cisl pensionatiI Capponi di Renzo. Lungi da me qualsiasi intenzione polemica nei confronti di chicchessia, ma non posso non costatare come, invece di cercare, con disperata fermezza, le ragioni che possano condurre ad unità, nell’esclusivo interesse degli anziani, sulla questione di “Casa Serena”, ma non solo, lo scontro verbale e posizionale tra i sindacati CISL e CGIL del Pubblico Impiego, divenga sempre più aspro.

Quel che più sorprende è che la polemica stia investendo anche la sfera personale dei contendenti. Di più: il Segretario della Funzione Pubblica CGIL, non si capisce a quale titolo e per quale motivo, ha pensato bene di fare alcune osservazioni gratuite nei confronti della Federazione dei Pensionati della CISL di Messina, del seguente tenore:

“Si parla tanto degli anziani, viene da chiedersi dove sia oggi il sindacato dei pensionati della Cisl, che è invece sempre stato presente ai tavoli per sostenere il disagio degli anziani nella ipotesi di chiusura dell’immobile. E’ impossibile non rimanere inorriditi di fronte al trattamento riservato agli anziani, cui vengono serviti bastoncini di pesce, tonno in scatola e carne chiusa, in piatti di plastica. Un vero squallore”.

Proprio per marcare la distanza dal gratuito ed inaccettabile livore di tali esternazioni, la FNP CISL di Messina, afferma con serenità, ma anche con fermezza, che il nostro quotidiano e silenzioso lavoro è l’unica vera riprova della nostra presenza reale sul territorio e tra la gente. Nel ribadire che noi non ci saremmo mai permessi di coinvolgere nella diatriba, per esempio, i nostri amici e colleghi di CGIL e UIL pensionati, chiediamo solo rispetto per le opinioni di tutti, senza aggressioni verbali e dannosi sconfinamenti. Sì dannosi; o pensiamo, forse, che tutto questo “teatrino” sui mass media, porti vantaggi a qualcuno? Al sindacato, sicuramente no.

Un’immagine calzante di questo comportamento ingiustificato, è sempre quella dei poveri capponi del manzoniano Renzo Tramaglino: compagni di sventura che, invece di preoccuparsi della loro cattiva sorte, non trovano di meglio che beccarsi a vicenda.

Orbene, visto che tutti, al di là delle personali opinioni, abbiamo a cuore la sorte di chi soffre (e gli anziani ne sono in special modo l’emblema vivente), altrimenti non faremmo l’attività che facciamo, sui problemi del sociale, con l’aiuto ed il coordinamento delle nostre confederazioni, ritengo sia venuto il momento di aprire un grande confronto, aperto anche alle associazioni di volontariato ed al terzo settore, per trovare, assieme, la forza che solo una grande convergenza di idee libere ed orientate al bene comune, può dare.

Nella drammaticità dell’attuale situazione, la nostra comunità ha un grande bisogno di tutte le forze positive disponibili.

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