davoli per il futuroDi seguito il testo relativo all’interrogazione, a firma del capogruppo Antonio Corasaniti,  che il Gruppo consiliare “Per il Futuro di Davoli” ha presentato al Sindaco Papaleo durante il Consiglio comunale del 16 giugno corrente: <<Non rispettando la legge sulle “quote rosa” nella composizione della giunta comunale, il Sindaco Giuseppe Papaleo ha compiuto un atto di arroganza politica, il cui unico obiettivo è quello di mantenere i precari equilibri all’interno della composita maggioranza che lo sostiene. La Legge Delrio (56/2014) è, infatti, chiara, prevedendo che, nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento. Ciò significa che nella giunta di Davoli dovrebbero essere presenti due donne, mentre il Sindaco Papaleo ne ha nominato una sola, facendo, così, scendere la quota al 20 per cento.

È bene ricordare come il rispetto della rappresentanza di genere nelle giunte rappresenti un preciso obbligo di legge e non una facoltà. A sancirlo sono numerose sentenze, incluse quelle con cui, di recente, il TAR Calabria ha annullato i decreti di nomina delle giunte in quattro comuni che non avevano rispettato tale norma.

Proprio perché si tratta di un obbligo di legge, il gruppo consiliare “Per il Futuro di Davoli” ha presentato un’interrogazione al Sindaco Papaleo, chiedendo quali siano le ragioni che lo hanno indotto a nominare una giunta in cui la quota di donne è inferiore a quella prescritta, anche se la motivazione politica appare evidente, ed è quella di mantenere gli equilibri politici interni. Colpisce, il fatto che a compiere tale scelta sia stato un Sindaco che è anche segretario cittadino del Partito Democratico, cioè proprio di quel partito che ha sostenuto e voluto la legge sulle “quote rosa” che, non a caso, è nota come legge Delrio. Davvero una brutta partenza per una maggioranza che durante la campagna elettorale, quasi con tono moralizzatore, parlava di massima trasparenza, legalità e partecipazione.

Il gruppo “Per il futuro di Davoli” trasmetterà al Prefetto, alla Consigliera Regionale di Parità e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il testo dell’interrogazione presentata al Sindaco, chiedendo l’assunzione di idonei provvedimenti tesi a verificare quanto accaduto a Davoli.>>

 Segue interrogazione con risposta scritta:

Al Signor Sindaco del Comune di Davoli

OGGETTO: Interrogazione al Sindaco con richiesta di risposta scritta in ordine al mancato rispetto delle norme che prevedono la parità di generi nella composizione della Giunta comunale.

corasaniti davoliI sottoscritti Consiglieri comunali Nella Ciaccio e Antonio Corasaniti, costituenti il Gruppo consiliare “Per il Futuro di Davoli”,

premesso che

–   il Testo Unico degli Enti Locali (Tuel) prevede che gli statuti comunali stabiliscano norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna e per garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte (art. 6 Tuel); il sindaco nomina i componenti della giunta, nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, garantendo la presenza di entrambi i sessi, (art. 46, c. 2, Tuel). L’art. 1, c. 137, della L. 56/2014 ha previsto che “nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico”;

–   ampia giurisprudenza amministrativa afferma che le norme dettate dai citati articoli 6, 46 e 47 del Tuel non devono essere considerate norme di valore programmatico bensì precettive, ciò anche nel rispetto dell’art. 51 della Costituzione italiana che sancisce proprio il principio generale delle pari opportunità;

–   per i Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti – ed è il caso del Comune di Davoli – la L. 56/2014 prevede all’art. 1, c. 137, una percentuale precisa a garanzia della parità di genere – per le giunte – pari al 40%;

–   il Ministero dell’Interno, con circolare del 24 aprile 2014 del Dipartimento Affari Interni e Territoriali, ha chiarito che in base al principio generale secondo il quale, nelle ipotesi in cui l’ordinamento non ha inteso annoverare il Sindaco, nel quorum richiesto, lo ha espressamente indicato usando la formula “senza computare a tal fine il Sindaco” e secondo prevalente giurisprudenza, si è indotti a ritenere che sia legittimo includere nel calcolo degli Assessori anche il Sindaco, a garanzia della rappresentanza di genere;

–   per come si può verificare anche dalla Tabella che si allega alla presente, nei comuni con classe demografica tra 5.000 e 10.000 abitanti, il numero di donne in giunta deve essere pari a due, essendo computato nel numero dei componenti la giunta anche il sindaco. La nomina di una sola donna in giunta porta la quota di genere ad appena il 20% a fronte del 40% previsto dalle norme. Per completezza, si aggiunge che, da parte del Sindaco, occorre lo svolgimento di una preventiva e necessaria attività istruttoria preordinata ad acquisire la disponibilità allo svolgimento delle funzioni assessorili da parte di persone di entrambi i generi. Laddove non sia possibile, occorre un’adeguata motivazione sulle ragioni della mancata applicazione del principio di pari opportunità;

–   tale principio è stato sancito da diverse sentenze, tra cui una recente del Consiglio di Stato (sez. V, sentenza 24/07/2014 n° 3938) secondo cui la presenza in giunta comunale di uomini e donne deve essere effettivamente equilibrata. Secondo tale sentenza, il Sindaco deve dare conto, per motivi obiettivi, di essere stato impossibilitato a garantire l’effettiva parità dei generi, ossia la presenza di un numero di donne tendenzialmente pari a quello degli uomini nella giunta, pena la violazione di una garanzia costituzionale, garantita anche a livello internazionale;

–   il TAR Calabria, sede di Catanzaro, ha recentemente sancito che la percentuale di “quote rosa” nelle Giunte comunali prevista dalla legge Delrio ha valore cogente e precettivo (TAR Calabria sent. n. 1, 2, 3 e 4 del 2015). Lo stesso TAR ha, coerentemente, annullato i provvedimenti di nomina degli esecutivi di quattro comuni calabresi, per aver disatteso gli obblighi relativi alle pari opportunità nella composizione delle giunte comunali imposti dalla L. n. 56/2014. La decisione è stata adottata in accoglimento dei ricorsi presentati dall’Ufficio della Consigliera di Parità della Regione e sottoscritti congiuntamente ai consiglieri di minoranza, a singoli cittadini e cittadine.

Tanto premesso, i sottoscritti Consiglieri comunali

interrogano

il Sindaco per conoscere, in forma orale e successivamente in forma scritta, quali siano i motivi obiettivi che lo hanno impossibilitato a garantire un’effettiva parità dei generi in Giunta, portandolo a disattendere le prescrizioni di legge e i principi fondamentali della rappresentanza democratica di genere cui la legislazione e la giurisprudenza si ispirano. Si chiede risposta scritta alla presente interrogazione.

Allegato: Tabella sulla composizione dei Consigli comunali e delle Giunte (L. 56/2014).

Davoli, 16 giugno 2015.

I Consiglieri comunali del Gruppo

“Per il Futuro di Davoli”

Nella Ciaccio

Antonio Corasaniti

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