gianluigi-dezzi-foto-okCaro Tito, ormai sai bene come e quanto io sia propenso ad incoraggiare i giovani nell’intraprendere una vita ed una professione di grande ed utile significato sociale, civile, etico e con tutti i migliori crismi, scopi e sentimenti. E’, in fondo, quello che fai pure tu con “MaryWebEventy” e con tante altre iniziative (non ultime il sito www.costajonicaweb.it e il film sociale di “marketing-territoriale” e di sana aggregazione intergenerazionale “Malaspina … senza pietà”). Anche tramite l’associazione culturale informale “Università delle Generazioni” cerco di essere presente nelle varie e principali tappe delle generazioni del mio raggio di azione. Così, ho appena consegnato, proprio nell’àmbito delle attività dell’Università delle Generazioni, al giovane tenore Gianluigi Dezzi una pergamena (clicca qui per aprire la pergamena) come “affettuoso attestato di incoraggiamento alla professione e alla vita” augurandogli “una lunga carriera di gran successo musicale ed esistenziale che onori se stesso, la famiglia, gli amici, la comunità di appartenenza, l’Italia intera e … il bel canto”. Te lo segnalo pure perché (non si può mai sapere) potrebbe essere uno degli eredi artistici più veri ed autentici del sommo Luciano Pavarotti (ne ha già il carisma e tutte le premesse umane e tecniche).

gianluigi-dezzi-5Gianluigi Dezzi è di Agnone del Molise (la città dove sono residente anagraficamente) ed ha appena ventidue anni. E’ davvero il classico e assai garbato “bravo ragazzo di buona famiglia”, sostenuto molto tenacemente da papà Enio (teramano, commerciante), da mamma Fiorella Lemme (agnonese, sottufficiale di polizia penitenziaria) e dal fratello minore Piergiuseppe (studente). Gianluigi ha una grande passione, quella per il canto lirico, e, sebbene molto umilmente e tacitamente, nutre pure un grande sogno: diventare un tenore di successo nella sublime arte del “bel canto” lirico-operistico, possibilmente calcando i migliori teatri del mondo. Ma sa altrettanto molto bene che i sogni vanno realizzati  con grandi sacrifici, spesso parecchio arditi e persino in modo intrepido pure perché il proverbio afferma “La fortuna aiuta gli audaci”. E lo sappiamo bene: la Musica (come ogni vera e sublime Arte) è una dea che esige dedizione totale, anzi devozione esclusiva, voto perenne (come per un sacerdote). La Musica ha bisogno di spiriti eletti!

interno-teatro-alla-scala-milanoIl ventiduenne Gianluigi Dezzi frequenta, attualmente con molto profitto, il terzo anno del corso pre-accedemico di canto lirico al Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso, sotto la guida dell’insegnante Annarita Gemmabella. Ma ha già una discreta e significativa esperienza, essendosi cimentato nel febbraio 2016 con il maestro Aldo Sisillo  nella “Masterclass” di canto lirico al prestigioso ed antico teatro comunale dell’Opera di Modena (adesso intitolato proprio al compianto ma immortale tenore “Luciano Pavarotti”). Alcuni mesi fa (nel novembre 2016) ha ottenuto pure un pregevole attestato di utile frequenza e partecipazione  alla “Masterclass” (canto, preparazione e realizzazione dell’opera lirica “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti) presso il glorioso Teatro  Fenaroli di Lanciano città (capoluogo dell’ampio comprensorio sub-provinciale frentàno in Abruzzo meridionale, in provincia di Chieti). Inoltre sa suonare il pianoforte, la chitarra, l’organetto e, ovviamente, padroneggia ogni tipo di computer e di tecnologia mediatica.

gianluigi-dezzi-ok-foto-2Gianluigi, già da tempo, anima molto spesso cerimonie religiose ed è richiesto per  vari altri eventi pubblici, sempre deliziando ed emozionando i presenti con la sua suggestiva e potente voce, infondendo in chi l’ascolta la convinzione che questo giovanissimo tenore sarà applaudito ed osannato in ogni parte del modo dove sarà condotto dalla sua arte e dalla sua vita. Va detto che Gianluigi (sebbene appaia già profondo, affascinante e seducente come ogni “bel tenebroso” che si rispetti in scena come nella vita) è un giovane assai alla mano, gentile e solare (come tutti in famiglia). Inoltre, non è affatto artista autoreferenziale e chiuso in se stesso (come altri coetanei e colleghi che si atteggiano già a grandi artisti oppure si fanno soggiogare dall’arte, mostrando di essere troppo o irrimediabilmente assorbiti dalla difficile disciplina musicale pure perché ritenuta aristocratica) … può infatti capitare che egli voglia (in modo estemporaneo e senza alcuna formalità) onorare brevemente di qualche aria tenorile chi glielo richieda (non soltanto per bontà innata ma anche per amor di diffusione della musica lirica-operistica che andrebbe maggiormente promossa e resa più democratica e popolare, avvicinandola a tutti i settori sociali). Gianluigi è socialmente molto disponibile, altruista e partecipa al volontariato, specialmente come donatore di sangue nella FIDAS di Agnone. Essendo dotato di molta personalità fin da bambino, già all’età di 12 anni  ha ottenuto il diploma di “Karate” cintura nera 1 DAN. Insomma, il tenore Gianluigi Dezzi si dimostra (sia come giovane che come  artista) persona assai volitiva, dinamica, decisa, versatile e con le idee chiare anche in campo umano e sociale, oltre che nella sua arte dove eccelle tanto da portarlo, col tempo, certamente ai più alti livelli.

