ASP5messina Riconoscimento e liquidazione della progressione economica orizzontale solo a una parte dei dipendenti dell’Asp 5. E’ la contestazione che i segretari generali delle Federazioni della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil, Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai, avanzano con l’atto stragiudiziale di diffida presentato nei confronti del commissario straordinario dell’Asp.

“L’art. 23 del contratto integrativo aziendale per il personale del comparto sanità per l’anno 1998/2001 – evidenziano le sigle sindacali – prevede che, in tema di ‘progressione orizzontale – modalità e procedure’, ‘le selezioni per la progressione economica orizzontale sono indette annualmente dall’Azienda mediante appositi avvisi interni, finalizzati a consentire l’aggiornamento dei titoli da parte dei dipendenti interessati’. L’Azienda – spiegano Crocè, Emanuele e Calapai, non ha mai attivato le procedure né pubblicato l’obbligatorio bando di selezione per tale riconoscimento in quanto, a suo dire, non vi erano fondi disponibili per la detta attivazione. Oggi – aggiungono – per via della sentenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Barcellona P.G., n. 80/2011 a seguito di calcoli effettuati secondo i criteri stabiliti dal contratto, apprendiamo che c’è la sussistenza del fondo per l’attribuzione delle fasce retributive relativamente agli anni 2002-2003 e pertanto riteniamo che è necessario attivare le procedure ex ante al fine di dare la possibilità a tutti i lavoratori di poter partecipare alla selezione per l’attribuzione della fascia a valere sui fondi 2002/2003”.

Queste, quindi, le motivazioni dell’atto stragiudiziale, “proprio per evidenziare che non possono essere perpetrati disparità di trattamento tra gli stessi dipendenti, sapendo che ogni procedura difforme ai criteri previsti dal CCNL tutt’ora vigente è motivo di nullità degli atti posti in essere dall’Ente”.

Per i sindacati, la presentazione dell’atto stragiudiziale e la contestuale richiesta d’incontro al commissario straordinario dell’Asp, dott. Manlio Magistri, consentirà di fare chiarezza e di ricondurre alla regolarità, trasparenza e legalità gli atti posti in essere. In caso di mancato e positivo riscontro entro ragionevole termine – concludono i sindacati – tutti i lavoratori rappresentati dal sindacato confederale saranno costretti a rivolgersi all’Autorità Giudiziaria competente per la tutela e il riconoscimento dei loro diritti”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *