pezzoloMalcontento e disillusione regnano ormai sovrane nel territorio messinese, specialmente in alcuni centri minori dislocati dalla città. È questo il caso di Pezzolo, antico borgo un tempo vivace ma adesso sempre meno abitato e lasciato a se stesso. A ciò si aggiungono le precarie condizioni in cui versa l’unica via d’accesso, ossia la strada provinciale 35 dal 4 febbraio franata a seguito di un nubifragio. Il tratto è stato semplicemente transennato, consentendo un limitato e altamente pericoloso passaggio alternato di piccole auto. Questo misero provvedimento, atto a prevenire precariamente la caduta nella scarpata sottostante, non rappresenta affatto una soluzione, anche perché l’eventuale arrivo di ulteriori bufere invernali potrebbe condurre il paese all’isolamento totale.

pezzolo4La gestione di questa strada spetterebbe alla Provincia, che puntualmente sembra esser sorda alle richieste dei cittadini ormai stufi di una simile condizione di negligenza. “Già da dieci anni segnaliamo la pericolosità di tutta quella strada. Ora è da quasi un mese che aspettiamo interventi seri e concreti, ma fino ad ora abbiamo ricevuto solo parole. È assurdo che dobbiamo rischiare la vita ogni giorno per andare a lavoro con la macchina passando da quel tratto pericolante” afferma amareggiata un’abitante del luogo.

Ulteriore situazione di degrado nella via che conduce al cimitero: ricolma di erbacce, buche ed auto abbandonate. Anche qui il Comune dovrebbe intervenire prontamente e fattivamente per riportare al pubblico decoro il luogo desolato. Inoltre vi sono numerose case fatiscenti e disabitate, tra le quali una cadente villa di inizio Novecento posta sulla via che collega il paese a Santo Stefano.

pezzolo7Impera il silenzio e una generale atmosfera di trascuratezza. Ovviamente ci sono fattori positivi, come la pulizia delle strade e l’efficienza della raccolta differenziata. Elementi che però non bastano in assenza di infrastrutture decenti e decorose. Tra l’altro permangono ritardi anche nella riattivazione del sistema di illuminazione pubblica.

Sorto su una collinetta da cui si ha una vista spettacolare dello Stretto, il villaggio ha un’antica storia fondata su origini saracene ed un’economia agricola un tempo florida, con piantagioni di agrumeti, vigneti e uliveti fruttuose fino agli anni Sessanta. La zona vanta anche la presenza di una delle più importanti scuole agrarie della regione, l’istituto “Pietro Cuppari”, cui giungono per studiare giovani provenienti da ogni parte della Sicilia. Un pessimo biglietto da visita, nonché un vero peccato che non si riesca a dare il giusto valore al paese, garantendo promozione territoriale e collegamenti sicuri.

Nel frattempo il vicesindaco Salvatore Mondello ha comunicato agli abitanti del luogo che il progetto di ricostruzione è già pronto, bisogna solo reperire i fondi per realizzarlo.

Le foto sono di Biagio Santagati – Cristina Trimarchi

 

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