mieleIl Parlamento europeo ha approvato il progetto di norme che definiscono il polline come componente naturale del miele, piuttosto che un ingrediente. “Si tratta – spiega Giovanni La Via, europarlamentare Ncd-Ppe – di un intervento che “salva” centinaia di produttori di miele, molti dei quali siciliani, i quali non saranno costretti a procedure laboriose e costose per separare il polline eventualmente in eccesso prima di immettere il prodotto sul mercato. La proposta, avanzata dalla Commissione Europea e approvata con 430 voti a favore e 224 contrari, prevede una procedura di co-decisione tra Parlamento e Consiglio europeo. Se adottata, ribalterebbe una sentenza della Corte di Giustizia UE che, su specifica interrogazione, aveva chiesto di etichettare come GM il miele contenente polline anche in presenza di una lieve contaminazione accidentale. “Il polline – spiega La Via – non può essere considerato un “ingrediente”, bensì un “componente naturale”. In questo modo, si rispetterebbe infatti la soglia dello 0,9%, prevista dalla legislazione europea, ammessa per derogare dall’indicazione GM. Se, invece, il polline fosse considerato “ingrediente”, lo 0,9% dovrebbe essere calcolato sul totale del polline e non sul totale del miele. Di norma la quantità di polline non supera lo 0,5% del prodotto. Si tratta di un passaggio importante – conclude La Via – che tutela centinaia di produttori, penso a quelli della zona etnea, che potranno continuare ad operare seguendo le procedure tradizionali senza temere un “declassamento” del loro miele”, ma soprattutto restare sul mercato mantenendo i livelli occupazionali”.

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