Caro Tito, aumenta davvero tanto il successo di quel “Premio Re Italo – Terre degli Enotri” che (fortemente voluto da Giuseppe Campìsi, presidente di ACLI Terra Calabria) ha avuto la sua data di felice avvio sabato 04 febbraio 2023. Infatti, venerdì scorso 15 marzo 2024, la sala del Chiostro di San Domenico a Lamezia Terme (CZ), non è riuscita a contenere il pubblico che è accorso davvero molto numeroso per partecipare alla seconda edizione di tale evento, destinato sicuramente a superare, già dal prossimo anno 2025, i confini regionali, divenendo una manifestazione a carattere non soltanto nazionale.  

1 – LA PRIMA EDIZIONE DEL 2023

E’ con grande esultanza che all’inizio dello scorso anno 2023 ho accolto e rilanciato il più possibile la notizia del “Premio Re Italo – Terre degli Enotri” … pure per il fatto che non mi sentivo più solo nel portare avanti pubblicamente dalla primavera del 1982 il discorso della “Prima Italia” e di “Re Italo” … a parte il sempre presente filosofo Salvatore Mongiardo di Soverato che già dal 1995 realizza i “Sissizi di Re Italo” scavando, già da qualche anno prima, negli immensi giacimenti storici della nostra Calabria prima della colonizzazione greca dell’ottavo secolo avanti Cristo (cioè almeno dal 1500 a. C.). Puoi seguire l’intero evento di sabato 04 febbraio 2023  al seguente link << https://www.youtube.com/watch?v=uFPt5HDGkfA >>.

 

I premiati della prima edizione 2023 del “Premio Re Italo – Terre degli Enotri” sono stati:  Giovanna De Sensi Sestito (Storica),  Vito Teti (Antropologo), Carmine Lupia (Fondatore Riserva Valli Cupe),  Antonio Pugliese (Artista), Antonio Palmieri (Già dirigente ministero Industria), Vincenzo Serra (Titolare azienda Qualitaly), Ama Calabria (Associazione di promozione culturale, musicale e teatrale), Michele Furci (Storico meridionalista e sindacalista), Michele Napolitano (Titolare azienda agricola Junceum), Andrea Rullo (Titolare azienda agricola Aperoll), Anna Maria Pasciucco (Imprenditrice artigiana),  Luigi Taccone (Premio speciale alla memoria).

2 – IL PREMIO PRIMA ITALIA A GIUSEPPE CAMPISI

Ed è con altrettanta esultanza che l’associazione culturale “Calabria Prima Italia” di Badolato (CZ), assieme alla Biblioteca Pubblica Vincenziana di Davoli (CZ), ha inteso riconoscere tale grande lavoro svolto da Giuseppe Campìsi, assegnandogli il PREMIO PRIMA ITALIA 2023 mercoledì 21 giugno (nel solstizio d’estate) assieme ad altre persone, personaggi e personalità che da tempo lavorano attorno alla consapevolezza del grande fenomeno che è la nascita dell’Italia. Infatti, spero tanto che tutta la Calabria, principalmente, ma anche l’intero popolo italiano (dentro e fuori i confini nazionali) possano conoscere, prima o poi, le vere origini calabresi del nome ITALIA e del suo significato in termini di civiltà etica universale.

 

E’ assai significativo che tale “Premio Re Italo – Terra degli Enotri” avvenga nella tirrenica Lamezia Terme, che è l’altro punto dell’Istmo di Catanzaro, assieme alla jonica Squillace, dove regnava Re Italo e dove, appunto, è nato il nome Italia, destinato nei secoli a giungere fino alle Alpi e alla Sicilia … il primo immenso patrimonio nazionale!… Ed è ancora più significativo dopo che lo stesso Comune di Lamezia Terme ha rinunciato, all’ultimo momento, a realizzare la prima FESTA DEL NOME ITALIA che era già pronta in ogni suo particolare per sabato 18 giugno 2022.

3 – LA SECONDA EDIZIONE 2024

Le belle ed utili motivazioni su cui poggia il “Premio Re Italo – Terre degli Enotri” sono state ribadite pure sul manifesto-locandina dell’edizione 2024: << La Calabria ha bisogno di essere raccontata per le sue antichissime origini, il patrimonio umano e culturale, le bellezze naturali, i talenti e i carismi, gli imprenditori della creatività del buon cibo e della tutela della biodiversità. Re Italo nella Terra degli Enotri per un cammino rigenerativo contemporaneo illuminato e progredito>>. E, pure per dare dimostrazione di ciò, ogni evento del Premio accoglie, in appositi spazi espositivi, aziende selezionate per qualità che vogliano presentare i propri prodotti. Il pubblico è stato così tanto numeroso che non sono bastati i posti a sedere. Ritengo che, per la prossima edizione del 2025, sarà necessario scegliere una sala più capiente, magari un teatro o un cinema. E speriamo che sia IL PREMIO RE ITALO che il PREMIO PRIMA ITALIA (con la stessa FESTA DEL NOME ITALIA) si possano svolgere, prima o poi, addirittura in uno stadio! Sarebbe l’apoteosi di una consapevolezza e di un orgoglio collettivo sia regionale che nazionale. Non dimenticare che uno dei miei traguardi (fin dalla primavera del 1982) è che il nostro Ente Regione possa denominarsi molto significativamente e ufficialmente  proprio “Regione CALABRIA PRIMA ITALIA” (poiché soltanto noi calabresi siamo custodi delle più antiche origini dell’Italia che abbiamo l’obbligo di valorizzare al massimo possibile).

