Il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico ha emesso un avviso di criticità elevata per l’area sommitale del vulcano. A partire dalle 23.40 di ieri, 19 febbraio, le reti di monitoraggio dei Centri di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile hanno registrato una ripresa dell’attività stromboliana al Nuovo cratere di Sud Est del vulcano Etna. Dalle 2.22 sono state osservate fontane di lava accompagnate dall’emissione di colate di lava che si espandono lungo la Valle del Bove. L’evento è stato accompagnato anche dall’emissione di una significativa quantità di cenere vulcanica nell’atmosfera.

Una ripresa dell’attività vulcanica dal Nuovo cratere di Sud Est era stata registrata anche nella notte del 19 febbraio, caratterizzata da esplosioni di tipo stromboliano e successivamente da fontane di lava e una colata lungo la Valle del Bove, con emissione di cenere in atmosfera.

Sulla base delle osservazioni visive e strumentali dei fenomeni vulcanici e dei comunicati dei Centri di Competenza del Dipartimento, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico ha emesso un avviso di criticità elevata per l’area sommitale del vulcano.

Secondo quanto disposto dall’ordinanza del Prefetto di Catania permane fino al 28 febbraio l’assoluto divieto di accedere al vulcano sul versante Sud oltre quota 2920 m (in prossimità della Torre del Filosofo) e sul versante nord oltre la quota di 2990 m (in prossimità di Punta Lucia).

Il Centro Funzionale Centrale continua nell’attività di vigilanza attraverso i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani – Ingv e Università di Firenze – e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.

Foto: attività stromboliana al Nuovo cratere di Sud-Est del 17 febbraio 2013 (dal sito dell’Ingv, sezione di Catania)

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