alecci soveratoNota del candidato a sindaco Alecci sull’Ospedale di Soverato (Cz) : <<Non possiamo continuare a seguire emergenze senza trovare il bandolo della matassa. Soverato merita un’amministrazione vogliosa di reclamare rumorosamente un nuovo paradigma di vita civile e produttiva. Bisogna potenziare l’ospedale e lo faremo forti dei risultati già ottenuti, siamo costro quella politica che si forza all’indifferenza considerando in quella terra l’arretratezza come una caratteristica endemica>>

<<Ci sono propostiti che sono facilmente condivisibili come quello di far rinascere l’ospedale di Soverato garantendo la permanenza di servizi essenziali. Quello che però può fare la differenza tra le proposte elettorali al vaglio dei cittadini, è sicuramente la capacità e la conoscenza dell’ambiente in cui muoversi per portare avanti delle piccole e grandi vittorie, che solo con estrema dedizione si possono garantire alla cittadinanza>>. Si riassume così il pensiero del candidato a sindaco della lista “CambiaMenti” Ernesto Alecci riguardo uno dei temi di più scottante attualità del territorio soveratese, quello cioè legato al futuro del presidio sanitario di Via de Cardona. Alecci ripercorre la sua esperienza amministrativa forte dello storico risultato ottenuto da sindaco di Soverato che ha portato alla riapertura del reparto di pediatria nelle ore notturne. <<Amministrare Soverato non è facile e bisogna fare i conti con il gran tempo che si è disposti a sacrificare per alimentare quotidianamente le lotte per i servizi essenziali. Nel periodo in cui ho lottato per far riaprire il reparto di pediatria durante l’orario notturno- spiega Alecci- mi sono scontrato con le esigenze non solo dei genitori dei bambini di tutto il comprensorio ma anche con quelle dei validissimi operatori sanitari che ogni giorni portano avanti il proprio lavoro in situazioni di grande difficoltà e spesso oltre le loro possibilità. Ho indetto tavoli tecnici, pubbliche assemblee e ho mantenuto un dialogo costante con tutti gli agenti che ruotano attorno il mondo sanitario soveratese e ne ho tratto un’esperienza di vita che mi ha convinto della necessità di lottare non solo per garantire la sopravvivenza di una struttura che eroghi servizi sanitari, ma per dare dignità all’operato di ogni singolo dipendente che, dopo aver speso grandi energie per garantire le prestazioni sanitarie, merita di sentirsi orgoglioso di appartenere ad una struttura che vorrei divenisse un centro di eccellenza; capace di rispondere ai bisogni di tutti. Ho sempre difeso l’operato dei dipendenti spesso additati come la causa dei problemi di una politica che ha troppe volte, colpevolmente, acquisito una distanza dagli uomini e dalle loro storie. Ricordo che quando mi sono avvicinato alle problematiche dell’ospedale di Soverato, ho avuto la percezione di un luogo verso cui le istituzioni sembravano forzarsi all’indifferenza in una terra in cui lo sviluppo è considerato endemico. Una struttura in cui esistono delle eccellenze e penso al reparto di ortopedia più volte protagonista nelle cronache locali come virtuoso. A volte quando si ragiona di disservizi bisognerebbe anteporre il bene dei cittadini di Soverato e di tutto il comprensorio ai calcoli ragionieristici che comunque devono tenere conto di enormi sprechi senza i quali i bilanci di queste strutture offrirebbero un quadro sicuramente più confortante.

È contro questa idea generale che proclamiamo il nostro slogan di “uno scatto di orgoglio” e non è un caso che all’interno della mia lista abbia voluto dei consiglieri impegnati nel sociale ed operatori del mondo sanitario. Francesco Matozzo e Sara Fazzari, conoscendo dall’interno un mondo in cui operano nelle loro attività professionali, potranno sicuramente essere un valido riferimento per lottare non solo per evitare la chiusura dei reparti, ma per potenziarli. La convergenza di forze politiche, tanto oggetto di strumentalizzazioni in questa campagna elettorale, si è costituita proprio per mettere le professionalità migliori a servizio della città di Soverato e di tutti i cittadini di Soverato. Per questo non servono i simboli partitici ostentati ma poi condizionati da probabili scelte di comodo che hanno caratterizzato la vecchia politica, serve l’entusiasmo e la grinta di indignarsi verso tutto ciò che ferisce l’immagine di Soverato e che vuole affossare una città che è sempre stata di riferimento nella provincia di Catanzaro>>. Una battaglia che, in piena linea con le potenzialità di un movimento che ha fatto della concretezza e del pragmatismo i suoi tratti distintivi, è già chiara nel disegno politico di Ernesto Alecci e del suo gruppo che hanno già realizzato un’analisi dei bisogni propedeutica al piano di intervento. Le istituzioni sono tra i primi fattori che possono incidere sull’andamento delle cose; lotteremo sempre perché Soverato e i cittadini del comprensorio non siano costretti a cercare altrove quei servizi sanitari che hanno il diritto e non la concessione di avere!>>. Nessuna paura per Alecci pronto a lottare per ciò che ha già dimostrato di poter ottenere con i fatti documentati dalle cronache dei suoi mesi di amministrazione, prove incontrovertibili che nessuno può strumentalizzare.<<Non possiamo continuare a seguire emergenze conclude Ernesto Alecci- senza trovare il bandolo della matassa. Soverato merita un’amministrazione vogliosa di reclamare rumorosamente un nuovo paradigma di vita civile e produttiva>>.

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