Fedele alla sua formula, impostata sul rapporto tra il jazz e la cultura mediterranea, considerato in un’ottica di progettualità e di confronto tra musicisti di estrazione culturale diversa ed aperti alla sperimentazione, il Roccella jazz festival, diretto dal compositore e direttore d’orchestra Paolo Damiani si prepara ad aprire le danze della sua 32° edizione offrendo occasioni di ascolto uniche per jazzofili e non solo.

Dei 34 concerti previsti in cartellone, ben 12 sono infatti produzioni o coproduzioni originali, ideati appositamente per debuttare sul palco della rassegna calabrese, ed accanto a nomi noti del modern jazz italiano ed europeo, spiccano alcuni dei migliori musicisti della cultura ottomana.

Un omaggio alla Turchia, quello che offrirà quest’anno la kermesse, come affiora sin dal sottotitolo “Cose Turke”, che è frutto di un recente protocollo d’intesa siglato tra l’Associazione per la Fondazione “Rumori Mediterranei” e l’Unimed (consorzio di atenei di 21 Paesi del Mediterraneo), mirato a diffondere la conoscenza delle culture musicali di tale bacino ed a tutelare un grande patrimonio, per la maggior parte basato su fonti orali, che rischierebbe di perdersi, realizzando (su sollecitazione dell’esperto Paolo Scarnecchia) proprio nella cittadina calabrese un centro per lo studio delle musiche del Mediterraneo.

“La nostra idea di festival – spiega dal canto suo Paolo Damiani – è stata chiara fin dall’inizio: radici e Mediterraneo, métissage e incontri tra linguaggi diversi, progetti originali e didattica come esperienza condivisa, ricerca di nuove relazioni, rotte di collisione, uno sguardo autenticamente contemporaneo:il che vuol dire fare i conti col nostro tempo e ad esso aderire, ma allontanandosene un poco. Perciò Rumori Mediterranei non è mai stato soltanto un festival jazz, in qualche modo ha osservato il jazz d’oggi da una certa distanza, aiutandolo a spostarsi verso lidi sconosciuti e a inventare altre forme, inedite soluzioni narrative, anche pensate in funzione degli spazi architettonici e delle loro possibilità acustiche”.

“Queste sono le nostre Cose Turke – specifica il direttore artistico – non solo l’omaggio ad una civiltà millenaria ma anche una visione spinta verso i bordi d’occidente e d’Europa, verso l’estremo e l’eccesso: che spesso in arte consente la scoperta del Nuovo. Questo è il nostro progetto per il futuro, in un processo che deve guardare alla Calabria e al tempo stesso al mondo che le gira intorno, alla realtà europea ed internazionale”.

La rassegna si aprirà sabato 18 agosto a Reggio con “Dajaloo”, progetto di Pietro Tonolo che lascerà poi il palco al piano trio del fuoriclasse cubano Gonzalo Rubalcaba.

Nella stessa data i “Rumori Mediterranei” echeggeranno anche a Roccella con la produzione originale del musicista turco, Oguz Kaan Birhekimoglu e nell’Area Archeologica di Monasterace con l’armonica cromatica jazz di Max De Aloe Quartet e la “La musica di Creta” di Palaiina Seferia.

Si prosegue il 19 a Roccella (ore 18.30) con il progetto arpa e voce “Nuance” di Elisabetta Antonini e Marcella Carboni, mentre in serata la rassegna si sdoppia a Martone, dove è atteso il quartetto turco di Ruhi Ayangil e l’inedito incontro tra i “Mujura” di Stefano Simonetta & Slivovitz, ed all’area archeologica di Locri, dove suoneranno il trombettista siciliano Giovanni Falzone ed il suo quintetto, con l’omaggio ad Ornette Coleman e, di seguito, la band del pianista norvegese Tord Gustavsen.

Il 20 agosto triplo appuntamento: a Roccella saranno ospiti Michele Rabbia, Nicola Sergio Trio e la cantante Kandace Lindsey; a Casignana, il duo Giovanni Falzone e Bruno Angelini e l’Imperial Quartet; a Bivongi, Cristiano Arcelli e la ferrata coppia Javier Girotto e Luciano Biondini.

Il 21 agosto ancora tre concerti a Roccella (Mirko Guerrini e Mario Cosottini; Imperial Quartet e Ada Montellanico) e due a Marina di Gioiosa Jonica (Alberto Gurrisi Quartet e Flavio Boltro).

Dal 22 al 25 il festival sarà di scena solo a Roccella nelle sue sedi storiche, l’Auditorium ed il Teatro al Castello.

Tra gli eventi più attesi, il 22 agosto l’esclusiva produzione originale in omaggio a Gil Evans “Sketches of the Mediterranean” firmata da tre grandi trombettisti del calibro di: Jon Hassell (in una delle sue rare esibizioni in Italia), Enrico Rava e Luca Aquino al quale è venuta l’idea di questo progetto in memoria di uno dei più grandi jazzisti di ogni tempo, accompagnata da immagini del grande artista contemporaneo Mimmo Paladino.

Da non perdere, giovedì 23, l’ensemble di Kudsi Erguner uno dei più importanti solisti al mondo di flauto ney, strumento di canna di tradizione millenaria.

Venerdì 24 ancora due progetti inediti: “Teorie di volo” con ospite Rita Marcotulli e Paolo Damiani e Radar Band, con ospite Francesco Loccisano.

Chiusura sabato 25 con il “Cyrano de Bergerac” di Stefano Benni e Giulia Tagliavia al pianoforte ed in serata “Istanbul Sessions” e l”Orquestra Todos” diretta da Mario Tronco.

 Stefania Parrone

@GAZZETTA DEL SUD – SPETTACOLI 14-08-2012

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