“La Calabria è e sarà sempre in prima linea nella battaglia contro la ‘ndrangheta, l’illegalità e il malaffare”. A sostenerlo è il presidente della Regione, Mario Oliverio che, dopo aver annunciato la costituzione della nostra regione come parte civile in tutti i processi di mafia, ha avviato una nuova programmazione di attività destinata alla diffusione e alla promozione di iniziative di contrasto alla ‘ndrangheta e alla corruzione. In questo quadro e coerentemente con uno degli impegni assunti nel proprio programma elettorale, ha deciso di far aderire la Regione Calabria ad Avviso pubblico, l’associazione nazionale che riunisce comuni, province e regioni contro le mafie.
Tra le altre iniziative, il presidente Oliverio ha siglato anche un nuovo accordo con l’ufficio delle Nazioni Unite per la Droga e il crimine (Unodc), al fine di divulgare le buone prassi italiane nel contrasto ai patrimoni illeciti. Utilizzare a fini sociali i beni confiscati è il modo concreto per dare il segnale forte che è possibile sottrarre i beni ai mafiosi e restituirli alla collettività.
Data la dimensione globale del crimine mafioso e della corruzione è necessario, per essere efficaci, agire sul piano internazionale per avvicinare le legislazioni nazionali e arrivare a sequestrare e confiscare i beni ai mafiosi e ai corrotti ovunque essi agiscano. A tal fine, a seguito di un incontro avvenuto a Roma con i rappresentanti dell’Unodc, il presidente Oliverio ha voluto recepire le indicazioni emerse durante la missione dell’Unodc in Italia da importanti referenti Istituzionali (il Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho; il Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Luciano Gerardis; il Procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, il Presidente delle misure di prevenzione del Tribunale di Roma, Guglielmo Muntoni, il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, il Direttore dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati Umberto Postiglione, il Capo gabinetto del Ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, il Consigliere d’Ambasciata Umberto Malnati, il direttore degli affari penali del Ministero di Giustizia, Raffaele Piccirillo).
Le misure previste dalla Regione prevedono lo svolgimento di incontri di esperti internazionali, di reti istituzionali e agenzie specializzate di diverse parti del mondo, al fine di studiare e proporre modelli innovativi per la gestione e per la destinazione di beni sequestrati e confiscati, oltre che realizzare programmi necessari alla formazione dei vari attori coinvolti nella gestione dei beni sequestrati e confiscati. Le attività programmate intendono indicare le buone pratiche e l’esperienza italiana come opportunità per creare una piattaforma di lavoro per la formazione e lo scambio di esperienze internazionali sul settore.