Caro Tito, sai bene che sono sempre del parere che bisogna esultare alla nascita di ogni libro (così come di un nuovo cittadino) per tanti motivi, non ultimo quello secondo cui ogni Opera data alle stampe significa che una comunità o una parte di essa è vitale e guarda al futuro, tesa in particolare a lasciare in eredità alle presenti e alle future generazioni un prezioso ed insostituibile strumento di memoria e di identità. Così esulto alla nascita di ben due libri, nati ad un mese di distanza l’uno dall’altro, per merito della Associazione culturale LA RADICE di Badolato (CZ), mio paese natìo.

Tu conosci già LA RADICE sia come associazione dal 1991 che come periodico dal 1994, poiché ne ho scritto più volte e con dovizia di particolari. In tutti questi anni ha realizzato splendidamente davvero un’infinità di iniziative assai utili non soltanto per la comunità badolatese ma anche per il territorio circostante vicino e lontano, dal momento che fanno riferimento a tale benemerita realtà persone, personaggi e personalità, specialmente studiosi non soltanto italiani ma anche esteri.  I due libri appena editi da LA RADICE e stampati dalla SudGrafica di Davoli Marina (CZ) sono, in ordine di tempo: COME GIOCAVAMO di Mario Ruggero Gallelli (114 pagine – giugno 2023) e GOCCE DI ANTICA SAGGEZZA di Giovanna Durante (120 pagine – luglio 2023). Entrambi hanno avuto il battesimo di una buona rappresentanza di concittadini alla loro presentazione.

1 – COME GIOCAVAMO

Mario Ruggero Gallelli (qui nella foto con il prof. Vincenzo Squillacioti, da sempre direttore del periodico) è docente in pensione e attuale presidente de LA RADICE. Ha tenuto per parecchio tempo sulla rivista dell’Associazione una rubrica per descrivere i giochi tradizionali, soprattutto quelli dell’infanzia o dell’adolescenza che hanno animato le rughe ed i rioni dei nostri paesi fino a qualche anno fa, prima che il divertimento elettronico e poi i telefonini multifunzione monopolizzassero l’attenzione di bambini, giovani ed adulti. Quelli della mia età ne hanno un nostalgico ricordo ed un certo rimpianto poiché erano giochi molto semplici, assai divertenti ed aggreganti. Persino educativi.

Adesso, 45 di questi giochi vengono riportati nel libro COME GIOCAVAMO che si avvale della Presentazione dell’illustre linguista Michele De Luca (il quale sta per pubblicare un monumentale, anzi gigantesco omaggio di oltre diecimila pagine al dialetto calabrese). La Postfazione è di Maria Gallelli, mentre le numerose, simpatiche ed eloquenti illustrazioni sono delle artiste Graziella Caporale e Vittoria Loiero. La copertina riproduce “Il gioco degli astràgali” un disegno su marmo di Alessandro Ateniese rinvenuto negli scavi dell’antica città romana di Ercolano, distrutta dal Vesuvio assieme a Pompei nel 79 dopo Cristo. L’Autore ha voluto dedicare questa sua fatica “Al sorriso dei bambini di ogni tempo” e ai suoi nipoti. Il libro descrive i giochi praticati soltanto dai maschi o soltanto dalle femmine o giochi misti con o senza oggetti. Una goduria per la memoria!… Grazie!

2 – GOCCE DI ANTICA SAGGEZZA

Il sottotitolo di tale interessantissimo libro è “Riflessione socio-linguistica su proverbi di una civiltà scomparsa”. L’Autrice (che dedica questo suo lavoro al nipotino Marzio con tanto amore) è la docente in pensione Giovanna Durante. Il bel disegno di copertina è di Graziella Caporale e fissa il gesto tipico di una “arrantòta” (raccoglitrice di un prodotto agricolo dimenticato) china sul terreno. Qua e là nel volumetto è stata inserita qualche significativa foto in bianco e nero. La Presentazione è firmata dal prof. Vito Teti (antropologo culturale dell’Università della Calabria). Sono evidenziati 56 proverbi o modi di dire nella comunità badolatese; ma di solito, egualmente o con varianti, sono più o meno utilizzati anche in altri Luoghi caratterizzati dalla civiltà contadina. Pure la professoressa Durante tiene da tanti anni una rubrica su LA RADICE che presenta, di volta in volta, una breve ma avvincente analisi socio-linguistica di una parola o di una frase idiomatica in uso potremmo dire quasi quotidiano oppure già divenuta “archeologia”.

La professoressa Giovanna Durante ha guadagnato molti meriti nella comunità di Badolato. Pur essendo originaria di Pizzo Calabro (VV) ha sposato in pieno e totalmente non soltanto il marito ma la cultura badolatese. Ama così tanto questo paese e questa gente da aver sacrificato, per tantissimi anni (dal 1999), gran parte del suo tempo libero da pensionata per ripulire, ordinare, riclassificare e gestire l’uso pubblico dei numerosissimi libri trovati ammassati in una stanza della Delegazione Municipale di Badolato Marina (dopo la mia andata in esilio nell’ottobre 1988). Grazie a lei (collaborata in parte dalle insegnanti Franca Carnuccio e Maria Stella Verdiglione e con il sostegno determinante de LA RADICE) Badolato e dintorni hanno potuto contare non soltanto su una rinata Biblioteca Comunale ma anche su una guida socio-culturale e su una disponibilità all’aiuto davvero preziosissimo ed incondizionato. Tutto interrotto per la miopia di amministratori che hanno dimostrato nei decenni di essere allergici alla cultura, specialmente come strumento di crescita per le nuove generazioni e come memoria storica collettiva. Un enorme GRAZIE sociale va pure alla professoressa Giovanna Durante per quanto già fatto e per quanto ancora farà, sempre con grande dedizione e autentico sincero Amore per Badolato e la Cultura.

3 – SALUTISSIMI

Caro Tito, spero di aver fatto cosa utile e gradita nel segnalare e descrivere, sebbene in stretta sintesi, le due ultime preziose creature editoriali dell’Associazione LA RADICE che dal 1991 in poi ha prodotto davvero numerose e importanti Opere a stampa che arricchiscono il patrimonio socio-culturale di Badolato e della Calabria. Tutte le copie di tale produzione editoriale sono certamente presenti nella Biblioteca Calabrese di Soriano e, quindi, inseriti nel circuito bibliotecario nazionale. Sperando di poterti inviare presto la “Lettera 485” ti ringrazio intanto della pubblicazione di questa “484” che, seppur breve, ritrova e prova tutto il mio amoroso affetto di badolatese (verace e di antiche generazioni) e di fedele amico de LA RADICE. Fraterni saluti a te e ai nostri cari lettori.

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, venerdì 15 settembre 2023 ore 03.26 – Da 56 anni ormai (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”. Le foto sono state prese dal web.