Annalisa Pizzimenti primo pianoMessina – Le elezioni per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale nel capoluogo peloritano previste per il 9 e 10 giugno stanno registrando una rinnovata volontà di partecipazione soprattutto da parte dei giovani nell’intento di impiegare le loro competenze al rilancio di una città da anni in preda alla depressione economica. Fra questi può annoverarsi Annalisa Pizzimenti, esperta nel rischio chimico e nella sicurezza sui luoghi di lavoro, che ha deciso di entrare nell’agone politico a fianco del movimento civico «Reset!» per contribuire al rinnovamento cittadino. Per l’occasione ci ha concesso cordialmente un’intervista per conoscere meglio la sua personalità ed etica.

Chi è Annalisa Pizzimenti?

Annalisa Pizzimenti con logo«Sono una giovane dalla personalità poliedrica, che ha iniziato a lavorare all’età di quattordici anni, esigenza dettata dalla volontà di essere autonoma. Nata a Messina trentatre anni fa, mi sono dapprima trasferita a Roma sia per motivi familiari sia per quelli artistici, poiché ho fin da piccola coltivato la passione per il canto. Ritornata a Messina, ci vivo e lavoro a da otto anni. Sono una sognatrice, che nel corso del tempo ha acquisito un’abbondante dose di realismo. Ho svolto diverse mansioni, dalla cameriera alla ricercatrice universitaria. Ho vinto un concorso al Consiglio Nazionale delle Ricerche come addetta al servizio di prevenzione e protezione, un’attività iniziata nel 2007 a salvaguardare il territorio e la popolazione dai rischi ambientali. Nel tempo libero, oltre alla musica, mi cimento alla composizione di poesie».

Cosa si propone il movimento «Reset!»?

«Di cancellare tutto ciò che esiste di negativo nella nostra città e ricominciare. Ciò ha suscitato in alcuni giovani professionisti l’intento di reagire senza lamentarsi più e dalle periodiche riunioni per discutere sulle problematiche urbane e della periferia è nato il ME-Lab, frutto di un anno di confronti ed elaborazioni e contenente circa trecento progetti a costo zero e di immediata realizzazione, che saranno presentati alla città il primo giugno».

Perché ha deciso di candidarsi al Consiglio Comunale?

«In siffatta situazione critica mi sono chiesta cosa avrei potuto fare per offrire un futuro a mia figlia in una realtà pervasa da un decadimento economico, sociale e culturale. L’alternativa sarebbe quella di andare via, ma confido in questa città caratterizzata da un incredibile potenzialità, il cui successo dipende soltanto dalla voglia di rimboccarsi le maniche e lavorare con entusiasmo e costanza».

Cosa pensa di fare per Messina?

«Senza dubbio prioritariamente mettere al servizio della cittadinanza la mia onestà e competenza».

Le statistiche nazionali pongono Messina agli ultimi posti per la qualità della vita. Quali rimedi intende proporre per farla recuperare posizioni?

«Il ME-Lab si ripromette di farla diventare leader in qualche settore della vivibilità. A tal proposito ci proponiamo di collaborare col C.N.R. appoggiando delle alternative idonee a renderla città a misura d’uomo. Un piano di ripartenza economica può essere concretizzato facendo ricorso a quei fondi europei per lo sviluppo delle realtà locali».

Uno dei problemi è la viabilità: come pensa di risolverlo?

«Ritengo prioritario un controllo del territorio che si richiami al senso di responsabilità civica. Gli operatori dovrebbero essere più presenti nelle strade e nel contempo occorre che si adoperi nell’individuazione di luoghi da adibire ad aree di sosta senza abbandonarsi ad una spesa pubblica folle».

Un’altra questione scottante è la disoccupazione: qual è la sua ricetta?

«Tanto molteplici sono i progetti che si può parlare di un laboratorio all’aperto. Il turismo deve divenire il settore di punta per la creazione di economia reale. A questa può affiancarsi un progetto di imprenditoria agricola, data la disponibilità di fondi a titolo gratuito e la possibilità di realizzare beni a marchio Messina. Occorre inoltre affrontare la grave situazione degli occupati che non percepiscono reddito da molti mesi (vedi dipendenti ATM)».

Quale strategia ha in mente per il rilancio della cultura?

«Un’iniziativa per contribuire al progresso della nostra città è di porre a disposizione dei giovani strutture dismesse di proprietà municipale in modo che essi diventino centri funzionali in cui concretizzare i loro progetti e divenire polo di attrazione per tutta la cittadinanza. L’intento si propone di rendere la città appetibile anche agli stranieri in modo da creare le condizioni per un turismo culturale. Soltanto dalla lungimiranza di chi crede nelle risorse locali si può costruire un grande futuro di benessere generale».

Come intende riconvertire la «Zona Falcata»?

«Occorre soffermarsi su ciò che di concreto si possa fare e realizzare una valorizzazione di quelle attività marinare, ch rappresentano quel florido ritorno al passato dell’identità messinese».

Quale messaggio vuole inviare ai suoi concittadini?

«Mi sento di dire che è possibile una città diversa, in mano ai cittadini messinesi: per questo invito tutti a conoscere i progetti della nostra rete civica Reset! dimostrando che si può ripartire. La vecchia politica ci ha tolto la dignità, ma la si può riprendere attraverso una continua partecipazione attiva unendosi al nostro gruppo, che consente di raggiungere una vittoria per il progresso di tutti».

Annalisa Pizzimenti è espressione di un’entusiastica freschezza promanante soltanto da quei giovani abili a cogliere la politica nel suo significato migliore, ossia attività volta a porre le proprie capacità al totale servizio della popolazione.

 Foti Rodrigo

 

 

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