gianluigi-dezzi-4Caro Tito, dicendoti del valoroso Gianluigi Dezzi (di cui conosco bene almeno tutte le quattro generazioni oggi presenti nella sua parentela, che ha come distintivo la solarità e la gradevolezza individuale e sociale) vorrei incoraggiare  tutti i giovani di ogni età e di ogni parte del mondo. Tifo assai per tutti, ma specialmente per le nuove leve di tutti i continenti (in particolare per quelle italiane che hanno più difficoltà ad inserirsi e a trovare lavoro e “missione” in questa Italia sempre più difficile, però anche per tutti i migranti senza futuro ma ricchi di speranze), almeno per due validi motivi: per quello egoistico (poiché se abbiamo giovani gentili, sereni e preparati possiamo goderne tutti, pure noi anziani che ci avviamo verso “l’ultima età”) e per quello della naturale trasmissione valoriale intergenerazionale … essendo stato io nell’adolescenza beneficiato dagli adulti del mio ambiente a sempre migliori indirizzi sociali)!!!…  Così l’incoraggiamento che ho avuto io fin da giovanissimo voglio moltiplicarlo per tutte le presenti e le future generazioni. Mi sembra, tra tanto altro, un dovere civile ed etico, culturale e di lungimiranza, oltre che opportunistico o idealistico.

JpegSi dice spesso che i giovani abbiano bisogno di ideali (possibilmente su misura, più o meno grandi) e di progetti esistenziali su cui investire adeguatamente tutte le energie personali e familiari disponibili. Ed è vero!… La famiglia, la scuola, le parrocchie, le società sportive e politico-culturali, principalmente, dovrebbero far intravedere agli adolescenti tutte le possibilità che offre oggi il mondo, di modo che ognuno di loro possa scegliere il settore (vocazionale o utilitaristico) che l’attrae maggiormente o per cui si sentono portati. Purtroppo, non si usano adeguatamente e diffusamente quei metodi di scelta attitudinale come quelli che le Forze Armate italiane usavano (e forse usano ancora) per collocare ciascuna recluta o aspirante militare al migliore e più soddisfacente ruolo.

esterno-attuale-prospettiva-teatro-alla-scala-milanoInfatti, sarebbe proprio il caso che ogni cittadino venisse benevolmente “schedato” e costantemente monitorato e seguìto (nel corso della sua esistenza, specie giovanile) con ripetuti esami attitudinali per accertarsi della sua più attinente inclinazione umana, sociale e professionale e dei bisogni che possano intervenire nel corso della carriera umana e lavorativa (ci vuole sempre una “via d’uscita” che sia o no di emergenza,  di necessità, di svolta e cambiamento esistenziale). Ne guadagneremmo tutti, indistintamente tutti. Ed avremo persone meno “spostate” (per mancanza di adeguato posto espressivo e sociale)  e certamente più equilibrate, soddisfatte e persino felici, poiché coloro i quali fanno ciò (attività o lavoro) per cui sono vocàti dalla natura, rendono di più di altri che non hanno e non dimostrano passione ed arte in ciò che fanno. Perciò, oltre a favorire la felicità delle persone, avremmo più funzionalità sociale in ogni settore.

Caro Tito, noi vorremmo in giro gente felice, pure per garanzia di sicurezza e incolumità sociale, arginando al minimo possibile amarezze e conflitti che potrebbero benissimo essere risolti utilmente e piacevolmente. Non dovrebbe essere utopia, visto e considerato che tutti tendiamo alla serenità, alla bellezza e all’armonia. Ci vuole il giusto orgoglio di riuscire, più attenzione pure verso gli altri e, in particolare, quel senso del sacro sotto il cui manto bisognerebbe mettere indistintamente tutti gli esseri viventi (non soltanto gli umani).

In tale contesto di riequilibrio, di efficientismo e di armonia … sicuramente può aiutarci (nell’epocale impresa di guadagnarci la felicità) pure la Musica di Gianluigi Dezzi e di tutti coloro che tendono al Sublime, nell’Arte come nella Vita!

Buona musica a tutti! “Bel canto” a tutti!

Domenico Lanciano –  Mare di Vasto (Abruzzo) mercoledì 10 maggio 2017 ore 18,18

Pergamena

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