Basilio Ridolfo, Segretario provinciale PD Messina, scrive al Segretario Nazionale e al Segretario Regionale in ordine alle richieste di dimissioni. Di seguiti il testo integrale della nota: <<Dopo aver letto sui giornali il resoconto di una conferenza stampa che i cosiddetti “renziani della prima ora” hanno tenuto in data 8 marzo u.s. e le richieste di dimissioni avanzate dai rappresentanti delle aree Pittella e Civati (espresse, per il vero, con uno stile assai diverso), sono costretto, mio malgrado, ad intervenire nel contesto di un dibattito che, seppure attiene a dinamiche interne al PD, investe la mia azione di segretario provinciale troppo spesso messa “sotto accusa” immotivatamente ed ingenerosamente, atteso che i protagonisti di questi rilievi sono ben consapevoli di come fin qui si sono svolti i fatti e delle complicazioni oggettive che hanno costellato il mio breve percorso alla guida del PD della Provincia di Messina.
Gli ultimi pretestuosi attacchi ad opera dei “renziani della prima ora” nei confronti della gestione del PD che, fino a questo punto, ho dovuto condurre districandomi tra mille difficoltà dovute alla particolare condizione in cui si trova il Partito, attraversato da molteplici tensioni anche di carattere personale, mi impongono di assumere precise posizioni che spero di esplicitare con l’unico obiettivo di rendere giustizia ai fatti e di tutelare la mia immagine pubblica di “persona libera ed onesta”, costruita con anni di sacrificio sia sul fronte dell’impegno politico nella qualità di sindaco e sia sul piano privato nella professione di ingegnere dove mi onoro di ricevere un ampio gradimento da parte di tutti. Un’immagine che gratuitamente si tenta di scalfire con un accanimento ingiustificato e profondamente scorretto attivando quella “macelleria mediatica” gratuita e perfino offensiva, dove a mancare è soprattutto l’onestà intellettuale.
Come ha scritto Pasquale Hamel “La gente non ama la verità, cerca solo la sua verità” e così hanno fatto anche alcuni aderenti al Pd messinese chiedendomi le dimissioni da Segretario provinciale.
In realtà l’ultimo passaggio, che doveva essere consumato entro venerdì 7 u.s.., come è a tutti noto, ha subito una settimana di rinvio, che – se alla fine consegnerà un quadro unitario che consentirà una vasta area di agibilità politica – sarà certamente un fatto positivo.
Rispetto ai ritardi, ininfluenti sul piano delle responsabilità attribuibili al Segretario, se avessi accettato di fare il “segretario di maggioranza”, avrei già chiuso la partita schiacciando le minoranze. Però non ho voluto fare colpi di mano, scegliendo la via maestra del dialogo e della democrazia; una strada questa che si è allungata di qualche settimana al solo fine di arrivare ad un risultato che garantisca tutti, anche quelli che ora contestano.
Detto ciò, però, sono convinto che non si può subire ancora in ragione della mia assunzione, apprezzabile e giusta ma purtroppo unilaterale, di un comportamento responsabile finalizzato a tutelare il PD nei confronti della pubblica opinione.
In questi appena tre mesi di esperienza ho cercato di mantenere un profilo alto ed equidistante rispetto a tutte le diverse posizioni, coerentemente al mandato ricevuto che era il frutto di una sintesi unitaria. Ho creduto che si potesse dare vita ad una nuova fase in cui tutte le criticità del passato potessero essere superate.
Rammento che alla carica di segretario provinciale ci sono arrivato “in punta di piedi”, chiamato dal segretario regionale del PD e gradito a tutte le anime del PD. Non ho dovuto sbracciare, ordire trame, muovermi nel torbido delle paludi politiche… Niente di tutto questo. Solamente il riconoscimento di qualità personali (bontà loro!!!) e di un percorso umano e politico che è sotto gli occhi di tutti, “fatto di fatti e di risultati” e non di sterili parole. Una esperienza politica ed amministrativa dove di “conferenze” ne ho tenute, ma si chiamavano “conferenze di servizio” per risolvere i problemi reali della gente.
