logo-originale-con-it-e-testata-400x-300x125Il futuro delle politiche culturali a Messina. Nell’ambito delle iniziative per un Natale socio-solidale, l’associazione Meter & Miles ha organizzato lunedì 16 dicembre, presso la libreria Feltrinelli Point di Messina, un confronto sul tema “Lo stato attuale della cultura a Messina, ricordando il mimo Gerard Foucaux”. Sono intervenuti Saro Visicaro, coordinatore di Meter & Miles, i critici e giornalisti culturali Vincenzo Bonaventura e Marco Olivieri, l’architetto Luciano Marabello, l’artista Eugenio Manfiori, il docente universitario Citto Sajia, l’attrice Cristiana Minasi, lo storico del cinema Nino Genovese e Salvo Trimarchi (Feltrinelli Point di Messina).

“L’idea dell’incontro – ha sottolineato Saro Visicaro – nasce dal ricordo dell’artista e mimo Gerard Foucaux, valorizzato negli anni Settanta da Franco Previti, un edicolante innamorato della cultura. Al fermento di quegli anni, mentre Gerard veniva sempre più emarginato, subentrava una preoccupante mancanza di progettualità in campo culturale. L’incontro di stasera nasce per cominciare insieme a elaborare idee e non rassegnarci alla crisi della creatività”. Per il giornalista e critico Marco Olivieri, che ha coordinato il confronto, “occorre totalmente reimpostare le politiche culturali, a Messina, inserendole in un contesto di elaborazione progettuale sul piano europeo e nazionale. Non è più tempo di provincialismi e sottovalutazioni”. A sua volta, il critico teatrale Vincenzo Bonaventura ha ricordato “l’artista Foucaux e un libro a lui dedicato, davvero molto bello: I funerali di Gerard Foucaux. Un mimo francese in Sicilia di Pier Paolo Zampieri (terre libere.org). Vorrei pure ricordare una figura unica, nella realtà messinese, come quella dell’assessore Carmelo Russello, un democristiano che promuoveva la cultura indipendentemente dalle amicizie e le clientele. Quanto al teatro Vittorio Emanuele – ha aggiunto il giornalista – la crisi attuale è frutto delle dissennate politiche regionali, con troppe complicità politiche e sindacali”.

Subito dopo l’artista di strada Eugenio Manfiori ha ricordato le sue preziose (ed emozionanti) esperienze di formazione con Foucaux, citando anche un’intervista pubblicata nella sua tesi di laurea, mentre l’architetto Marabello ha espresso “la necessità, per elaborare politiche culturali davvero incisive, di connetterle con gli elementi urbani e sociali. Oggi l’Europa ci chiede di valorizzare i livelli di connessione, valorizzando la progettualità. In questo senso, la città va ripensata in profondità, elevando a sistema queste connessioni”. Molte le linee comuni evidenziate negli interventi successivi – dall’analisi di Citto Saija a quella di Nino Genovese, presidente del Cineforum Don Orione di Messina (“con cinquant’anni di ininterrotta attività culturale senza sostegno da parte delle istituzioni”), e dell’attrice, regista e autrice (con Giuseppe Carullo) dello spettacolo pluripremiato “Due passi sono”: dalla lontananza delle istituzioni all’assenza di una valorizzazione degli spazi culturali, compreso il costo esorbitante del Palacultura. A Messina – è stato evidenziato – non manca la creatività ma un sistema virtuoso che consenta all’arte, al cinema, al teatro e a ogni altra espressione artistica di essere inquadrato in un progetto complessivo di rilancio e riscatto dei territori, investendo sulle potenzialità delle nuove generazioni e senza deprezzamenti di tipo economico.

 

 

 

 

 

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