Riceviamo e pubblichiamo – “Sospendere l’attuazione del decreto per la razionalizzazione della geografia giudiziaria in Calabria, Sicilia e Campania per impedire un grave aumento della fragilità e della permeabilità dei territori interessati ai principali sodalizi criminali che, secondo le stime di Confesercenti, lucrerebbero entrate illecite per 140 miliardi di euro provocando la chiusura di circa 1.800 imprese e bruciando decine di migliaia di posti di lavoro”.

Lo dichiara la senatrice Dorina Bianchi del Pdl, componente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.

 “Il paventato ridimensionamento di alcuni uffici giudiziari in queste realtà regionali – continua l’esponente del Pdl – produrrebbe un durissimo colpo al sistema che presidia, non senza difficoltà, la legalità in gran parte dei territori meridionali. E’ necessario procedere all’elaborazione di una controproposta unitaria che, da un lato, sottoponga all’attenzione del Governo nazionale una accurata rivisitazione della geografia giudiziaria calabrese, campana e siciliana e, dall’altro, affronti le vere diseconomie del nostro sistema giudiziario salvaguardando quello che non può essere considerato un costo ossia la sicurezza dei cittadini di queste tre regioni”.

 “Per tutti questi motivi e partendo dalla mia regione” – conclude Dorina Bianchi – “rivolgo un accorato appello al Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti di assumere l’iniziativa, rivolgendosi al Ministro della Giustizia, Paola Severino, affinché si tenga conto della specificità di un territorio caratterizzato da un elevato indice di criminalità organizzata assicurando, accanto alla nota esigenza di razionalizzazione delle sedi giudiziarie, la sopravvivenza dei tribunali che rappresentano un argine concreto al diffondersi di pratiche illegali ed un baluardo a difesa dei cittadini”.

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