Caro Tito, nelle precedente lettera ho fatto cenno alla Pontificia Fonderia di Campane Marinelli di Agnone del Molise, città dove abito ormai da parecchi anni. Sono molteplici i campanili di Calabria e di Sicilia che fanno squillare campane, piccole e grandi, fuse nella millenaria e celebre fonderia agnonese, ritenuta la più antica del mondo e retta fin dall’anno mille dalla medesima famiglia Marinelli, divenuta una vera e propria “dinastia” artigiana ed anche per questo premiata come la più longeva d’Italia e una delle più antiche aziende del mondo. Una vera eccellenza, tipicamente italiana!… 

Ci sono vari legami tra la Calabria e la famiglia Marinelli. Poco più di cento anni fa il medico e scienziato Giuseppe Tropeano di Badolato (mio paese natìo in provincia di Catanzaro) ha sposato proprio una Marinelli di codesta fonderia. E nel sito del Comune di Mesoraca (KR) ho letto che nel 1770 furono fuse proprio in Agnone (da Antonio Elia) le campane dell’importante Chiesa del Ritiro, poi rifuse ancora nella città altomolisana nel 1893 da Pasquale ed Alessandro Marinelli. Un altro tanto noto quanto triste legame è quello con Nicholas Green, il bimbo statunitense di sette anni colpito mortalmente il 29 settembre 1994 sull’autostrada Salerno-Reggio (nei pressi di Vibo Valentia) da malviventi calabresi adesso in carcere.

La fonderia Marinelli ha realizzato in suo onore una campana che rintocca, assieme a numerose altre di varie dimensioni, sullo scoglio-monumento di Bodega Bay, davanti all’Oceano Pacifico della California. Come ricorderai, i genitori di Nicholas ne donarono gli organi, a morte avvenuta nel Policlinico di Messina, due giorni dopo quel tragico agguato (che ancora oggi appare poco chiaro, nonostante l’individuazione dei colpevoli).

 L’arte campanaria è davvero assai affascinante: se avessi avuto tempo sufficiente tra le pieghe dei miei prioritari impegni intellettuali e sociali, avrei voluto fare una attenta ricognizione della campane Marinelli posizionate sui campanili calabresi… a volte come veri e propri concerti campanari (come quelli magnifici della cattedrale di Cosenza, di San Giovanni in Fiore o come quello che sarà presto realizzato per il santuario di Natuzza Evolo a Paravati di Mileto, in provincia di Vibo).

“In pratica non c’è città calabrese o siciliana che non abbia una qualche campana fusa in Agnone” mi conferma l’artista Armando Marinelli che, adesso da un decennio (dopo la morte del patriarca della fonderia comm. Pasquale Marinelli senior nel 2003), porta avanti l’impegnativa opera artigiana, assieme al fratello Pasquale junior. Grazie pure alla scrittrice Gioconda Marinelli (figlia di Pasquale senior), è nata una vera e propria “letteratura e cultura delle campane” attorno alla fonderia di famiglia, cui forniscono un determinante contributo maestranze che hanno espresso, nei secoli, l’arte indicibile del più popolare, diffuso e affettuoso dei suoni religiosi e sociali.

Ed è, infatti, Antonio Delli Quadri (maestro campanaro come il nonno Antonio e il padre Guglielmo) che ha recentemente dato alle stampe il manuale tecnico-pratico “Arte campanaria” che prossimamente sarà oggetto di studi del cantautore Riccardo Ceres e di altri musicisti, se, come mi ha assicurato il consigliere regionale molisano Michele Petraroia, verrà realizzata presso la Fonderia Marinelli una vera e propria Scuola Campanaria.

 Pasquale Marinelli senior nel suo libro “Il tempo dei ricordi” (edito nell’anno 2000 da Colonnese in Napoli) ha dedicato, dalla pagina 77, addirittura un capitolo alla campana destinata all’aspromontano Santuario di Polsi agli inizi dei difficili anni cinquanta. Ed è anche questo un altro significativo legame tra Calabria e Agnone. Mi auguro che la presenza della Pontificia Fonderia di Campane Marinelli in Calabria o in Sicilia sia oggetto di studi (magari di tesi di laurea) pure per la valenza artistica … tanto queste campane (ornate e realizzate a mano e in modo completamente artigianale secondo metodi antichi con segreti tramandati di padre in figlio) sono pezzi unici di grande significato e pregio (tutte degne di essere descritte in una Storia dell’Arte Campanaria).