Si è trattato, dunque, di una “chiamata in servizio”, che un militante come me ha accettato di buon grado per contribuire, insieme a tutti, al rilancio del PD della Provincia di Messina.
Un servizio che, con dati alla mano (di seguito succintamente rammentati), ho svolto dimostrando in tutte le occasioni di aver agito con equilibrio e, soprattutto, avendo rispetto di ogni interlocutore e di ogni diversa esperienza ed – in ogni caso – non perdendo mai di vista quella visione inclusiva che ritenevo fondamentale per avviare una nuova fase del PD.
La dimostrazione del profilo di garanzia da me tenuto – pervicacemente ancorato a principi di correttezza e di equilibrio – risiede nella circostanza di aver paradossalmente scontentato tutti, ivi compresa la mia componente politica che giustamente, sebbene su un piano di garbata riservatezza, mi attribuisce la responsabilità di aver assunto posizioni che non hanno tenuto conto del rispetto dovuto al diverso peso politico tra le parti in gioco.
In questa sede è dunque doveroso illustrare il percorso da me effettuato in questi tre mesi di attività.
Si badi bene non tre anni, oppure dieci anni, ma solo tre limitatissimi mesi nei quali, con pazienza, ho retto da solo, senza organismi di partito, tutto il peso di situazioni conflittuali antiche rispetto alle quali non porto alcuna responsabilità. Eppure neanche questo piccolo particolare a tutti noto, né l’esiguità del tempo a mia disposizione, sono bastati ad evitare il linciaggio mediatico a cui sono stato soggetto.
Appena qualche giorno dopo la chiusura del termine per la presentazione delle candidature alla segretaria provinciale del PD, i rappresentanti dell’Associazione Big Bang mi hanno inviato una lettera con la richiesta di conoscere la mia posizione su alcuni temi politici, prontamente da me riscontrata con compiacimento da parte dei medesimi (ma di questa circostanza in tutte le occasioni pubbliche non ne hanno mai dato atto).
In data 24 ottobre u.s. sono stato invitato ad una riunione con tutte le componenti, ad accezione di quella “genovesiana”, nel corso della quale ho potuto registrare la piena ed unanime condivisione da parte dei rappresentanti di tutte le mozioni e segnatamente: renziana, pittelliana e civatiana.
Ciò basta per chiarire, oltre ogni ragionevole dubbio, che la mia candidatura era gradita a tutti?
In data 18 novembre u.s. sono stato proclamato segretario provinciale dopo aver sottoposto all’attenzione dei convenuti una corposa relazione programmatica ampiamente condivisa. In tale occasione non è stato possibile costituire gli organi statutari in quanto occorreva operare un riequilibrio tra le componenti dell’assemblea nelle percentuali stabilite dalle medesime componenti, senza alcuna mia intromissione.
Subito si è presentato l’impegno delle primarie nazionali dell’8 dicembre u.s., passate le quali ho iniziato ad incontrare tutte le componenti in vista della riunione dell’assemblea provinciale, chiedendo anche disponibilità per la formazione dell’esecutivo che avrei voluto fosse rappresentativo di tutte le componenti.
Dopo la pausa natalizia, il processo di riequilibrio dei componenti dell’assemblea si è interrotto per la materiale impossibilità da parte dei deputati di parteciparvi in quanto impegnati con la finanziaria regionale. Non si sono interrotti, però, gli incontri con le diverse componenti.