 

Hanno ricevuto il Premio in questa seconda edizione:  Max Marra – artista, pittore e scultore (il quale ha disegnato l’emblema dell’evento con Re Italo che ha in mano un albero ed ha appena spezzato il giavellotto in segno di pace), Raffaele Trapasso – ricercatore OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), Azienda “Aliva” specializzata nella produzione di oggetti artigianali e complementi di arredo, Gianni Cortese (floral designer), Polo Museale di Soriano Calabro (direttrice Mariangela Preta), Eremo di Soreto (Padre Pino Muller eremita), Azienda agricola olivicola Alfonsina Cosentino di Cariati (CS), Salvatore Tarantino (imprenditore artigiano di Spezzano Piccolo – CS), Armando Taliano Grasso (docente Unical e scrittore),  Museo del Bergamotto Reggio Calabria (presidente Vittorio Caminiti),  Azienda apicoltura Galati di Curinga (CZ). Sono stati assegnati tre premi alla memoria: Sharo Gambino (scrittore, giornalista, autore di testi teatrali, meridionalista di Serra San Bruno), Domenico Romano Carratelli (avvocato, già presidente del Consiglio Regionale, bibliofilo, collezionista di libri antichi, ha scoperto il manoscritto acquerellato di fine del 16° denominato appunto codice Romano Carratelli), Vincenzo Costanzo (imprenditore di Lamezia Terme).

4 – QUEL NOME ITALIA DIMENTICATO DAL LEGISLATORE

Dalla primavera del 1982 non ho fatto altro che inondare continuamente le Istituzioni (dai comuni alle Province, dalle Regioni allo Stato in ogni sua espressione, in particolare i presidenti della Repubblica, le due Camere, le Università e le Scuole, ecc.) di appelli a voler valorizzare il nome ITALIA e il fatto che tale nome sia nato in Calabria 3500 anni fa. Finora non abbiamo ottenuto alcuna minima considerazione da parte delle Istituzioni che, al contrario, dovrebbero essere quelle che promuovono da sé stesse questi temi di grande importanza storica, sociale, civile per tutti indistintamente gli Italiani (dentro e fuori i confini).

 

Invece a cosa abbiamo assistito ieri, domenica 17 marzo 2024 (163° anniversario dell’Unità nazionale) … che dalle commemorazioni è stato estromesso o dimenticato proprio il nome ITALIA. Infatti, stando a quanto riferito dalle TV pubbliche di Stato, il 17 marzo è la << giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera>> (legge n. 222 del 23 novembre 2012).  Secondo quanto riportato dalla stampa … << Questi simboli rappresentano l’ideale di Nazione unita e libera che ha animato il Risorgimento e la Resistenza>>. Come se chi ha lottato durante il Risorgimento e durante la Resistenza non abbia gridato “Italia” (nome che ha accompagnato tutta la vita italiana anche quando, lungo i secoli, specialmente da Dante Alighieri in poi, non eravamo ancora una nazione unita). Speriamo che il prossimo 17 marzo venga inserito pure il nome ITALIA nella memoria collettiva e nell’identità nazionale. O, ancora meglio, speriamo che il nome ITALIA abbia una propria festa. Da notare che il “Tricolore” ha già una propria Celebrazione ogni 7 gennaio a Reggio Emilia, frequentata sempre dalle massime Autorità dello Stato, quindi Festa ufficiale della Bandiera. Italia è quindi una cenerentola pure nel nome!?!

5 – SALUTISSIMI

Caro Tito, come si vede e si può constatare, c’è ancora molto da lavorare affinché il nome ITALIA sia conosciuto e riconosciuto per il suo valore nazionale oltre che universale. Mi sa che devo mandare al Presidente della Repubblica una copia del libro di Gertrude Slaughter CALABRIA LA PRIMA ITALIA …. vediamo se si smuove qualcosa. E con tale auspicio, ti ringrazio per voler pubblicare questa lettera n. 523 in attesa dell’invio della 524. Un saluto a te, ai nostri lettori e anche a chi ci legge, pure a distanza di anni. Come l’architetto Marianna Mastronardi del paese medievale di Mafalda, in provincia di Campobasso al confine con l’Abruzzo e a pochi chilometri da Vasto, attratta dalla vicenda di “Badolato paese in vendita”. Mi ha chiamato per sapere come e cosa fare per salvare questo suo amenissimo borgo dallo spopolamento. Ne abbiamo parlato nel suo studio tecnico, ieri pomeriggio (domenica 17 marzo) per quasi 100 minuti.

 

Mia moglie ed io abbiamo trovato, con vera ammirazione, in Marianna (43 anni e una splendida famiglia) una donna assai ben determinata per poter essere utile a questo borgo di Mafalda (ma anche dei dintorni) escogitando tutte le idee e le iniziative che possano scongiurare o almeno rallentare il progressivo impoverimento demografico e socio-economico di queste magnifiche realtà e di un delizioso territorio ricco di uliveti (con un ottimo e “gentile” olio, imbottigliato da “Trespaldum”) e di altre utili risorse. Abbiamo parlato a lungo e di varie ipotesi. Una ipotesi in particolare ha interessato questa nostra nuova giovane amica, che ho promesso di seguire nell’ennesima lotta contro lo spopolamento e la desertificazione rurale e dei borghi. Speriamo bene, anche se è una lotta più che titanica, visti specialmente i tempi che tramano contro le ruralità e le periferie, in particolare del nostro Meridione. Comunque, mai demordere. Ciao e a presto!

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, lunedì 18 marzo 2024 ore 07.51 – Da 56 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore). Le foto, cui i diritti appartengono ai legittimi proprietari, sono state prese dal web; alcune mi sono state inviate da Giuseppe Campìsi.