 E, per dare un’idea della diffusa presenza delle campane Marinelli in Calabria e Sicilia, ti elenco, caro Tito, alcuni luoghi dove rintoccano. Soltanto per fare un esempio, in Calabria (oltre a quelle già menzionate) ci sono campane Marinelli ad Amendolara, Belvedere Marittimo, Bovalino, Briatico, Canolo, Catanzaro, Davoli, Filogaso, Gioiosa Jonica, Morano Calabro, Palmi, Paola, Placanica (Madonna dello Scoglio di fra Cosimo), Sibari, Stilo, Vazzano, Vibo Valentia, Villapiana Lido … In Sicilia, i capolavori Marinelli sono al santuario di Tindari, ad Acireale, Agrigento, Antillo, Catania, Gela, Mazzarino, Messina, Mirabella Imbaccari, Palermo, Randazzo, Siracusa, Sutera … giusto per citare alcuni nomi.

 Un’altra curiosità: la Pontificia Fonderia di Campane Marinelli è un via vai di turisti, fotografi, cineoperatori, giornalisti, studiosi, troupes televisive … ed anche per questo i titolari e i maestri campanari delle maestranze sono tra gli italiani più fotografati al mondo. Ed io che frequento la fonderia ormai dal 24 aprile 1981 posso testimoniare che questa delle campane e dei bronzi è un’arte tra le più eccelse. E posso testimoniare pure il grande lavoro, anche sociale, che i Marinelli compiono quotidianamente perché proprio questa arte possa continuare a rifulgere nel migliore dei modi. Ed è in gran parte merito della Fonderia di campane se tra queste difficili montagne molisane, in Agnone, giungono ogni anno parecchie decine di migliaia di turisti.

Tra questi, ci sono stati pure i componenti l’orchestra della Scuola Media di Badolato (altro legame e contatto con la Calabria). Inoltre, la Fonderia è diventata, in questi ultimi decenni (grazie all’apertura e alla lungimiranza dei Marinelli), una vera e propria “location” per eventi di particolare significato, valore e prestigio … punto di riferimento di qualità socio-culturale e attrazione di personaggi noti anche a livelli internazionali.

 Un’ultima annotazione personale. Essere grandi ed umili è un pregio della “dinastia” Marinelli, specialmente delle sue ultime generazioni, le quali tendono a nascondere persino i vari titoli onorifici e i tanti premi che istituzioni ed enti italiani ed esteri elargiscono loro per l’enorme qualità e mole di lavoro che riesce a creare questa “bottega artigiana” (come amano definire la storica fonderia che è un vero e proprio patrimonio dell’umanità). Infatti, oltre a campane per chiese e per qualsiasi ricorrenza, i Marinelli producono e montano in bronzo statue (di santi, di personaggi storici e di altri soggetti), portali e portoni artistici e quanto altro su commissione, oltre ai sistemi elettronici per concerti campanari ed orologi da campanile.

In particolare, sarebbe mia grande gioia ed anche onore per l’arte italiana quando i maestri Armando e Pasquale jr. Marinelli decideranno di realizzare in New York (o in altra grande metropoli internazionale) una mostra delle loro personali ed originali opere artistiche. Li esorto a ciò, continuamente, tanto sono bravi e meritevoli. E li ringrazio ancora poiché hanno onorato con una apposita bellissima campana la prima “Festa dei Diciottenni” una mia iniziativa che ha avuto eco ed emulazioni a livello nazionale (tra l’altro anche uno spazio in diretta nella trasmissione di Rai Uno “Italia sera” il 18 novembre 1983).

Un’ultima annotazione sociale. Nel pomeriggio di domenica 19 marzo 1995 (giornata dedicata a San Giuseppe artigiano) il papa Giovanni Paolo II, a conclusione della sua visita in Agnone, ha visitato la Pontificia Fonderia di Campane Marinelli ed ha benedetto la fusione di una campana destinata all’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite). I Marinelli hanno poi intitolato al papa polacco, che li aveva così tanto onorati, il Museo Internazionale delle Campane (uno dei pochissimi esistenti al mondo) situato al piano superiore della loro stessa fonderia. Sono esposte pure alcune campane calabresi di varie epoche.

L’interessantissima visita guidata al Museo e alla Fonderia dura un’ora circa e può essere prenotata via mail o al n. 0865-78235. Tra tanto altro, è un eccezionale viaggio attraverso le magie, le alchimie e l’ingegno della composizione, della fusione e del suono delle campane, definite da un poeta “la voce degli Angeli”. Mi auguro che Archivi di Stato e Soprintendenze possano interessarsi al patrimonio documentario espresso, ovunque nel mondo, dalla Fonderia Marinelli, onore e vanto dell’Italia più positiva.

Cordialità, Domenico Lanciano

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