(Foto dal web) – E’ Mario Occhiuto, attuale sindaco di Cosenza, l’ architetto di fama internazionale scelto dalla Fondazione “Madonna dello Scoglio” per mettere a punto il progetto del nuovo santuario. Opera che verrà presentata ufficialmente ai pellegrini il prossimo undici maggio, in occasione dei solenni festeggiamenti in onore della Vergine dello Scoglio. A darne notizia è stato il vescovo della diocesi di Locri- Gerace, sabato scorso, durante il pomeriggio di preghiera organizzato nella comunità mariana, invasa da tantissimi fedeli giunti da molte regioni per partecipare a uno degli appuntamenti che si celebrano generalmente ogni primo sabato del mese e slittato, per la Pasqua, di una settimana. «Il progetto è pronto – ha spiegato il presule ai pellegrini, a conclusione della celebrazione eucaristica – speriamo il mese prossimo di proiettare i disegni, le immagini di questa bellissima opera che sorgerà in questo posto e che penso, sarà la gioia di tutti. È un bellissimo santuario – ha continuato tra gli applausi – sarà un’opera di gloria alla Madonna Santissima, sarà anche un’opera d’arte perché l’architetto» – ha detto, invitando Mario Occhiuto a raggiungerlo sul pulpito – è bravo, e a Pechino si sta occupando, con criteri eco-sostenibili, di urbanizzazione oltre che di altre opere importanti».

Una notizia accolta con gioia dai pellegrini, giunti numerosi già dalle prime ore della mattinata, per vivere questo appuntamento speciale di preghiera culminato, con la solenne messa dedicata alla Divina Misericordia, istituita dodici anni fa da papa Giovanni Paolo II, e che ha origine nelle rivelazioni ricevute da santa Faustina Kowalska. Festa che, secondo il vescovo Morosini, aiuta ogni cristiano a riflettere sul volto misericordioso di Dio, ma anche a riflettere sul vero valore della fede, «processo interiore attraverso il quale, ogni credente entra in se stesso e, dal confronto col Vangelo, comprende da che parte stare, ma anche l’impossibile conciliazione dell’odio con la fede. Quando parlo ai ragazzi – ha concluso il presule – soprattutto in quei luoghi dove c’è tanta criminalità organizzata, dico: la vendetta, cosa porta? Sangue. Il perdono, invece, produce serenità e pace».

Gazzetta del Sud – Imma Divino

 

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