Un provvedimento scattato dopo le verifiche e gli “appostamenti” effettuati negli scorsi mesi dalle forze dell’ordine. Necessario al più presto trovare una soluzione per ridare decoro al prestigioso spazio.  “Da anni, sia pure nella successione dei titolari delle azienda che gestiscono i ritrovi, viene perpetrata una stabile occupazione dello spazio interno la Galleria Vittorio Emanuele attraverso l’estensione abusiva delle attività autorizzate all’interno dei locali mediante la collocazione di sedie, tavoli, ombrelloni” … E ancora “La richiesta formulata dal pm afferente il sequestro dei locali andava rigettata posto che le attività all’interno sono state regolarmente autorizzate. I reati per i quali si procede, afferiscono ad attività che si svolgono solo all’esterno”. Sono questi i passaggi salienti dell’ordinanza siglata dal Gip Maria Teresa Arena sulla base della quale, nella notte fra sabato e domenica, gli uomini della squadra decoro della polizia Municipale, hanno effettuato un blitz in cinque locali delle Galleria verbalizzando occupazioni abusive del suolo ed effettuando sequestri preventivi.

 

Una “visita”, quella degli uomini di Biagio Santagati, che come ben si intuisce dal provvedimento del giudice, è però da ritenersi tutt’altro che inaspettata. Da oltre un anno, infatti, i gestori dei locali erano stati “attenzionati” dalle forze dell’ordine per via del posizionamento di arredi esterni e in alcuni casi anche per intrattenimento musicale non autorizzato fino a tarda notte, con buona pace dei condomini le cui abitazioni affacciano nello spazio di piazza Antonello. Proprio quest’ultimi hanno più volte sollecitato l’intervento delle autorità preposte, che a propria volta avevano già sanzionato i gestori. Gli ultimi controlli prima dell’operazione dello scorso fine settimana, sono stati condotti il 14 e 15 gennaio: “Il personale del Nucleo Decoro coadiuvato dall’Arpa – si legge nel dispositivo della Procura – ha effettuato dei rilievi fonometrici in alcune abitazioni che affacciano all’interno della Galleria Vittorio Emanuele e ha appurato che all’interno quattro esercizi pubblici aperti si svolgeva attività di intrattenimento musicale”. Da qui la decisione del giudice di procedere anche al sequestro anche di amplificatori e strumentazione sonora.

 

Una vera e propria giungla quella riguardante le occupazioni di suolo pubblico, che nel caso della Galleria Vittorio Emanuele ha trovato la sua massima manifestazione: il preciso divieto di “colonizzare” porzioni si “terreno” comunale, è previsto sia dal regolamento di condominio che dal regolamento comunale. In particolare l’art. 15 “elenca le finalità per le quali è consentita l’occupazione temporanea di alcune piazze e strade del centro storico cittadino e tra queste anche della Galleria e ne disciplina le modalità, escludendo però che possano autorizzarsi occupazioni temporanee mediante tavoli, sedie e gazebo”. L’esatto opposto di quanto avvenuto. Un silenzio assenso, quello mantenuto fino ad oggi, che ha però finito col rendere automatici meccanismi e abitudini in realtà non contemplabili.

 

E tuttavia, pur nel mancato rispetto delle regole che ha prodotto evidenti danni patrimoniali alla casse del Comune per incassi da occupazioni suolo mai riscosse, gli esercizi commerciali hanno contribuito ad animare uno spazio che, almeno nei mesi successivi l’inaugurazione post-restauro, ha rappresentato il salotto buono della città. Quello che, a tutti i costi, deve tornare ad essere. Difficile, almeno al momento, immaginare una soluzione: per i titolari, alla luce dei divieti che di conseguenze riducono anche il numero dei posti a sedere e quindi dei clienti, diventa sempre più complesso coprire costi d’affitto decisamente onerosi. Tuttavia una soluzione va individuata. E’ necessario trovare un punto d’incontro che da una parte tuteli l’interessi dell’amministrazione e preservi il valore storico-architettonico della struttura, e d’altro rappresenti un incentivo per le attività dei piccoli imprenditori. Il recupero della Galleria, ora più che mai, passa dalla volontà degli “attori” cittadini. Nel frattempo ai turisti di passaggio non rimane che essere spettatori di uno spettacolo veramente pietoso: dove il nulla si unisce al niente.

Fonte: Tempostretto.it – (ELENA DE PASQUALE)

(FOTO STURIALE)

 

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