AULA MONTECITORIO 3Caro Tito, questi sono giorni in cui tocca pagare alcune tasse piuttosto pesanti per gran parte dei cittadini italiani. Ma, dirai, è normale … in Italia si pagano sempre tasse. In effetti, ti rispondo, il Calendario italiano delle tasse è contrassegnato quasi in permanenza (lo sanno bene i commercialisti). Sono pochissimi i periodi di tregua. E’ proprio “Tassa continua” poiché lo Stato batte “Cassa continua” … siamo tra i primi posti al mondo per il numero e la pesantezza delle tasse … tra gli ultimi, però, per resa in servizi, efficienza e funzionalità dell’amministrazione pubblica. Pure per questo ti partecipo la seguente considerazione, che potrebbe interessare milioni e milioni di nostri connazionali (ma anche cittadini esteri che hanno proprietà in Italia e sono davvero tanti). Come sai, la società civile italiana è, sotto alcuni aspetti, in forte evoluzione … ma probabilmente le pur diverse classi politiche (storicamente troppo lente quando non statiche o addirittura reazionarie) non si mostrano così sensibili da accorgersi dei diritti-doveri dei cittadini oppure, pur essendone a conoscenza, non vogliono prestare la dovuta attenzione, legiferando o regolamentando in merito.

consiglio comunale 2Prendiamo, ad esempio, la rappresentanza nelle istituzioni elettive di coloro che pagano quelle che possiamo considerare “tasse speciali” come per i terreni e per le attività produttive (fabbriche, botteghe artigiane, negozi, ecc.), le seconde e terze case, ecc. in un Comune diverso da quello di residenza anagrafica. Cerco di essere più chiaro. Ipotizziamo che tu, in un altro luogo diverso da quello della tua residenza anagrafica, possieda un terreno o una seconda o terza casa e/o uno stabilimento di produzione oppure un negozio o altra attività produttiva. Ovviamente su tutto ciò paghi le relative tasse (che sappiamo essere alquanto “salate”). Però, in seno all’organo decisionale di quel Comune (ovvero il Consiglio Comunale) tu non hai alcun tipo di rappresentanza. Tutto viene deliberato senza che tu abbia voce in merito persino ai tuoi stessi interessi e, quindi, ti tocca subìre.

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Possiamo immaginare che i grossi imprenditori industriali (cioè quelli che hanno consistenti interessi da difendere) facciano eleggere, in seno alle Istituzioni, propri uomini, in modo palese od occulto oppure (e questa è cronaca continua) adottino metodi corruttivi per farsi ascoltare o per ottenere. Ma tutti gli altri?… Oggi, al massimo, possono organizzarsi in una apposita Associazione di categoria, che può anche non essere ascoltata dal Sindaco o dal Consiglio Comunale di un luogo diverso da quello di residenza. Eppure, ripeto, contribuiscono spesso in modo determinante alla crescita socio-economica di quel Comune per la loro presenza attiva e perché pagano le tasse (spesso senza avere adeguati servizi, come ben sappiamo).

attività produttiveDa che mondo è mondo, chi paga le tasse ha, solitamente, diritto di parola proprio per difendere i propri interessi legittimi. Ciò dovrebbe essere ancor più vero nelle società che si autodefiniscono “democratiche”. Quindi, ritengo che sia opportuno considerare la necessità di inserire la elezione separata di un Consigliere Comunale “esterno” alle liste comunali ordinarie, esclusivamente da parte di coloro i quali pagano le tasse a quel Comune, ma non ne sono residenti. Penso, cioè, che, una domenica prima delle Elezioni Amministrative Comunali di una data Città, gli intestatari di immobili e/o attività socio-produttive non residenti in quel Comune debbano e possano eleggere uno o più rappresentanti “esterni” al Consiglio Comunale vero e proprio, ma con diritto di proposta e di voto all’interno del Consesso civico specialmente quando c’è da prendere decisioni che interessino la categoria delle proprietà rappresentate e quindi dei loro “diritti-doveri”.

rimini spiaggiaPer farmi capire meglio cito qui l’esempio di una città come Rimini, nota per avere nel suo territorio numerose attività produttive (alberghi, stabilimenti balneari, locali di divertimento, cooperative, ecc.) e seconde e terze case che sono di proprietà di persone fisiche o giuridiche residenti in altro Comune. Costoro pagano le tasse, per tali proprietà, al Comune di Rimini, il quale fonda buona parte dell’economia proprio su tali “presenze”. Però, i proprietari non hanno alcun diritto di rappresentanza nel Consiglio Comunale di Rimini. Possono avere ad hanno Associazioni di categoria che, all’occorrenza, si possono spingere a fare “pressioni” sul Sindaco e sul Consiglio … ma non hanno alcuna voce istituzionale nemmeno per quanto concerne i loro stessi interessi legittimi. Al massimo tali Associazioni vengono consultate (più formalmente che sostanzialmente).

terreniPerciò, penso che sia giunto il tempo di considerare (nella necessaria riforma dell’attuale tipo di Stato) l’inserimento di una rappresentanza nelle Istituzioni Elettive almeno nelle Amministrazioni Comunali. Il numero dei rappresentanti dovrebbe essere “proporzionale” a quello del numero di attività produttive e proprietà immobiliari (case, terreni, ecc.) presenti in quel Comune. Tali rappresentanti dovranno essere eletti esclusivamente da coloro che possono dimostrare di pagare le tasse in quel Comune per quelle proprietà. Una lista esterna – ribadisco – per la quale votare una settimana prima delle Elezioni Amministrative di quel Comune al fine di scegliere uno o più rappresentanti aventi diritto di proposta e di voto all’interno del Consiglio Comunale come tutti gli altri Consiglieri.

Sarebbe un passo in più per la “democrazia” effettiva dell’Italia e di quei Paesi che intendano rispettare il diritto-dovere della Rappresentanza istituzionale. Si eviterebbero, tra tante altre distorsioni, anche le varie corruzioni che girano attorno alla mancata rappresentanza di ceti trasversali “tasse-paganti”.

Saluti e baci, Domenico Lanciano

Domenico Lanciano - Giornalista
Domenico Lanciano Giornalista

 

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