Superata questa fase siamo piombati nelle primarie per la scelta del segretario regionale che si sono appena concluse, durante le quali ho tenuto un profilo assai prudente, non imponendo – come avrei potuto in forza del regolamento – alcuna soluzione precostituita, ma anzi ricercando una sintesi che fosse ritenuta soddisfacente per tutte le parti in gioco che ho sempre coinvolto (vedasi riunione nella sede ex PDS dell’11/2/2014 e riunione nella sede 1^ circolo di Barcellona in data 14/2/2014) non tenendo in alcun conto aspetti formali legati a bilanciamenti di rappresentanza (altro che sponsorizzazione per la moltiplicazione dei seggi, esattamente il contrario). Circostanza questa che è facilmente dimostrabile chiedendo lumi ai componenti delle diverse mozioni e al rappresentante della Commissione regionale per il Congresso On. Angela Bottari.
Nonostante i fatti appena accennati che non hanno consentito oggettivamente di definire gli organismi di partito, durante tutto questo periodo:
ho partecipato a tutte le occasioni pubbliche in cui il PD è stato invitato garantendo il mio modesto contributo e segnatamente:
iniziativa dell’Associazione Big Bang del 16/11/2013;
iniziativa delle FENEAL UIL sui problemi legati al rilancio dell’edilizia presso la sala consiliare del 21/12/2013;
visita alla “Cittadella della Speranza” a Nizza di Sicilia in data 20/12/2013, congiuntamente all’Assessore Bartolotta, partecipando ad un incontro con i familiari dei soggetti ospiti della struttura sul tema della disabilità;
varie presentazioni di libri (29/10/2013 libro di Valdo Spini a Capo d’Orlando; 15/12/2013 libro di Walter Tocci a Milazzo; 19/1/2014 libro di Antonio Bassolino a Messina);
incontro dibattito promosso dall’Area Pittella in data 25/1/2014;
congresso della CGIL del 7/3/2014;
ho avviato, alla presenza dei rappresentanti di tutte le componenti, sia il dibattito sul PD in generale (sede ex PDS in data 20/1/2014) e sia sui problemi della città di Messina (sede ex PDS in data 27/1/2014) che ha registrato una significativa partecipazione anche degli amministratori locali (oltre cinquanta gli intervenuti);
ho effettuato numerose riunioni con il Gruppo scuola per l’organizzazione di una iniziativa sulla disabilità in relazione anche alle strutture scolastiche, di prossima realizzazione;
ho coordinato un incontro tra le varie componenti e la deputazione regionale in vista della discussione del disegno di legge sulle città metropolitane e sui liberi consorzi in data 7/2/2014;
ho partecipato in data 21/12/2013 e in data 22/2/2014 alla conferenza dei segretari provinciali a Palermo;
ho partecipato a numerose riunioni organizzate dai circoli della Provincia (Barcellona, Sant’Angelo di Brolo, Capri Leone, Rometta, Milazzo, San Piero Patti, ecc.) avviando, con successo, perfino la fase di unificazione dei circoli per la città di Milazzo, dove con la piena ed unanime condivisione di tutti è stato dato avvio, già da molti giorni, ad un coordinamento cittadino unitario composto da nove rappresentati delle varie componenti;
Per quanto precede, ovvero alla luce di una intensa e riscontrabile attività portata avanti, nonostante le difficoltà di cui si è fatto prima cenno, con risorse personali e con autentico spirito di servizio, togliendo spazio alla famiglia, alla funzione di sindaco e all’attività lavorativa non posso che consegnare in questa sede l’amarezza personale di essere divenuto, con la preoccupante disinvoltura dei “renziani della prima ora”, il bersaglio di critiche gratuite, che magari faranno guadagnare qualche pagina di giornale, ma che nulla hanno a che fare con l’obiettivo di far crescere il consenso verso il PD.
Ciò detto, con assoluta chiarezza, comunico che l’Assemblea provinciale rimane fissata per giorno 17 marzo p.v. nel contesto della quale farò – in perfetta aderenza alle disposizioni regolamentari – le proposte che mi competono che saranno poste all’attenzione della stessa per le relative determinazioni, traendo in quella sede le dovute conseguenze qualora ci si distragga da quel percorso unitario iniziale per il quale sono stato chiamato. Ciò nella convinzione che si debba dare conto a tutti gli iscritti e non solo ad una parte di essi.>>