio in difesa dei giovani disoccupati di ogni tempo e paese, specialmente per quelli italiani e, in particolare, del Sud Italia: l’otto per mille pure ai giovani disoccupati.

 disoccupazione giovaniFinora l’otto per mille è stato riservato soltanto alle Religioni, inizialmente e principalmente per la Chiesa Cattolica vaticana. Varie inchieste giornalistiche hanno evidenziato che le cospicue somme ricavate dall’otto per mille sono, in gran parte, spese dalla Chiesa Cattolica per lo “stipendio” ai suoi “dipendenti” (sacerdoti, vescovi, cardinali, ecc.). All’otto per mille si aggiunga il risparmio di altre tasse (come, ad esempio, l’IMU per quasi tutte le proprietà ecclesiastiche). Con tutto il rispetto per le Istituzioni religiose che godono della raccolta volontaria dell’otto per mille e del non-pagamento di tasse varie, mi sembra utile riflettere sulla necessità di permettere ai contribuenti italiani di devolvere volontariamente l’otto per mille pure ai giovani disoccupati (cioè ai propri figli!), con apposita voce nei modelli della annuale dichiarazione dei redditi. Sarebbe un segno di grande civiltà generazionale! E mi auguro che Papa Francesco intervenga fattivamente anche su tale aspetto strategico per la nostra società e la nostra civiltà presente e futura.

 Voglio, infine, fare appello a tutti gli adulti. Come possiamo sperare che i nostri giovani possano sorreggerci nella nostra più decrepita vecchiaia se non diamo loro oggi la possibilità di lavorare e di formarsi un futuro ed una famiglia? Inoltre, si parla tanto, costituzionalmente, di dignità, di diritti umani e sociali, di famiglia … eppure i giovani annaspano spesso nella disperazione e nelle devianze senza un lavoro che dia loro quella adeguata o almeno minima dignità umana e sociale per poter mettere su famiglia. I governi che non aiutano concretamente i giovani dovrebbero essere condannati per negazione dei più elementari diritti umani, a cominciare dalla dignità del lavoro. Saluti e baci, Domenico Lanciano.

Domenico Lanciano - Giornalista
Domenico Lanciano Giornalista

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